E' tutta immaginazione !!!

 

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E' tutta immaginazione !!!

I Misteri di Puka Beach ( 13° episodio )                                             

 

                   

 

E’ tutta immaginazione !!!

(COPYRIGHT 2003)

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Tredicesimo episodio dei Mistery di Puka Beach. Vi troverete un po’ spaesati forse nel leggere questo nuovo racconto. Scoprirete tanti personaggi nuovi, ma non preoccupatevi, perché alla fine ne capirete di piu’. Ci troviamo sempre a Puka Beach, nella nostra calma e rilassante Puka Beach. Come sempre ci ho messo tutta la mia passione nello stilare quest’ulteriore racconto e come sempre … saranno presenti dei piccoli errori qua e là nonostante le svariate sessioni di correzione delle varie bozze. Sono solo uno scrittore dilettante … piu’ che dilettante. Mi piace scrivere solo per hobby e per passione e condivido i miei umili scritti sulla piattaforma Tablo.io solo affinché’ possiate fruire di tutto ciò e godervi un’oretta di svago e divertimento. I miei sono racconti ... puliti e per tutti. Sono rivolti specialmente a un pubblico di ragazzi con una narrazione semplice e descrittiva. Non c’è sesso o violenza gratuita ... e non ci sono linguaggi inappropriati. Sono racconti … per tutti. Oramai mi sono realmente affezionato a questa cittadina e ai suoi abitanti: non nascondo che una volta in pensione … mi piacerebbe ritirarmi a Puka Beach. Perché no? Clima salubre … locali dove si mangia bene … ottima musica … una polizia efficiente e tanta gente simpatica. Spero che anche questo nuovo racconto del quale come già detto, troverete il bandolo della matassa alla sua fine, Vi piacerà. Fatemelo sapere : scrivetemi pure alla mia mail ellery64@libero.it  Vi saluto e vi abbraccio e ci vedremo sicuramente su queste pagine e su questa piattaforma per il quattordicesimo episodio de … I Misteri di Puka Beach.

PS Questo libro è dedicato a mia figlia, a mia mamma e a tutti i miei parenti. 

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Interpreti :

 

Ellery………………………………..  speaker radiofonico

Candy……………………………....  moglie di Ellery

MR.Moonlight …………………..   regista radiofonico

Michaela…………………………..   fidanzata di Moonlight

Mario ………………………………   cugino di Ellery

Paula ………………………….. ..    ragazza di  Mario

Betty ……………………………...   speaker radiofonica

Robert ……………………………    ragazzo di Betty

Paul Tody………………………      capitano di polizia

Alan Balls …………………………  direttore Happyland

Signora Zerbs…………………….  padrona Happyland

John Vernacomb……………….   uff.marketing canale 50

Sheila Skeeny……………………  moglie del capitano

Bert Luciano…………………….   cameriere

Francisco Bueno……………….   cameriere

Paul Greezy………………………. barman

Dean Grant……………………….. barman

Joe Minder………………………... barman

Penny Valette……………………. cameriera

Olivia De Stamos……………….. cameriera

LeAnn Steamy…………………… cameriera

John Reynolds…………………..  addetto pulizia

Mike Furley……………………..   bodyguard

James Rocket…………………..   bodyguard

Anna Jolene……………………..  cassiera

Sonny Rona……………………..   tuttofare

Agente Zinger……………………  collega di Skeeny

Ted Valley ………………………   padrone radio

 

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Siamo a Puka Beach, grazioso paese californiano. Una piccola cittadina tranquilla e carina al punto giusto, meta di numerosi turisti in estate (e ora eravamo quasi in questa stagione) e rilassante soggiorno in inverno. L’eco del caso del torneo di tennis della passata  primavera era già stato archiviato e quasi dimenticato. Un altro tassello era stato aggiunto alla bacheca dei successi ottenuti da Ellery (con l’aiuto di Candy e di qualche amico) in società col capitano Tody … il tutore della legge del paese. L’estate era una stagione speciale: significava per la cittadina, accogliere una pacifica invasione di turisti che andavano dal giovane surfista all’attempato pensionato in cerca di relax . Ora eravamo in primavera, quando il tempo è piu’ pazzerello e imprevedibile. I negozi e i ristoranti cominciavano lentamente ad aprire i battenti: stiamo parlando ovviamente di quelli rimasti chiusi in inverno. Quelli aperti erano sempre i soliti: il Surfers, da Mario, il Pacific Fishes e pochissimi altri … in centro paese. Fuori c’erano il Little Cabbage, il Two Lakes e il Green Pine.  I ritmi erano ancora blandi e per niente veloci e la cosa non dispiaceva a Ellery. Questo racconto inizia proprio con lui appisolato sul divano del salotto. “ Ellery, dove sei?”. La voce che stava pronunciando la frase, non lasciava nessun dubbio: proveniva da J.Jade , che stava domandandosi dove si trovasse suo padre! “Eccomi!” rispose lo speaker  “ Ero in camera a cercare dei cd per il programma radiofonico e mi ero un attimo appisolato . Hai già finito la merenda?”. “Si! E adesso cosa devo fare?”. “Direi che potresti iniziare a fare un po’ di compiti. Sei all’ultimo anno dell’high school e sicuramente è impegnativo. Ma tu non hai certo bisogno di essere spronata . Candy è sotto la doccia e tra poco uscirà. Ora vado a dirle che sto per uscire da casa. Tra poco inizia il mio programma!”. Venne preceduto dalla moglie che gli venne incontro e lo baciò : “Ciao amore, vai pure e buon programma. Io e J.Jade ti ascolteremo sicuramente!”. El salutò entrambe e si avviò verso la porta; scese le scale e si indirizzò verso la sua macchina utilitaria .  Percorse un miglio e si fermò 

a prendere il fedele Moonlight, suo regista radiofonico da parecchi anni.  Mancavano una ventina di minuti circa alle ore 21, e per la serata era previsto uno degli ultimi notturni prima della pausa estiva. Anche se entrambi avevano passato oramai la soglia dei quaranta anni, godevano sempre di una buona popolarità radiofonica, e il loro programma era sempre in testa ai gradimenti di Puka Beach. Moon lavorava come impiegato in una grossa ditta di pollame; si era sposato con Michaela ed era papà di Leo. Mario, il cugino di Ellery, purtroppo non era stato fortunato con Manola: la ragazza aveva accettato un’interessante proposta di lavoro in un altro stato, e la distanza aveva notevolmente complicato il loro rapporto, finendo poi per logorarlo irrimediabilmente. Ellery adesso era diventato il vice di Ted Valley a Puka Shell Radio. Continuava a trasmettere, perché non aveva voluto abbandonare la sua passione, ma aveva limitato le sue ore. Il mattino lavorava anche lui nella stessa azienda, dove prestava la sua opera il regista radiofonico, mentre il pomeriggio si dedicava alla radio, cercando sponsor e trasmettendo il suo abituale contenitore di musica pop-rock. Ovviamente Moon era rimasto il suo regista di fiducia, nonché un buon amico di sempre, compare ideale sia in radio, che fuori.  Arrivarono in sede e salutarono il buon Robert, che ora era diventato il responsabile della security di parecchie attività e stava smontando dal suo turno. La postazione regia era vuota: in quel momento le trasmissioni erano affidate a un asettico nastro pre-registrato!

“Caro Moon, oramai sono quasi venti anni che faccio questo lavoro, ma ogni volta che mi siedo su questo sgabello, davanti a questo microfono, beh … è sempre un’emozione incredibile!”. “Eh, la passione è passione, e poi fare una cosa che ti piace  ed in piu’ essere pure pagato … mi sembra il top!” esclamò l’amico. “Hai ragione! Effettivamente mi sento un pesce fuor d’acqua: non è da tutti avere questa fortuna. In fondo non penso, di essere tanto diverso da quando ho iniziato. Beh, adesso ho una nuova moglie; ora ho anche una brava figlia quasi maggiorenne, e quindi ho piu’ responsabilità, come marito e come padre. Ma dentro, sono sempre lo stesso!”. “Direi di sì, seppure con qualche chilo in piu’!” disse Moon.

“Grazie amico!” e sorrise ironicamente. “Figurati, è sempre un piacere . A proposito, hai notizie di Mario? “chiese il regista . “Sì, l’ho sentito nel tardo pomeriggio. Ha detto che se farà in tempo, passerà a salutarci!”. “Come se la passa adesso?”. “Bene direi! Si è ripreso dalla rottura con Manola, e adesso sta con Paula e … ma perché me lo domandi, sai benissimo con chi sta !” disse ridendo El.

“A me interessava sapere come stava moralmente!”. “Ahhh! Allora direi abbastanza bene.”. Il programma radiofonico si snodava in due parti : la prima era dedicata ad un misto di musica selezionata da Ellery, mentre la seconda era decisa dal pubblico a casa, mediante richieste e dediche. 

Verso le 23 arrivò Mario : “ Ciao ragazzi, che ne dite se finito il programma, andiamo a bere qualcosa all’Happyland? Dicono che ultimamente facciano dei drink favolosi!”. “Va bene!” disse El “ Avvertirò Candy che arriverò un po’ piu’ tardi. Non penso che ci siano problemi. Tu Moon fai altrettanto con Michaela!”. I due salutarono il loro pubblico e con Mario si diressero al locale. Il pub era sempre di proprietà della signora Zerbs, ma col passare degli anni, aveva rallentato la sua presenza, e aveva affidato la conduzione ad Alan Balls, carismatico direttore, strappato a suon di dollari a un locale concorrente. La sua mano si vedeva: L’Happyland aveva avuto una notevole impennata negli introiti, e la signora non poteva essere piu’ soddisfatta di così. Si trovava appena fuori da Puka Beach, in direzione di Rocky Beach. 

Si trattennero per una mezz’ora, e dovettero concordare all’unanimità che le bevande servite erano veramente una spanna sopra la norma. Quando El rientrò a casa, la figlia era già a letto che dormiva beata. Candy stava guardando un talk show televisivo: ” Ciao El ... ottimo programma!”.

