How can I be sure !

 

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Chapter 1

Collana “ I misteri di Puka Beach “   ( 4° episodio )

 

How can I be sure !

Un giallo per ragazzi di Ellery Sinclair

Copyright 2019

 

 

 

 

 

Siamo arrivati al quarto capitolo dei Misteri di Puka Beach. Oramai mi sono affezionato a questa cittadina così tranquilla, così pacifica, così umana. E anche se parte della storia, si svolge in un paese vicino, la spina dorsale del racconto è sempre e soltanto a Puka Beach. Lo sapete: io scrivo solo per passione e quindi i miei scritti risentiranno sicuramente di qualche errore qua e là, qualche imperfezione, qualche intoppo di troppo. A me piace scrivere in questa maniera: descrittiva (mi dicono infatti che le mie piccole opere sembrano sceneggiature … ) e di getto . Non voglio cambiare … se no che passione sarebbe. Per questo quarto capitolo mi son preso più tempo del solito, ma solo perché il mio tempo libero si è ridotto notevolmente e quindi avevo tempo minore da dedicare al tutto. Ma finalmente ci sono riuscito a terminarlo e spero lo apprezzerete. Io come in tutte le cose che faccio, ci metto passione e cuore. Dopo: nessuno è perfetto. Io non lo sono e ovviamente anche le cose che faccio non lo sono. Ringrazio la mia famiglia per il supporto e ringrazio tutte le persone che troveranno il tempo per leggerlo, sperando che possano immergersi nella lettura a tal punto che gli sembrerà di essere a Puka Beach veramente … pranzando in uno dei suoi ristoranti, o incrociando Ellery e Candy … o ascoltando la radio locale. Spero che questo libretto vi regali momenti di evasione e serenità. A me, li ha regalati scrivendolo! Vi mando un grosso abbraccio e … fate pubblicità a questi mie piccoli e umili racconti gialli … per ragazzi.  Non c’è sesso … violenza gratuita … parolacce. E’ scritto con garbo ed enorme rispetto verso Voi lettori. Vorrei poter dire che ci sarà un quinto capitolo di questa collana, ma … come posso esserne sicuro? How can I be sure ?

This book … è dedicato a me perché io sono fatto così, nel bene o nel male. Non cercate di cambiarmi: sono una brava persona, fatta a modo suo .

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Personaggi :

Frankie Esposito            padrone del Rock Up

Ted Mancini                   ex socio di Esposito

Gabry Rosatelli             cameriera

Vito Destamio               capo cuoco

Benny Cinquina            aiuto cuoco

Francy Arco                   controllo qualita’