“Grazie Candy, ma il principale merito va a chi ci segue da sempre e che ci  da la carica per fare cose egregie!”.  “E’ vero anche questo, però anche tu fai la tua parte e ricorda che l’orchestra senza un buon direttore, non darà mai il massimo risultato!”. “Troppo buona! Che ne diresti di andarcene a letto a riposare un po’ ?”. “Ottima idea!” e spense l’apparecchio televisivo.

Ellery doveva essere al lavoro per le otto di mattina, e così fu. Smontava alle 12,30 giusto in tempo per tornare a casa e mangiare un boccone. Breve riposino e poi in radio. Candy lavorava al ristorante che ironia della sorte , si chiamava come il cugino di Ellery … Mario. La moglie gli aveva fatto trovare del chili da riscaldare, che era uno dei cibi preferiti dello speaker. 

Mangiò avidamente e si riposò una ventina di minuti. Alle ore 15 era in radio: ”Ciao Ted!”.  “Ciao Ellery : oggi ci sono un paio di posti da visitare. Prima però c’è la riunione delle 15,30!”. “Ah già, me l’ero quasi dimenticata. Dobbiamo pianificare la collaborazione con quel grosso network, vero ?”disse El. “Esatto, e se l’affare andrà in porto, ne guadagneremo tutti!“concluse il boss. “Perfetto, ma per quello che mi riguarda, non siamo tanto lontani da un accordo. Ieri mi sono sentito con John Vernacomb, dell’ufficio marketing, e mi è sembrato molto disponibile verso di noi!”. “Bene , allora ce la caveremo in poco tempo. A proposito , sei passato per informarti di quel mixer nuovo?”. “Certamente. Il modello risponde pienamente alle nostre esigenze, e poi capo ... sono riuscito a spuntare un prezzo veramente interessante!”. “Bene, allora uscito dalla riunione, vai a concludere e poi passa al Neverland e all’Happyland per questioni pubblicitarie!” concluse Ted. “Agli ordini. Al Neverland passerò  finito il programma e poi proseguirò  per l’Happyland  così poi andrò direttamente a casa!”. “Non c’è problema: organizzati come meglio credi. Adesso la riunione ci aspetta: incrociamo le dita!”.

Alle 16,15 era da Mark Lawford, il commesso del Metronome, il negozio di musica e accessori presso il quale era parcheggiato il famoso mixer. Diede l’ok per la consegna e saldò il conto. Anche al primo locale se la cavò velocemente: il rinnovo del contratto si concluse in maniera positiva.  Alle 17,30 era di ritorno in radio per il suo programma. Spesso Moon riusciva a uscire in tempo dal lavoro per poter offrire la sua valente opera di regista : oggi era uno di quei giorni. “Ciao Moon, vedo che oggi ce l’hai fatta!”.

“Sì, non c’era molto lavoro, o meglio diciamo che non ci sono stati particolari intoppi tali da causare ritardi!”.

“Bene : dopo andiamo all’Happyland a berci un aperitivo. Devo vedere Alan Balls per discutere di un contratto, ma niente di lungo!”.

”Va bene, no problem!” rispose il fido Moon. Come concordato, finito il consueto contenitore pop-rock, si diressero verso la loro meta.

“Ehilà!” esclamò il regista Moon “ Vedo parecchie macchine della polizia davanti all’ingresso. Magari ci sarà pure il capitano Tody.

“ Conoscendolo, sarà sicuramente così, lui preferisce sempre esserci…e in prima linea. Comunque siamo arrivati : se ci sarà, lo rivedrò piu’ che volentieri , anche perché saranno un bel po’ di mesi  che non ci sentiamo!”.

“Ellery, Moonlight! Non ci posso credere. Che coincidenza. E’ un po’ che non ci si vede, ma vedo che il lupo perde il pelo ma non il vizio!”

“Salve capitano!” trillò lo speaker” Che cosa voleva dire, che per caso è successo qualcosa all’Happyland?”. “Bravo! Alan Balls è stato trovato morto in cantina!” disse l’ufficiale . “Alan? Dovevo proprio vedermi con lui. Che disgrazia! E come è successo?” chiese Ellery . “Al momento non sappiamo ancora molto, comunque dando un’occhiata al colore del cadavere, direi che Balls potrebbe essere stato avvelenato!”. “Accidenti !” disse Moon. “Avvelenato?” ripeté lo speaker “ Mi sembrava una brava persona. Epidermicamente ho avuto la possibilità di conoscerlo un po’, e mi ha sempre fatto una buona impressione!”.

“Tutto può essere : una persona non la conoscerai mai sino in fondo. In ogni caso la sua fedina penale è perfettamente pulita e al momento non ci risultano legami loschi o traffici strani a suo carico!” disse Tody. “A che ora potrebbe risalire il decesso? “chiese El. “Secondo il medico non prima delle due e mezza  di mattina … piu’ o meno appena dopo la chiusura o al suo ridosso. Probabilmente Alan è passato in cantina per vedere ciò che mancava, e purtroppo per lui quella mossa si è rivelata una trappola mortale!”. “Le dispiace se diamo un’occhiata?” chiese Moon. “Perché dovrebbe? Anche se sono un bel po’ di mesi che non ci si vede, voi mi avete tolto dagli impicci piu’ di una volta: siete sempre i benvenuti!”. “Grazie capitano, ci faccia strada.”. Entrarono nel locale e trovarono la signora Zerbs fortemente triste ed addolorata : “Oh Ellery, che disgrazia. Alan ... o mio Dio. Ma come può essere successo?”. “Signora, non so che dirle. Le siamo vicini in questo triste avvenimento, e se possibile cercheremo di capire cosa sia accaduto. Noi siamo in debito con lei: ci ha sempre trattato bene quando siamo stati ospiti del locale, e quindi nelle nostre possibilità, la aiuteremo. Si tiri su, non vogliamo vederla così!”. “Siete sempre gentili. Spero proprio che riuscirete a trovare qualcosa!” disse la signora .  Il capitano, El e Moon s’incamminarono verso la cantina. “Eccoci!” esclamò il graduato “ Lo abbiamo trovato in quel punto. Penso che fosse inginocchiato, intento a contare o cercare qualcosa. La morte è avvenuta pochi secondi dopo l’avvelenamento. In un ultimo anelito di vita ha tracciato sul pavimento un unico indizio col dito medio della mano destra, che risultava sporco!”.

“Interessante !” disse El “E cosa era?”.

“Mah, a tutti noi è sembrato che il tutto ricordasse molto un numero, il numero nove, col dito fermo sul vertice minore dello stesso, e la pancia inferiore molto prolungata e arrotondata , quasi piu’ di un normale nove!”. “Chissà se vorrà realmente dire qualcosa, oppure è stato solo il frutto di un qualche ultimo spasmo?” si domandò Moon. “Tutto può essere: non dimenticate che io non tralascio niente e nessuno!” esclamò il capitano. “E proprio a noi lo viene a dire?” rise Ellery “ La conosciamo piu’ che bene sotto questo aspetto!”. “Comunque …” riprese Tody “ Al momento sembra che non esista un movente e cosa importante, non abbiamo trovato l’arma, o meglio l’attrezzo  usata per propinare il veleno a Balls. Sembra un caso intricato, di quelli che piacciono a voi.”. “Indovinato!” esclamò Mario, che nel frattempo, avvertito da El, aveva fatto la sua comparsa. “Buongiorno Mario. Tuo cugino ti relazionerà su tutto ciò che è successo. Io devo andare, ma mi raccomando, teniamoci in contatto!” e se ne andò.

“Bene !” disse El uscendo dalla cantina “ Ci ritroviamo ancora una volta immischiati in una tremenda sciarada, e cosa molto significativa, ci troviamo sulla scena del delitto!!”. “Esatto: in mezzo a ragni e formiche!” disse Moon scrollandosi dalla scarpa un microscopico ragnetto.

“Ricostruiamo i fatti : Balls è in cantina che sta guardando qualcosa. Non si sa come, viene avvelenato, o può essere che il veleno lo avesse già inoculato in precedenza. Si accorge che sta male e vuole lasciarci un indizio, segno che conosce il suo o la sua assassina. Disegna il numero nove o almeno qualcosa che ci assomiglia e poi vinto dal veleno, stramazza a terra. Viene ritrovato solo parecchie ore dopo, ovviamente privo di vita. A questo punto arriva la polizia per i rilevamenti , e a seguire arriviamo noi!”. 

“Un omicidio alquanto anomalo!” esclamò Mario “Balls non era , a quanto è stato dato a sapere, un malavitoso, ma semplicemente uno che sapeva il fatto suo ; serio e affidabile aveva portato, grazie al suo talento, parecchi nuovi clienti. La signora Zerbs aveva sicuramente fatto un’ottima scelta quando in cuor suo aveva maturato l’intenzione di ritirarsi gradatamente dalla gestione in prima linea del locale !”disse El. “Io, non frequentando molto piu’ i pub come in passato, non ero a conoscenza di questo Alan, però mi fido ciecamente di chi li frequenta e anche alla luce di ciò che abbiamo sentito, mi sembra che manchi un movente!” disse Moon.

“Eh beh … difficilmente il movente ci è stato mai messo su di un bel vassoio d’argento!” disse El “ Ma mi sembra che in passato ci siamo lo stesso presi le nostre belle soddisfazioni, vero ragazzi?”. “Verissimo!” disse Mario “Potrebbe essere l’inizio di una nuova avventura: restiamo alla finestra e osserviamo!”. “E’ un po’ di tempo che non ci accadeva niente di simile. Saremo sempre in grado di far fronte a tutto ciò che ne conseguirà?” esclamò Moon. “Forse saremo un po’ piu’ arrugginiti e appesantiti, ma direi che in linea di massima siamo sempre noi: vedrete che se ci capiterà l’occasione, non ce la faremo sfuggire. Adesso chiamo Candy e la avverto che tarderò un poco per la cena, e la informerò di questi ultimi avvenimenti!” Ellery prese il suo cellulare  e chiamò la moglie. Gli spiegò dettagliatamente cosa era successo nei minimi particolari e lei disse : “Ci siamo ! Ancora una volta siete stati invischiati dalla tela del ragno!” e rise.  Dopo la telefonata Mario andò da Mark Tommy per caricare la sua macchina fotografica, quindi tornò rapidamente al locale e scattò parecchie foto nel luogo, dove era stato rinvenuto il cadavere. Sembrava che il corpo non fosse stato trascinato o mosso, e quindi Alan era senza alcuna ombra di dubbio stato ammazzato in cantina. Si salutarono e ognuno si diresse verso le rispettive abitazioni, tranne Mario che in questo periodo faceva il turnista in una grossa azienda dolciaria, e alle ventuno doveva iniziare il suo turno. Nel frattempo lo speaker aveva appena varcato la soglia di casa. Salutò la moglie e la abbracciò: “Ciao Candy, com’è andata oggi ?”.  “Direi bene, ho fatto un po’ di shopping e riassettato la casa prima di andare al ristorante. E’ stata una giornata impegnativa: con la primavera il lavoro aumenta e abbiamo fatto tantissimi coperti con tantissimi pranzi di lavoro.  Beh … allora … ci state ricascando?”. “Guarda , tutto è successo per caso. Dopo il mio programma, dovevo andare all’Happyland per un contratto pubblicitario. Appena arrivato, chi ti trovo? Il buon capitano Tody che m’informa che Alan Balls, con il quale dovevo incontrarmi,  era stato ucciso. Siamo entrati, ed abbiamo trovato la signora Zerbs singhiozzante, e ci ha quasi implorato di aiutarla!”.

“Povera signora, è sempre stata gentile con noi: io penso che sia giusto aiutarla, ma …  senza metterci nei guai, ok? “disse la moglie . “Ce la metteremo tutta. Il problema comunque è abbastanza ingarbugliato, e l’assoluta mancanza del movente non fa che complicare le cose. Hanno trovato Alan in cantina, piegato quasi su se stesso. In terra aveva scarabocchiato un qualche cosa che assomigliava ad un numero nove !” disse lui. “Un nove? Interessante. Peccato che non sia riuscito a scrivere il nome dell’assassino, ma immagino che in punto di morte, uno scriva la prima cosa che gli passi per il cervello. Chissà comunque se può significare qualcosa? “esclamò lei . “Difficile dirlo adesso. Comunque di sicuro Tody ci terrà informati, Come siamo messi col resto della banda?”. “ Beh, Manola l’abbiamo persa da un pezzo. Michaela l’ho sentita prima e comunque Moon l’avrà già avvertita. Betty è in settimana bianca e Robert penso che lo vedremo domani prima che la raggiunga in montagna . Mario avvertirà Paula : penso che per lei non sarà facile entrare in questi inghippi , essendo la prima volta che succede un qualcosa nel quale siamo direttamente coinvolti!”.

“Si abituerà, ne sono sicuro. Comunque direi che adesso è meglio mangiare, che ne pensi ?”.

“Direi che è un’ottima idea.” La nottata che passarono fu abbastanza tranquilla : in fondo la loro situazione era ancora marginale, e non si sentivano pienamente coinvolti. Chi invece non passò una buona nottata fu il Capitano Tody. Toccò a sua moglie, la rossa signora Sheila, preparargli una bella tisana rilassante, che verso le 24 eseguì il suo effetto, facendolo piombare in un lungo e profondo sonno. Il risveglio riservò loro una mattinata insolitamente calda e soleggiata, e vedere la piccola cittadina di Puka Beach illuminata in questa maniera, metteva ogni persona, nolente o dolente, di buon umore. La prima a svegliarsi fu Candy che preparò la consueta colazione: brioche e caffè espresso per lei e muffin e american coffee per il marito. J.Jade era appena uscita per dirigersi alla locale High School, che distava da loro, circa mezzo miglio. Ellery passò la consueta mattinata, rivolgendo tutta la sua attenzione e il suo impegno a sviluppare le mansioni che svolgeva nella ditta dove prestava servizio. Era posizionata nella zona industriale del paese che si trovava alle sue spalle, non lontano dalle pendici delle colline. Per arrivarci bisognava attraversare il corso d’acqua del Blu River, passare la zona agricola e voilà’…si era arrivati.  Dopo mangiato, prima di andare in radio, passò da Tody per sapere se il massiccio capitano aveva delle novità. “Ciao Ellery, meno male che sei passato ! Volevo consegnarti la lista delle persone che potevano essere presenti verso l’ora del delitto. Ti avverto che è stata redatta seguendo un’indicazione dei movimenti che usualmente il personale ha fatto nei giorni precedenti. Comunque dovrebbe avvicinarsi molto alla realtà!”. “Grazie capitano, mi faccia dare un occhio! Mamma mia, quanta gente. In effetti, il locale è grosso, però non pensavo che avesse bisogno di tutte queste persone. Mmmhhh…allora, vediamo chi c’era!”. E cominciò a scorrere la lista , che leggendo, riportava i seguenti nomi : “Bert Luciano, cameriere ; Francisco Bueno, cameriere ; Paul Greezy, barman ; Dean Grant, barman ; Joe Minder, barman ; Penny Valette, cameriera; Olivia Stamos, cameriera ; LeAnn Steamy, cameriera ; John Reynolds, addetto pulizia; Mike Furley, bodyguard; James Rocket, bodyguard; Anna Jolene, cassiera ; Sonny Rona, tuttofare. Una bella lista, non c’è che dire!” disse El. “A questi..” disse Tody “ Si potrebbero pure aggiungere altri nomi di occasionali frequentatori del locale, come gli addetti al ritiro dei panni sporchi. o gli addetti di un’impresa di pulizie che ciclicamente veniva a pulire il locale, ed infine i vari fornitori di liquori, bibite e simili!”.

“Ehilà…una bella pattuglia, non c’è che dire. Non dimentichiamoci comunque che secondo me non sarebbe stato difficile penetrare all’interno del locale per una persona esperta … un’esterna intendevo. Avete trovato tracce rilevanti che possano far pensare a questo?” chiese lo speaker .

“No Ellery : non abbiamo trovato niente di particolare, anche se non posso escludere a priori un’intrusione dall’esterno. Per un buon scassinatore non vi era obbligo di rompere un vetro o la porta!”.

“Bene capitano, al momento la ringrazio. A proposito, può darsi che piu’ tardi passi Mario. Se possibile, ci faccia avere un po’ di documentazione. Che so … foto, un rapporto sull’accaduto! Ok? “.

“Va bene, vedrò di accontentarti. Ciao Ellery, e buon lavoro!” concluse l’ufficiale . “Anche a lei!” e uscì.

In radio trovò Robert, che di lì a poco sarebbe partito per raggiungere Betty alla settimana bianca. El si accese una delle sue sempre meno frequenti extralights, e spiegò velocemente all’amico tutto ciò di cui era a conoscenza. “Pero’, proprio una bella faccenda. Avevo sentito dell’omicidio, ma anch’io pur pensandoci e ripensandoci, non ero riuscito a combinare granché come idee sul colpevole. Conoscevo di vista Balls: qualche volta ero andato a prendere dei drink e lo avevo visto circolare nel locale. A prima vista sembrava una brava persona, ma non si può mai dire.”

“Ti confermo che al momento non abbiamo nessun legame che colleghi Alan ad un qualcosa di losco, ma le indagini sono ad uno stato embrionale, e tutto può succedere, Bene, adesso sai tutto . Se prima di partire per la settimana bianca vorrai essere della partita, sei il benvenuto. La banda si sta riformando. Fa un certo effetto dopo tanto tempo, ma la signora Zerbs ha bisogno di noi e non mi va proprio di tirarmi indietro!” disse Ellery.

“ Ok ! Ci sarò.” Rispose la guardia. “Mi fa estremamente piacere. Adesso ti devo salutare. Schizzo da Ted che mi starà già aspettando!” salì rapidamente le scale. “ Hi Ellery. Come va? Ho saputo di Balls : che disgrazia!” disse il boss. “E’ stata una perdita improvvisa. Pensa che ieri pomeriggio, come ben sai, ero giusto andato all’Happyland per parlare con lui, e all’arrivo ho avuto questa bella sorpresa. Sembra comunque che sia stato avvelenato. Sta indagando il capitano Tody!”. “Solo lui? “ disse Ted con tono ironico. “Beh, ad essere sinceri quando siamo entrati, abbiamo trovato la signora Zerbs piuttosto affranta che ci ha chiesto aiuto!” esclamò lo speaker . “ E voi scommetto che non lo avete rifiutato! “riprese Ted. “Beh, lei è sempre stata buona con noi, e poi, anche se un po’ arrugginiti, sarà bello tornare in pista!”. “Auguri! L’unica cosa che posso offrirti è questa: tolte le incombenze primarie, prenditi il tempo che vuoi. Spero che possiate risolvere presto il problema! “concluse il boss. “Grazie. Piu’ che un capo … direi un fratello maggiore!”. Ted rise e se ne andò. Ellery sbrigò le consuete incombenze senza intoppi: in fondo non avevano ancora niente in mano, e quindi non c’era ragione, almeno per l’attuale giornata, di trascurare la radio. Alle ore 16 Mario andò da Tody: “ Salve capitano, ha preparato qualcosa per noi?”. “Ciao Mario! Non ancora. Mi devi scusare, ma non ho  avuto tempo, ma comunque aspetta, che provvedo immediatamente!”. Prese il telefono e compose un numero interno : “Agente Finney, prepari copia dei vari rapporti e di tutte le foto dell’Happyland. Deve essere tutto pronto per le 19!”.

“Ottimo, la ringrazio! Ripasserò sicuramente per quell’ora!” lo salutò Mario.

Diede un colpo di telefono al cugino e lo informò della situazione. Quindi andò da Paula, che gestiva un piccolo bar appena fuori dal centro di Puka Beach e le spiegò dettagliatamente cosa sarebbe significato entrare in quel meccanismo particolare denominato <band>. Lei ascoltò con cura e rispose solo : “Perché no? Potrebbe essere divertente!”. Mario tirò un sospiro di sollievo : aveva paura che l’evento la potesse spaventare, ma fortunatamente Paula a suo modo sapeva affrontare gli avvenimenti. Nello stesso istante Michaela era da Candy: “Sembra che anche questa volta El abbia calamitato un qualcosa di anomalo!”.

“Cosa vuoi che ti dica. E’ piu’ forte di lui, anche se a sua parziale discolpa bisogna dire che la signora Zerbs ha chiesto espressamente il nostro aiuto e ovviamente il capitano è d’accordo nel farci intrufolare un po’ nelle indagini”.  “Beh, spero che riusciremo a trovare qualcosa anche questa volta. C’è in progetto qualcosa? “disse l’amica. 

“Al momento direi assolutamente di no. Non abbiamo ancora in mano niente di veramente tangibile. Forse in giornata Mario riuscirà ad avere qualcosa dal capitano !”concluse Candy. In quel momento squillò il telefono e lei prontamente rispose; parlò un paio di minuti e riattaccò. Era il marito:  “Diceva che stasera aveva in mente di fare un salto all’Happyland per studiare i vari personaggi coinvolti nella vicenda. J.Jade se la dovrà cavare da sola… ma per sicurezza gli preparerò qualcosa di già pronto da mangiare in modo che dovrà solo riscaldarlo.  !” “Ok, anch’io farò altrettanto. Vado subito …così riesco a organizzarmi. Ci vediamo stasera. Ciao !” e Michaela uscì. 

Candy chiamò Jade : “Ciao.  Stasera noi andremo al pub per cercare di decifrare possibili personaggi invischiati nella faccenda! Ce la fai a gestirti in tutto e per tutto? ”. “Certamente, ma fate attenzione!”disse la ragazza.

“Non preoccuparti!” e la abbracciò. Nel frattempo il resto della band cercava di organizzarsi al meglio. Mario aveva il turno notturno, ma riuscì a farselo cambiare in quello mattutino. Robert si era accordato con dei suoi colleghi e Paula avrebbe raggiunto la band alla chiusura del suo bar. L’Happyland avrebbe riaperto proprio quella serata lì, dopo un giorno in cui il locale era stato chiuso per lutto, e durante il quale, la polizia aveva eseguito tutti i vari rilevamenti. Mario come promesso passò dalla centrale di polizia per ritirare il plico fatto preparare da Tody, che fu di parola e fece trovare il tutto come da accordi: era una persona sempre molto precisa. Se prometteva qualcosa … la manteneva. Mario lo mise nel sedile posteriore: lo avrebbero analizzato con calma. Poi si diresse da Mark per una commissione suggerita da Ellery. “Ciao amico, come te la passi?”. “Ciao Mario! Io sto bene. Mi ha chiamato Ellery e mi ha spiegato tutto. Ho quello che cercate. Ecco qua. Questa è una telecamera. Eh già, lo so che a vederla non sembra, talmente è piccola. Comunque vi assicuro che ha una definizione quasi pari ad una normale, con la sola differenza che questa potete tranquillamente nasconderla dove e quando volete. E questa è una micro macchina fotografica: sta nel palmo di una mano. Ho caricato una pellicola molto sensibile, così non avrete bisogno di nessun tipo di flash. In piu’ ho regolato il diaframma su di un’apertura molto lenta. Dovrebbe fare al caso vostro!”.

“Bene Mark, direi che il tuo apporto ci è sempre molto utile. Domani mattina ti riporteremo tutta l’attrezzatura!”.

“Fate pure con comodo. Almeno me la userete un po’. Ce l’ho nel magazzino da parecchi mesi e non c’è mai stata occasione di utilizzarla seriamente. Questo è il suo momento di gloria  e … auguri per le indagini!”.

“Grazie Mark e buona serata!”. Uscito dal negozio ricevette una telefonata al suo cellulare : “Ciao Mario, sono Paula. Se vuoi passare a prendermi, io avrei finito. Sono riuscita a farmi dare il cambio da mia cugina!”.

“Benissimo, allora passo subito. Siccome manca ancora un po’ all’appuntamento, dire che possiamo andare a mangiare un boccone al Two Lakes ”. “Ok, va benissimo. “rispose lei. “Tra dieci minuti sono da te!“concluse lui. La serata che si stava avvicinando si preannunciava tiepida: in linea con il resto della giornata. Il tramonto primaverile era sempre un bello spettacolo, e i colori pastello che ammantavano l’orizzonte affascinavano l’occhio umano di chi li osservava. In particolare questa serata l’effetto si estendeva sino al vecchio faro a est: veramente un bello spettacolo. Candy, nonostante i tanti anni di militanza a Puka Beach ne era sempre entusiasta, ed anche Jade spesso dalla sua cameretta lo ammirava estasiata. Ellery stava finendo le ultime faccende in radio: aveva appena finito il suo programma e ora stava riassettando la scrivania. A un certo punto entrò Ted: “ Ciao El, ci sono novità?”. “Ciao boss, mi avevi quasi spaventato. Ero tutto assorto nei miei pensieri che proprio non mi ero accorto della presenza!”. “Scusami, ma non era mia intenzione spaventarti!”.

“Beh, di questo ne ero assolutamente certo. Comunque direi che non ci sono sostanziali news. Questa sera andremo tutti quanti all’Happyland per cercare di sezionare un po’ il personale. Sono convinto che il colpevole o la colpevole potrebbe essere tra di loro, anche se non mi sento di escludere un coinvolgimento esterno. La faccenda non sembra tra le piu’ facili, ma come sempre noi siamo avvantaggiati, perché in ogni caso non abbiamo niente da perdere!”. “Esatto. Comunque … state attenti!” disse il boss. “Certo. Ma non penso che osservare della gente ci metterà in una  condizione di pericolo. Bene, per oggi vi saluto. Il bobinone è già pronto e basterà solo dargli il via. Stasera a chi tocca? Ah sì, a Luke: sarà sicuramente un buon notturno. Ciao, a domani!”.  Sistemò la sedia appena sotto la scrivania, spense l’abat jour e s’incamminò verso l’uscita. Robert non era al suo posto: con tutta probabilità si stava già preparando per la serata. Arrivò al parcheggio, salì sulla sua utilitaria, e partì. Si fermò in un negozio di dolci a comprare delle rotelle al gusto liquirizia per sua figlia, e quindi proseguì verso la propria dimora.

Vi entrò e salutò la sua famiglia. Decisero che prima di andare all’Happyland avrebbero mangiato un boccone al Surfers dove J.Luke li accolse come sempre , festosamente : “Ciao ragazzi: è un piacere vedervi dopo un po’ di tempo! Come vanno le indagini all’Happyland? Scommetto che siete stati coinvolti vero? Ho sentito di Balls. Veramente una disgrazia. Ogni tanto veniva a mangiare un boccone da noi, e mi è sempre parso una brava persona . Spero che il colpevole venga presto acciuffato ”.  “Esatto “ rispose Ellery “ Era un po’ di tempo che eravamo fuori da questi coinvolgimenti, ma di fronte alle richieste della signora Zerbs … abbiamo ceduto!” . “Vi auguro di trovare il bandolo della matassa al piu’ presto!. Accomodatevi che arrivo per le ordinazioni!”. Mangiarono di gusto una pizza a metro di 50 cm, come sempre digeribile e cotta al punto giusto. Ellery come di consueto fece onore al suo mezzo litro di bianco frizzante, che per quella tipologia lo considerava come il migliore della zona. Alla fine della veloce cena si diressero alla loro destinazione primaria di quella serata. Nel frattempo il resto della band stava arrivando alla spicciolata al punto d’incontro. Il primo che arrivò fu Robert, che poco prima aveva avvisato Ellery che quella sarebbe stata l’ultima partecipazione a questa indagine: l’indomani mattina sarebbe partito anche lui per raggiungere Betty, e terminare con lei la settimana bianca. A seguire arrivarono Mario e Paula, Ellery e Candy per l’appunto e buoni ultimi il brillante Moonlight e Michaela. 

“Ciao Ellery!” esclamò la signora Zerbs appena li vide “ Mi fa veramente piacere vedervi. Spero che riuscirete a trovare qualcosa d’interessante. Stasera sono presenti tutti coloro che lo erano anche la sera del delitto, anche se non posso credere che qualcuno di loro sia implicato nella faccenda. Comunque sia, io voglio che la verità venga a galla, bella o brutta che sia!”, “ Non sempre la vittoria ha un sapore dolce signora, ma in ogni caso faremo del nostro meglio. Ci vediamo più tardi : adesso ci accomodiamo!” concluse El.

“Bene, vi mando Penny per le ordinazioni!”.

Dopo cinque minuti arrivò la cameriera. Era una ragazza giovane, sulla ventina, che pareva molto simpatica. Capelli ricci, occhiali squadratissimi e un rossetto rosso molto acceso: era tutto ciò che colpiva, appena la si osservava. Prese diligentemente le ordinazioni e le passò a Dean Grant, un marcantonio di barman, che con le sue potenti mani avrebbe potuto stritolare chiunque. Rasentava il metro e novantacinque, capelli mori e una grossa mascella che gli conferiva un aspetto molto tenebroso, quasi un moderno Lurch degli Addams. A quest’aspetto lugubre faceva da contrappeso però una grande velocità nell’approvvigionarsi di tutto l’occorrente per miscelare i drink. I suoi soci dietro al bancone Paul Greezy e Joe Minder non erano sicuramente alla sua altezza. Greezy era il piu’ anziano del gruppo: aveva capelli brizzolati e un grosso naso a patata. Sembrava cordiale e disponibile. Minder pareva il piu’ sprovveduto. I suoi occhialini alla John Lennon gli davano una vaga aria intellettuale. Sicuramente aveva ancora molto da apprendere dai suoi due colleghi. I due bodyguard si erano equamente divisi i compiti. Fisicamente non c’era molto da dire: erano due armadi che avrebbero scoraggiato chiunque avesse avuto cattive intenzioni. Mike Furley si era posizionato all’entrata, per visionare tutti gli avventori, riservandosi il diritto di non fare entrare gente palesemente ubriaca o sotto effetto di stupefacenti. James Rocket girovagava all’interno, osservando e vigilando che tutto andasse nel migliore dei modi. Nel frattempo i membri della band stavano fotografando e filmando tutto il possibile. Mario si stava occupando della cinepresa, e Moon della macchinetta fotografica. Ellery e Candy stavano invece prendendo appunti, che avrebbero poi analizzato con calma.

“Salve ragazzi: queste sono le bevande !” e le appoggiò sul tavolo, distribuendole a tutta la band. Chi aveva parlato era Bert Luciano, un cameriere di chiare origini italiane, molto gioviale e gentile. Anche lui era discretamente alto, sulla trentina e con una pin sulla giacca, simbolo del locale, con il suo nome stampato : “ Tra poco arriverà il mio collega per portarvi alcuni stuzzichini offerti dalla signora!”.

“Ti ringrazio Bert, sei molto gentile!” disse El “Al momento ringrazia la signora da parte nostra: poi lo faremo di persona!”.

“Grazie, riferirò!” e se ne andò.

“La signora è sempre impagabile!” esclamò Michaela. “Già!” gli fece eco Paula “ Mario mi ha raccontato un po’ delle vostre imprese passate e sicuramente posso dire che lei vi tratta sempre bene, un po’ per riconoscenza e un po’ perché sicuramente ve lo meritate!”.

“Che effetto ti fa…” gli domandò Candy “Trovarti per la prima volta, diciamo in una indagine? Un indagine è vero non ufficiale, ma pur sempre un’indagine!”.

“Beh,  devo confessarti che è una sensazione strana. Voi le avete vissute piu’ volte, ma a me che è la prima , fa uno strano effetto … bello comunque, o per lo meno positivo!”.

“Guarda che per noi è come se fosse sempre la prima volta!” disse ridendo El “ Ci sono sempre delle sfaccettature che ti fanno ogni volta sembrare in qualche dimensione diversa!” e si accese una extra light.

“Bienvenido a todos: sono Francisco, e vi porto degli omaggi da parte della signora!”. L’aspetto di chi aveva parlato, nonché il suo accento, tradivano chiaramente le origini del cameriere. La matrice era chiaramente ispanica: il colore leggermente moro della sua pelle non lasciava scampo ad altre interpretazioni. Non era eccessivamente alto, e anzi la sua corporatura era sul tarchiatello. Però aveva un sorriso a tutto denti che lo rendeva simpatico a prima vista: una sorte di agente Poncharello del 2000!”.

“Mmmhhh, che bontà!” esclamò Moon addentando una tartina col suo proverbiale appetito, che gli anni non avevano minimamente intaccato. Finita la prima tranche, Olivia e LeAnn, le altre due cameriere, portarono il bis. La prima era vicina alla trentina, bionda, di una bellezza acqua e sapone. La seconda, si vociferava avesse avuto una storia lunga parecchi mesi con Alan, e a vederla in faccia, nonostante la giovane età e un trucco spesso e marcato, dava l’impressione che avesse pianto parecchio. Ellery venne a sapere che si erano lasciati prima dello scorso Natale, ma evidentemente la ferita sanguinava ancora. Nel frattempo la band stava assiduamente osservando tutto il personale. A Mario cadde distrattamente un pezzo di tartina. Stava chinandosi a prenderlo, quando piombò come un falco John Reynolds, il solerte addetto delle pulizie. Personaggio di un’età indefinibile risultò molto preciso nel suo lavoro. A detta di tutti era d’indole mite e sempre pronto a dare una mano a chi ne aveva bisogno. Spesso era aiutato da Sonny Rona, una sorta di factotum del locale che si occupava di fare il fattorino, di andare a prendere la merce, sistemarla….insomma, una specie di jolly. Aveva una trentina d’anni, capelli nerissimi e una vistosa cicatrice in prossimità del lato destro del collo. “Pero’, una bella pattuglia veramente corposa !” rimarcò Paula. “Il locale è ampio, di tavoli ce ne sono tanti, e quindi direi che il personale che vediamo, ci vuole tutto!” disse Candy.

L’Happyland era un posto che aveva sempre ottenuto un buon successo già da molti anni: sicuramente era uno dei migliori della zona e dintorni. Un ulteriore salto di qualità era stato fatto con l’acquisizione di Balls, che grazie alla sua esperienza , dimostrò subito di che pasta era fatto. Non tutto il personale era lo stesso di qualche anno prima: c’era gente che aveva trovato un altro tipo di lavoro e c’era gente che se ne era andata insoddisfatta, e altra che invece era ritornata. Insomma i soliti rimpasti che ciclicamente avvengono in ogni locale. Rimaneva quindi una grossa incognita, il delitto di Alan. “Forse abbiamo a che fare con la gelosia di qualcuno, troppo invidioso del successo del locale!” esclamò Michaela.

“O forse la gelosia era personale!” disse Candy. “Io spero che quello che ci stiamo domandando, non rimanga un quesito irrisolto : stiamo lavorando per decifrarlo!” disse Ellery “ Ma abbiamo appena iniziato e non dobbiamo aspettarci molto.”. “Direi comunque…” disse Robert “ Che oramai quello che c’è da vedere, lo abbiamo visto. Purtroppo per questa volta non potrò piu’ esservi utile. Domani mattina avrò l’aereo che parte presto: vi devo salutare, ma mi raccomando, tenetemi informato di tutto e di tutti. Ciao e in bocca al lupo!”. “Ciao Robert!” disse Candy “ Divertiti e salutaci Betty”.

La signora Zerbs aveva offerto tutte le libagioni consumate dalla band, ma passarono ugualmente nei pressi della cassa per osservare l’ultima persona che non avevano ancora visionato, ossia Anna Jolene. Decisamente belloccia, trentenne avanzata, aveva dei modi di fare un po’ untuosi, ma si dimostrò comunque molto gentile. Alla domanda del conto da parte di Moon, rispose immediatamente che la signora Zerbs aveva dato disposizioni che tutto fosse stato offerto: anzi, chiese se avessero gradito un caffè.

Tornarono tutti a casa: li aspettava una dormita sicuramente piu’ ridotta, a causa del protrarsi dell’orario. Il piu’ sfortunato era Mario, che alle ore sei avrebbe iniziato il suo turno di lavoro. Il risveglio riservò loro una giornata molto grigia e buia, e  a  dispetto della precedente anche piuttosto freddina.

“Brrr! ” esclamò El “ Che arietta gelida che si sente!”. “Effettivamente….” disse Candy “Fa freddino, infatti, ho acceso il riscaldamento per cercare di arginare questa situazione, ma sarà solo da mezz’ora che è in funzione e bisogna avere pazienza. Io esco per delle compere. Il caffè è da scaldare, già pronto nel bricchetto. Ciao!” e uscendo  lo baciò. Ellery si lavò e fece colazione, quindi programmò il timer affinché il riscaldamento potesse funzionare ancora un paio d’ore, e andò al lavoro.

Mentre era in macchina cominciò a fare dei conti : “Dunque, questa volta siamo in regime ridotto. Robert e Betty non ci sono, ma in piu’ abbiamo Paula che non è abituata al nostro modo di operare, anche se penso che lo farà presto. Aggiungiamo che siamo un po’ arrugginiti dal tempo … mah … che Dio ce la mandi buona. Sicuramente è meglio coinvolgere anche l’amica Raffy: sarà divertente anche per lei trovarsi on the road un’altra volta. Qua però i personaggi non sono nomi altisonanti e penso che gli sarà difficile trovare qualcosa!”. Consultò l’orologio e vide che aveva una decina di minuti a disposizione. Si fermò a un internet-point e scrisse all’amica, descrivendogli la situazione. Attendeva news quanto prima. Quando risalì in macchina, alcune gocce di pioggia cominciarono a cadere. Prima di avviare la vettura lasciò un messaggio sul cellulare di Mario :” Ciao cugino, se riesci vai da Mark : stasera ci troviamo a casa nostra. Analizzeremo il pacchetto che ci ha dato Tody e tutto ciò che abbiamo fotografato e filmato ieri sera. Ciao.” e chiuse la conversazione virtuale. El andò al lavoro molto piu’ rilassato: aveva rimesso in moto quel meccanismo che gli aveva dato grosse soddisfazioni in passato, e ora si trattava solo di attendere fiduciosi.

Avvertì Candy di contattare il resto degli amici e di dargli appuntamento per la serata : avrebbero mangiato una pizza da loro e poi, full immersion nelle indagini. I locali giornali e notiziari avevano dato un enorme risalto alla faccenda e si domandavano a gran voce quando sarebbe stato scoperto il colpevole. La signora Sheila Tody aveva un gran da fare a cercare di calmare il marito: le indagini erano a un punto quasi morto e ciò lo rendeva particolarmente irrequieto. Durante la mattinata avrebbe sostenuto una serie d’interrogatori che andavano a completare quelli già eseguiti subito dopo l’omicidio, ma era una situazione alquanto anomala, perché sembrava che tutte le persone del personale fossero presenti sul luogo del delitto. Forse qualche cameriera era uscita una manciata di minuti prima, ma non essendo stata esattamente individuata l’ora del decesso, sarebbe stato anche difficile togliere o aggiungere  personaggi dalle indagini. Inoltre, era il solito movente che mancava: comunque l’accoppiata Tody/band aveva dato sempre ottimi frutti, e questi ultimi seppure al momento fossero ancora acerbi, sarebbero sicuramente maturati, magari lentamente, ma sicuramente maturati e al punto giusto . Tanta acqua era passata sotto i ponti dalle ultime indagini, e ognuno si era fatto una propria vita lavorativa e personale, comunque l’amicizia era rimasta sempre solida e forte, e questo era un collante che li aveva sempre stimolati a fare bene, specie se come in questo caso c’era da aiutare una brava persona come la Zerbs. L’ora di pranzo arrivò velocemente. J.Jade aveva avuto un’ottima giornata a scuola, che raccontò a El mentre consumavano un gustoso piatto di pasta. Candy aveva avvertito il resto della band e aveva già allertato la famiglia Gorgo, che gestiva la vicina pizzeria, che per la serata era prevista una ricca ordinazione. Per il programma radiofonico, Moon riuscì a essere della partita: sembrava proprio di essere tornati indietro di una quindicina d’anni. Alle ore venti erano tutti presenti all’appello. Ordinarono pizza e birra e dopo una ventina di minuti arrivarono Sonny e Daniel a consegnarla: portavano i saluti della sorella Francy, che era rimasta in negozio. Dopo mangiato, come di consueto, sistemarono tutto il materiale sul tavolo, e cominciarono a discutere. “Bene, prima di tutto volevo dire che è bello ritrovarsi ancora una volta insieme per un’indagine. Uno speciale benvenuto a Paula, che è la new entry. Mario, accendi il computer e controlla se è arrivata posta: può essere che Raffy ci fornisca qualche indicazione interessante. Direi di tuffarci a esaminare le foto e tutto il materiale a nostra disposizione. Ho già contattato Tody : sarà in centrale sino alle ore  ventiquattro, in caso avessimo bisogno di qualcosa.” disse Ellery. “Da dove iniziamo?” domandò Michaela. “Direi di iniziare dal pacchetto del capitano!” propose Moon “Dopo passiamo al nostro materiale.”.

 “Ecco!” disse Candy” Queste sono le foto della scena del delitto!” e le sparpagliò sul tavolo.

“Dunque!” esclamò El “ Mi sembra di capire che Alan fosse accovacciato, intento a sistemare  qualcosa. Non sono stati rilevati traumi che indicavano una caduta e neanche bottiglie rotte in caso di un improbabile appiglio. Che cosa può essere successo a questo punto? Com’è stato avvelenato? Non ci sono bicchieri, non ci sono bottiglie vuote: è un mistero!”.

Passò un quarto d’ora, durante il quale furono passate al setaccio tutte le foto. “Scoperto qualcosa?” domandò Paula. “Ancora niente!” rispose Mario.

“Però c’è qualcosa  in queste foto che non mi convince!” disse Moon.

“Anche a me !” disse Candy. Passarono altri dieci minuti. Ellery si alzò e andò in terrazza a fumarsi una extra light : voleva chiarirsi le idee, quindi rientrò : “Sentite, potrà sembrare una cavolata enorme, ma mi pare di aver scoperto un fatto comune. Mi sono ricordato di una frase che hai detto tu, caro Moon! Quando siamo scesi per la prima volta in cantina, tu ti sei lamentato che in cantina c’erano parecchi insetti!”.

“Esatto, mi era anche salito un piccolo ragnetto sulla scarpa. Ma comunque non è raro trovare  nelle cantine, questo tipo di fauna!”. “Certamente, concordo che sia perfettamente normale. Ma provate a guardare queste foto. Sono riprese da diverse angolazioni e quindi di conseguenza in tempi diversi, ma in ogni caso io non ho mai visto rimanere delle formiche ferme nello stesso luogo per tanto tempo!”.

Guardarono le foto: erano poco piu’ che puntini neri, ma un ingrandimento avrebbe sicuramente evidenziato che erano formiche. La costante in tutte le foto erano tre formiche che nonostante i diversi tempi di esposizione, erano sempre presenti nelle foto, vicino al cadavere e nella stessa posizione. Una cosa sicuramente anomala.  

“Beh!” riprese El “Di sicuro questa scoperta non ci porterà all’assassino!”.

“Però !” disse Moon “Ci può dare un’indicazione precisa di come può essersi composta la scena del delitto? ”.

“Anche se ne esce un panorama assurdo!” disse Mario “Sembra a questo punto che siano state avvelenate anche le formiche: cosa era, una camera a gas?”. “Sembra quasi …” disse Candy “ Che il veleno sia stato gettato addosso ad Alan!”. “E chi è che ti getterebbe addosso una secchiata di veleno?” disse divertita Paula. “In effetti, avrebbero trovato macchie di umido in terra o tra gli scaffali, però sicuramente il veleno ha coinvolto anche le formiche. Adesso chiamo il capitano e gli chiederò spiegazioni : “Pronto capitano, parla Ellery. Senta, ci può dire esattamente com’è morto Alan? Sia precisissimo!”.

“Va bene. Mettimi pure in viva voce, così possono sentire tutti. Bene! Ciao ragazzi, Alan è morto per avvelenamento da cianuro. Ne sono state rilevate tracce in bocca, nello stomaco ed anche una piccola traccia nei polmoni!”.

“Avete fatto analizzare i vestiti? “chiese lo speaker.

“No, non abbiamo ritenuto fosse il caso, al momento almeno. Lo avevamo in programma dopo questa prima tranche di indagini!”.

“Capitano, abbiamo sviluppato una teoria, ma per confermarla abbiamo bisogno di sapere se c’erano tracce di veleno nei vestiti !”.

“Provvedo subito. Può anche essere che il laboratorio abbia già eseguito l’esame: essendo in scaletta, potrebbero essersi buttati avanti. Se così fosse, domani mattina troverei gli esiti sulla mia scrivania, ma m’informerò subito. Vi richiamerò tra breve, a prescindere!”.

“Ragazzi, non immaginavo tutto questo feeling con la locale polizia!” disse la ricciola Paula. “E dovevi vedere when we was fabs!” rise Moon. “Candy ? “ chiese Mario “ Forse  è meglio che prepari un po’ di caffè : la vedo lunga !”.

“Ci avevo già pensato: vado a prendere la caraffa e procedo !” . 

Il tempo di bere due sorsi e chiamò il capitano : “Ciao ragazzi, siete stati fortunati. Il laboratorio si è superato. Vi posso dire che ha trovato tracce di veleno anche sui vestiti. Se vi interessa, ha trovato anche la stessa sostanza sui polpastrelli della mano destra!”.

“Grazie capitano, ci sentiamo dopo!” disse Ellery, che continuando verso la band: “ A questo punto lo scenario è chiaro. Alan è chinato a sistemare qualcosa; entra l’assassino e gli butta addosso, in faccia principalmente, il veleno! Una parte impercettibile va a terra e uccide le formiche; un’altra parte va sui vestiti, e il grosso sul viso. A questo punto Alan si tocca il viso e capisce che per lui è finita. Col polpastrello umido lascia quella che noi presumiamo sia una traccia, ma che alla fine, potrebbe anche risultare una bufala !”.

“Mi sembra una ricostruzione piu’ che plausibile.” disse Candy “ A questo punto non ci rimane che scoprire l’assassino! “.

“Non solo…” disse Mario “ Ora assume importanza vitale l’arma del delitto!”. “Effettivamente, scoperta quella, forse potremmo avere una direzione piu’ precisa verso l’assassino!” disse Moon.

“Lo penso anch’io, anche se potrebbe essere il caso opposto. disse El “ A proposito, nessuna notizia da Raffy ? ”.

“No, anzi si!” disse Mario “ Ecco, dice che Alan prima dell’Happyland ha avuto altre esperienze, ma non scende nello specifico. Spiega che sta scandagliando tutti i siti di giornali, ma non essendo Balls un personaggio pubblico, trova parecchie difficoltà a reperire notizie riguardanti il passato.”

“Va bene, ringraziala e digli che domani sera saremo di nuovo in riunione.” disse Ellery. “A questo punto….” disse Candy “ Non è il caso di chiedere al capitano se ha una specie di biografia su Alan?”. “Potrebbe funzionare!” disse Moon “ Lo chiamo subito.”.

Tornò poco dopo : “ Ha detto che per domani vedrà di procurarsi qualcosa. Possiamo partire col materiale di ieri sera?”.

“Certo!” disse Mario “Il filmino è già a posto, non dobbiamo fare altro che sederci e gustarci la scena ”. Si accomodarono e cercarono di carpire il piu’ possibile da quelle immagini rubate. Scorsero le immagini di tutto lo staff, da Penny Valotte a Sonny Rona, ma non emerse niente d’interessante. Dean Grant manteneva anche in video il suo aspetto truce, ma magari era il classico gigante buono che non avrebbe mai fatto male a una mosca. Si vide in lontananza Bert Luciano intento a telefonare e Paul Greezy mentre mandava a quel paese Olivia de Stamos, si presume per un’ordinazione errata. Anche dalle foto non emersero segnali particolarmente positivi. “La consueta vita da locale : si litiga, si fa pace e poi ci si abbraccia. Ma non mi pare di aver visto una particolare cattiveria da parte di nessuno.” disse Ellery.

“Beh, non si è concluso molto!” disse Michaela. “Non direi.” rispose lo speaker “ Anche se non dovevamo aspettarci molto, siamo riusciti a ricostruire, direi abbastanza fedelmente, quella che con tutta probabilità è stata una situazione molto vicina temporalmente alla scena del delitto!”.

“Sì, sono d’accordo!” esclamò Mario “ E ricordiamoci che siamo dei dilettanti, quindi non dobbiamo farci false illusioni!”.

“Io direi che per stasera non approderemo ad altro: possiamo sicuramente riaggiornarci domani sera!” disse Candy. “Ok!” risposero in coro.

Uno a uno se ne andarono. Nonostante le tazze di caffè consumate, Ellery e Candy piombarono presto in un profondo sonno. Faceva freddo: un colpo di coda invernale aveva portato le temperature ben al di sotto di una manciata di gradi rispetto ai tradizionali valori di stagione. Si dormiva decisamente bene e con un leggero piumino. 

Ellery, appena alzato, poco prima di recarsi al lavoro, chiamò Tody e gli chiese se nel pomeriggio poteva passare da lui; anzi, se riusciva, sarebbe passato verso l’ora di pranzo. Dovevano assolutamente trovare il modo di ridurre il cerchio degli indiziati, per cercare di concludere quanto prima la ricerca del colpevole, e a Ellery era balenata un’idea. Alle ore tredici era dal capitano : “ Buongiorno. Mi è venuta una mezza ispirazione. Potremmo non approdare a niente, ma forse riusciremo a restringere la cerchia. So che in qualche punto dell’high way, ci sono delle telecamere che riprendono il traffico per conto di alcune società del settore: si faccia dare le cassette con le registrazioni! Almeno per qualche giorno dovrebbero tenerle. Se siamo fortunati, potremmo beccare qualche macchina dei dipendenti. Inoltre potete chiedere anche a tutte le pattuglie della zona se hanno fatto dei verbali a qualcuno dei presenti nella famosa lista. Noi stasera ci rivedremo : se per l’ora di cena potrà farmi avere copia di tutto questo, unitamente ad un elenco delle macchine e targhe annesse  dei dipendenti dell’Happyland, sarebbe il massimo!” .

“ E potrei mai deludervi? Avete proprio avuto una bella idea: alla società che gestisce le riprese, lavora mio cugino, quindi consideratelo già fatto. Idem per le pattuglie. Stasera avrete tutto”.

Ellery lo ringraziò e si diresse da Candy e J.Jade per consumare con loro un lauto e appetitoso pranzetto. Dopo si diresse in radio per sbrigare alcune pratiche. Alle 17,30 era in onda con l’unico programma che gli era rimasto: era sempre un’esperienza che gli dava energia e che sicuramente non avrebbe abbandonato per nessuna ragione al mondo. Nel frattempo Candy aveva alacremente lavorato per organizzare l’incontro della serata. Mario doveva passare con Paula dal capitano per prelevare il materiale richiesto: il punto di ritrovo con il resto della banda per questa serata era stato fissato al Two Lakes. Verso le diciannove Ellery chiamò Robert e lo relazionò sugli ultimi avvenimenti. Scrisse anche a Raffy, dicendogli che per la serata, se avesse avuto news, poteva farsi viva al suo indirizzo mail  in qualsiasi momento : avrebbe portato via il suo portatile che anche se non era un ultimo modello, assicurava comunque un ottimo supporto in queste occasioni.  Tornò a casa e spiego le ultime mosse passate e future . “Ho sentito un po’ di velato ottimismo nelle tue parole.” disse Candy baciandolo.

“In effetti, io credo che riusciremo a uscirne fuori, e sono convinto che il materiale di Tody, potrebbe darci una considerevole mano, non tanto nell’individuare il colpevole, ma nell’eliminare intanto un po’ di sospetti!”.

“Bene, non sarebbe male chiudere la faccenda al più presto: la signora Zerbs ne sarebbe felice!”.

“Ce la metterò tutta, come al solito. A proposito, tutta la band ha aderito?”.

“E lo metti in dubbio? Lo sai che siamo una grande famiglia. I presenti a Puka Beach saranno tutti da noi al Two Lakes. ” “Ottimo! “disse lei. 

I primi che arrivarono furono Moon e Michaela. Mario chiamò al telefono : “Ciao El, scusate il ritardo, ma Tody ci ha consegnato il materiale solo adesso . Tra dieci minuti saremo lì!”. Ellery aveva chiesto a Danielle, la proprietaria del ristorante-pizzeria di poter utilizzare un’ampia tavolata dove poter essere in grado sistemare un po’ di materiale: si erano muniti di un televisore portatile con un video registratore a bobina integrato per visionare le cassette che gli aveva procurato il capitano. Le ragazze del locale quella sera erano in due: Mickey e Giuly … e presero le ordinazioni.   Dopo poco tutti erano comunque seduti a tavola: la serata era appena iniziata. “Ottima questa pizza, veramente!” disse Paula. “Eh si, oramai conosciamo questo locale non da  molto ma devo dire che fa pizze veramente buone. Una garanzia  !” disse Ellery.  “Ci sono novità ? “ chiese Michaela.

“Non tante. Purtroppo!” disse lo speaker “ Io sono fiducioso che ne avremo analizzando il materiale del capitano. Dobbiamo assolutamente restringere la cerchia degli indiziati: ce ne sono troppi in giro. Eppure, io sono convinto che bisognerà battere la pista interna al locale!”.

“ Ne sono convinto anch’io.” disse Mario “ A proposito, come hai visto, ho portato un televisore quattordici pollici con incorporato un video registratore: ci farà comodo per visionare le cassette di Tody. “ Perfetto “ disse El “ Anche il locale ne ha uno in una saletta e visto che stasera è una serata tranquilla, il boss Mimmo ha detto che possiamo utilizzarlo dopo che gli ho spiegato a cosa serviva e che stavamo diciamo collaborando con la polizia di Puka Beach. E’ stato molto gentile !Allora direi che una coppia si occuperà di una cassetta, l’altra coppia della seconda, e la terza setaccerà i verbali della polizia alla ricerca di qualche indizio particolare o significativo!”

“Ci sono i modelli delle macchine e le targhe?” chiese Moon.

“Certamente!”  rispose Mario “ Tody ha fatto veramente un buon lavoro!”.

“Bene!” disse Candy “Iniziamo, e buona visione a tutti!”.

Ellery e consorte si buttarono sui verbali e sui vari rilevamenti effettuati dalla polizia. Mario e Paula si concentrarono sull’high way a est, e Moon e Michaela su quella a ovest. Le immagini delle telecamere erano sufficientemente nitide: nonostante fosse notte, la vicinanza strategica di provvidenziali lampioni rendeva perfettamente comprensibile sia il modello dell’auto sia la targa. Per quest’ultima, era sufficiente fare un piccolo ingrandimento per fugare ogni dubbio. Lo zoom era disponibile su entrambi gli apparecchi.  Il portatile di Mario aveva inoltre veramente un buon fermo immagine. Lo speaker aveva acceso il suo pc in attesa di eventuali notizie di Raffy. La consultazione del materiale cartaceo inviato dal capitano, intanto stava proseguendo. 

“Bingo!” urlò Ellery “Ecco qua un bel verbale fatto alle 1.30 di mattina a nome Dean Grant. Non aveva fatto nessuna infrazione: era semplicemente finito in uno dei tanti controlli di routine. L’ora presunta del delitto era indicata per le due e trenta, e quindi Dean dovrebbe essere fuori gioco. Probabilmente a quell’ora durante la settimana non vi era tanta gente ed il granitico barman potrebbe essere uscito un po’ prima!”.

“Ehilà …” disse Mario “ Questa dovrebbe essere la macchina di LeAnn. Fammi controllare … si si, è la sua. L’ora riportata dalla cassetta è l’una e un quarto!”. “E noi abbiamo scovato Penny Valette e Sonny Rona, rispettivamente alle ore una la prima e alle ore  una e dieci il secondo!” dissero Moon e Michaela.

Passarono pochi minuti e Mario e Paula scagionarono anche James Rocket: una precise. A seguire arrivò anche la grazia per Francisco Bueno : era transitato nella high way ad ovest verso le una  e trenta. 

“Bene ! “ disse Ellery “ Abbiamo fatto dei grandi passi avanti. Da tredici indiziati siamo passati a sette, non male. Complimenti a tutti voi!”

“Sette sono comunque un buon numero!” disse Paula. “Cerchiamo di essere positivi!” disse lo speaker “Siamo notevolmente migliorati rispetto a ieri, e quindi … forza, diamoci dentro e finiamo di visionare le cassette e i verbali!”.

Purtroppo non emerse nulla di sconvolgente, a parte alcuni rilevamenti fatti, ma tutti dopo le ore due e trenta di notte, quindi irrilevanti ai fini delle indagini. 

“Beh!” disse Moon a un certo momento “Siamo arrivati a un punto morto!”. “Già!” disse Candy “E non è un buon segno!”. “Eppure deve esserci qualcosa che abbiamo tralasciato!” rimarcò Ellery “Forse ci stiamo concentrando troppo sulle persone e non sull’arma!”.

“Beh, converrai con noi che l’arma è sempre stata un vero e proprio enigma!” disse Michaela.

“Brrr, sarà sto’ freddo improvviso, ma a me è venuto anche un po’ di mal di gola!” disse Paula mentre si spruzzava un po’di sfiammante.

“Questi abbassamenti di temperatura, sono veramente deleteri : passi da un giorno all’altro con degli sbalzi anche di parecchi gradi. Bisogna fare molta attenzione!” la ammonì Michaela. Ellery si era fatto pensieroso: uscì in terrazza, munito del suo inseparabile bomber, e si accese una extra light. Le sue labbra sino ad’ ora perfettamente adese tra loro, si stavano lentamente allargando in un sorriso liberatorio: “Ci sono!” esclamò “Adesso forse ho capito chi ha ucciso Alan!” esclamò. Rientrò : “Ragazzi, vi prego…forse ci siamo, ma dovete assolutamente setacciare le cassette e controllare se in qualche frangente trovate Paul Greezy . E' di vitale importanza sapere se ha un alibi o meno!”.

“Non mi pare di averlo visto prima!” disse Mario “ Ma ricontrolleremo. Abbiamo visto centinaia di macchine , e può essere che ci sia sfuggita!”.

Riguardarono la cassetta, ma non trovarono nessuna traccia della macchina di Greezy, e nessuna pattuglia lo aveva fermato.

“Deve esserci una soluzione!” urlò Ellery “Ma ho ancora un asso nella manica!” e si diresse al telefono “Pronto capitano, forse ci siamo, ma ho bisogno di un favore ultra veloce. Io capisco che magari tutto ciò farà arrabbiare qualcuno, ma è di vitale importanza che controlli se la sera del delitto, Greezy ha fatto dei prelevamenti o dei pagamenti che riconducano alla sua carta di credito. E’ di vitale importanza sapere che Paul era uscito prima del delitto. Dovrei aver scoperto l’arma del delitto, ma per essere sicuro anche del colpevole, devo assolutamente avere quell’informazione!”.

“Non preoccuparti  Ellery : mi metto subito in movimento. Chiamo subito l’agente Zinger: è un vero esperto d’informatica, e ottenuto l’assenso delle banche, potrà curiosare velocemente per controllare e avere dei riscontri. Ti farò sapere al piu’ presto!” e riattaccò.

“Ma si può sapere come mai ti interessa tanto scoprire che Greezy non centra?” chiese Michaela.

“Te lo spiego : ho pensato e ripensato all’arma del delitto, e posso dire di esserci arrivato, o quasi. Non voglio dire ancora niente: mi piacerebbe evitare una possibile figuraccia, ma se Greezy figurerà estraneo al delitto, automaticamente il colpevole sarà solo uno. Ma, sono tutti pensieri che tra poco potrebbero essere distrutti da una semplice frase del capitano. Comunque, visto e considerato che il lavoro è stato svolto da tutti, ed in maniera impeccabile, è giusto che vi dica il mio pensiero. Mi raccomando però di non prendermi troppo in giro se prenderò una cantonata!”.

“Ma dai, figurati!” disse Moon “ Siamo tutti sulla stessa barca. Se pensi di essere sulla buona strada … forza! Se fallisci ... falliremo tutti!”

“Meglio morire in compagnia che da soli!” rise Mario. “Ok, mi avete convinto. Ho pensato a lungo a come Balls potesse essere stato ucciso. E’ stato escluso che abbia bevuto da un bicchiere il veleno: ricordiamo che sono state rinvenute tracce sia nell’apparato respiratorio, segno di un’inalazione, che sui vestiti; e non dimentichiamoci delle formiche trovate morte. Escludendo che qualcuno possa aver rovesciato un secchio intero di veleno, non rimane altra spiegazione che ...”. “Che? “ disse Paula.

“Non rimane altra spiegazione che l’assassino sia entrato, si sia avvicinato alla vittima, che conosceva bene, in tutta tranquillità, e mentre Alan non sospettava nulla, lo abbia ucciso nell’unica maniera possibile!”.

“Ossia ?” chiese Michaela. “Spruzzando il veleno nella sua direzione! “Sentenziò lo speaker .

“Spruzzandolo? Beh, in effetti, potrebbe essere plausibile!” disse Candy “Ma l’arma? Dimentichi che non è stata trovata.”.

“L’arma? “ riprese lo speaker “ Un semplice ma efficace … sifone del seltz! Prendetelo: è comodo, a portata di mano. Basta metterci un po’ d’acqua, il veleno e il gioco è fatto. Basta regolare lo spruzzo, magari un po’ piu’ fine, e voilà … il risultato è raggiunto. Questo spiegherebbe anche le formiche morte : nebulizzata , l’acqua copre una superficie piu’ ampia!”.

“Tombola!” esclamò Mario “ In effetti calza tutto a pennello. L’assassino entra e si avvicina indisturbato. La vittima non si insospettisce, primo perché lo conosce, ma secondo perché ha in  mano un attrezzo del mestiere!”. “Esattamente!” disse El “Dean Grant lo abbiamo escluso per via di quel verbale!” disse Mario “ Rimanevano quindi altri due barman.”.

“E allora si è cercato di escludere uno dei due!” disse Candy “ Per arrivare semplicemente all’altro.”.

“Adesso dobbiamo solo aspettare una conferma da Tody. Ecco, sento squillare il telefono, sarà lui : “Pronto capitano, la metto in viva voce!”.

“Ciao a tutti. Abbiamo scelto la via piu’ veloce. Abbiamo contattato Grezzy e lo abbiamo chiesto direttamente a lui. Ovviamente l’agente Zinger ha verificato. Ebbene, vi do la notizia che risulta un prelevamento all’una e un quarto di notte a qualche miglia di distanza dal locale!”.

“Bene capitano, a questo punto venga subito da noi, e mandi una pattuglia fuori dall’Happyland : via radio gli darà istruzioni. Prima venga da noi e verifichi le congetture che abbiamo costruito e poi deciderà!”.

“Ok, arrivo subito!” e riattaccò. “A questo punto, considerando che i barman sono tre, e due li abbiamo eliminati, rimane un solo nome!” disse Candy. “Joe Minder” dissero Moon e Mario. 

“Esatto!” esclamò Ellery “ Minder a questo punto è l’unica persona ad aver avuto libero accesso al sifone del seltz e soprattutto a non dare nell’occhio. Io penso che se chiederemo alla signora Zerbs di farci un breve inventario, vedrete che mancherà un sifone!”.

“Ma secondo te come ha fatto a disfarsi dell’arma?” chiese Moon.

“Secondo me Minder e Balls sono stati gli ultimi ad uscire, ma il primo avrebbe comunque dato nell’occhio uscendo a quell’ora  dal locale con l’attrezzo, quindi potrebbe averlo risciacquato momentaneamente e rimesso al suo posto. I casi sono due : o lo ha sciacquato talmente bene da togliere ogni traccia del veleno, oppure lo ha velocemente sciacquato, riposto al bancone con l’intento di riprenderlo alla prima occasione, magari facendolo cadere per poterlo sostituire con un altro!”

“Secondo me, regge.” disse il capitano che nel frattempo era arrivato al locale ” Ho ascoltato l’ultima parte delle congetture e mi sembrano ok. Se mi raccontate anche la prima … potreste convincermi del tutto!”

Mario gli fece un veloce resoconto, e il capitano si decise a fare intervenire la pattuglia. Avrebbero avuto il compito di sorvegliare in maniera discreta Minder.

Ellery chiamò la signora Zerbs: “Buonasera, mi scusi per l’ora, ma si ricorda se dal suo locale manca un sifone del seltz?”. “Ciao Ellery, domanda alquanto bizzarra. Ora non piu’, ma sono rimasta senza per un giorno. Ne avevo tre, ma subito dopo il delitto uno è stato rotto ... fammi pensare…da Joe. Gli era scivolato mentre il locale era chiuso al pubblico, durante un po’ di manutenzione. Sono cose che succedono.  E’ importante?”.

“Importantissimo!” disse Ellery “La ringrazio e buona serata.”. “A questo punto non dovrebbero esserci dubbi!” disse il capitano.

“Non dovrebbero più essercene.” disse Moon “ Ma guardate un po’ cosa è appena arrivato da Raffy? Dice che il padrone del precedente locale dove aveva lavorato Alan, era di un certo Johnny La Rocca, che era immischiato in brutti giri. Probabilmente Alan era passato all’Happyland quando si era accorto della brutta aria che tirava, ma senza di lui, persona capace e sicuramente onesta, il locale aveva chiuso i battenti dopo pochissimi mesi. Tra il personale , vi era un certo Joe Minder!”

“E così abbiamo anche il movente: la vendetta!” disse Tody “Adesso chiamo la pattuglia e lo faccio arrestare e ve lo assicuro che inchiodato dai fatti, non tarderà a crollare!”.

Prese la radio di servizio e diede ordine agli agenti di procedere al fermo. Minder non tardò poi ad ammettere le sue colpe: era entrato in un brutto vortice di scommesse clandestine. Aveva perso molti soldi e La Rocca gli fece promessa di azzerargli il debito solo a omicidio di Balls avvenuto.

“Ragazzi, che storia!” disse Paula. “Siamo di nuovo Fabs!” esclamò Moon.

“Una sola domanda!” disse Candy “ Perché ti sei incaponito a volere eliminare Greezy e non Minder? Potevi fare l’esatto contrario!”.

“Domanda legittima. Ti ricordi quel numero nove o presunto tale, disegnato, o meglio scarabocchiato da Alan in punto di morte?”.

“Ah sì, è vero, ci era quasi passato di mente!”. “Bene, prendilo, mettilo orizzontale e avrai la risposta!” concluse Ellery “ Non era presumibilmente un nove quello che voleva disegnare Balls, ma un otto. La morte deve averlo finito prima che terminasse il disegno.

“Gli occhiali alla John Lennon!” disse la moglie ridendo a crepapelle.

“Già, ecco perché hai iniziato le tue congetture da lì e non altrove!” disse Mario. Improvvisamente le voci cominciarono a essere confuse … eteree. Lo speaker si sentì chiamare dalla moglie: “ Ellery, sveglia, sveglia! Ti sei addormentato: tra poco inizia il tuo programma alla radio.  “Cosa? Ma cosa è successo? “ rispose con voce molto  impastata. “E’ successo che sei crollato dal sonno sul divano !” esclamò Candy. “Sonno? Ma allora … è stato solo un sogno. E’ stata tutta pura immaginazione ?”  e lo speaker scoppiò in una compiaciuta risata.

 

The end.

 

PS Come avrete senza dubbio capito, questo racconto era ambientato qualche anno prima delle attuali e consuete avventure di Ellery (che nel frattempo ha anche smesso di fumare). Avete avuto modo di conoscere altra gente, altri posti che con il proseguire del tempo sono cambiati. Gli amici si erano poi trasferiti in altri stati e l’Happyland aveva chiuso da una manciata di anni con la signora Zerbs andata in pensione. La vita è questa: ci sono amicizie che vanno avanti per tanto tempo e altre per molto meno. Altre ancora diventano epistolari.  Le situazioni ti portano a dei cambiamenti … belli o meno belli ma che bene o male dobbiamo portare avanti . Spero che questo prequel vi sia piaciuto. Ho voluto mischiare un po’ simpaticamente le carte e mostrarvi quello che succedeva qualche anno fa nella nostra cittadina. Lunga vita ai Misteri di Puka Beach. 

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