Chrissy Costini              addetta pulizie

Tony Campanella          proprietario del Peppermint

Alf Tresette                    scagnozzo di Tony

Helen Curti                   aiuto cameriera

Alex Head                      agente di polizia

Paul Tody                      capitano di polizia

Ellery Sinclair :             impiegato e entertainer

Candy Worldy  :          moglie di Ellery

J.Luke Anders             Titolare Pub The Surfers 

Dino Cardoni :           proprietario del Bazar Santa Ana

Max , Paula e Celestine :  staff del Pacific Fishes

Neil Girato :               proprietario dell’Hotel  5 Stars

Ted Valley :                proprietario di Puka Shell Radio

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Siamo a Puka Beach, piccola cittadina della fantastica California, non troppo lontani da Zuma (verso nord) e da Rocky Beach (che si trovava invece a metà strada tra i due paesi). Siamo nella primavera del 2019 e la nostra storia sembra rivivere in un periodo molto simile a quello della fine degli anni 50 quando eravamo in piena epoca del rock and roll.  L’America stava vivendo come allora un buon momento economico e le guerre degli anni 90   oramai erano un ricordo buttato alle spalle da svariati anni . I colori tipici di quegli anni animavano la vita quotidiana e in genere tutto quello che vi girava intorno, di una piccola comunità italiana che si trovava appena fuori dal paese di Little Palm, e per essere esatti in direzione sud (dalla parte opposta di Zuma). In zona esisteva anche un drive in che era ancora molto affollato (l’unico ancora in attività in California) ed era una sorta di attrazione turistica per la piccola cittadina . Un paese che sembrava non essere mai uscito del tutto dal periodo anni cinquanta . Eravamo un po’ all’interno: distavamo circa cinque miglia dalla costa e se questa era comunque facilmente raggiungibile, l’economia di questo paese si reggeva principalmente sull’agricoltura e sul turismo, visto la particolarità della location. Tutto era sempre molto affollato: sia il mitico drive, sia anche i tipici bar con i classici tavoli da quattro persone attaccati a una parete con una sorta di divanetto colorato ad accogliere le due persone per lato (tre…se ti stringevi ben bene).  Gli sgabelli al bancone del bar … le insegne al neon luccicanti all’esterno ma anche all’interno ... le classiche ciambelle ricoperte di zucchero ... i Milk shake. Insomma ... se non lo avete capito, la nostra storia inizia in uno dei tanti classici locali di questo piccolo paese californiano, rimasto ancorato agli anni che furono: ci troviamo al fantastico e coloratissimo Rock Up. Ellery saltuariamente ci andava con Candida: il suo spirito vintage amante del revival ben si sposava col locale. Un po’ come il vino bianco col pesce, o come dicevano i mitici Stan Lauren e Oliver Hardy … come il pisello nel suo baccello. Si respirava una profonda aria dei bei tempi che furono e questo a Ellery non dispiaceva assolutamente. Distava una dozzina di miglia da Puka Beach: non era lontanissimo. In una ventina di minuti pieni ci si arrivava senza problemi, specialmente in questo periodo dell’anno dove il turismo con la T maiuscola era ancora lontano anni luce dall’essere tale. Rimaneva come abbiamo già detto abbastanza defilato dalla costa e questo offriva ampi spazi per tutto, specialmente per un comodo parcheggio, che non era mai una cosa negativa, anzi. Era quella parte della California che rimaneva, diciamo un po’ in disparte, non in primo piano, ma che era interessantissima sotto tanti punti di vista. Questa piccola comunità italiana che era lì da quattro generazioni, si era subito fatta ben volere e si era ottimamente integrata con tutti i residenti locali, in un’ottima sinergia e rispetto reciproco. Il locale era di proprietà di Frankie Esposito, un italo americano di cinquanta anni. Folte sopracciglia, petto villoso, un appariscente anello d’oro al dito. Non altissimo … statura media. Il pub era sulla piazza da circa una ventina di anni. Era bello … colorato … allegro e si diceva che facesse gli hamburger più buoni della California. C’erano tanti altri locali in paese e nei dintorni che facevano lo stesso piatto, ma questo al Rock Up era speciale. Si vociferava di una ricetta segreta … che solo Frankie conosceva. Non aveva soci. Ne aveva avuto uno in passato ma era durato poco: si chiamava Ted Mancini. Biondo, quarantenne, indossava sempre pantaloni coloratissimi … e ogni giorno della settimana ne aveva un paio di colore diverso. Adesso aveva cambiato totalmente genere e gestiva una lavanderia nella parte ovest della città: la Total Clean.  Non vi stupite dei cognomi smaccatamente italiani: ci troviamo, infatti, in un quartiere molto popolato da italiani e spesso sentiremo dei riferimenti a questa grande nazione. Gabry Rosatelli era la cameriera principale del locale o almeno quella che più da qualche tempo vi lavorava dentro. Una bella ragazza: mora dal capello lungo, occhiale sempre sul naso. Non alta, ma con tutte le curve al punto giusto. Solare e simpatica.   Eravamo in un periodo molto particolare della storia americana: c’era voglia di divertimento e assieme a questo … c’era una sfrenata voglia di … migliorarsi. L’economia stava cercando di spingersi sempre più in alto. C’era la voglia di fare … e qualche volta anche di strafare. Le industrie alimentavano alla grande le loro ciminiere ma anche le piccole attività cercavano di accrescere i propri guadagni e spesso … con qualsiasi mezzo. Ma, in genere queste erano le cose ... che non erano davanti alla facciata … ma rimanevano dietro. I soliti inganni più o meno ufficiali tipici di quando ci si imbatteva nella concorrenza, leale e non. Abbiamo già visto che anche in paradisi come Puka Beach erano successi dei fatti che avevano attentato la vita a delle persone e addirittura l’ultima volta c’era scappato anche il morto. Siamo sempre lontani dagli alti tassi di criminalità delle metropoli, ma si sa che l’avidità’… l’invidia ... il disperato bisogno, la golosità … portavano a comportamenti estremi e pericolosi. Una cosa che non era per niente pericolosa era il programma radiofonico che Ellery stava facendo a Puka Shell Radio, l’emittente di proprietà di Ted Valley. Oggi lavorava in coppia con la sua vecchia allieva anni 80: Roby Bear. Il bello di questa radio è che gli speaker avevano una certa autonomia e potevano gestire i loro spazi come meglio credevano.  Ellery doveva coprire un’ora e la Bear pure: avevano deciso di fare insieme un programma unico di due ore dedicato agli anni 80, dei quali erano molto esperti.  Fu come sempre molto interessante anche perché come succedeva con i due, fu posta particolare attenzione a qualche interessante nota sul cd che era in onda e furono proposti anche successi minori che la gente si ricordava ma che non sempre erano trasmessi nelle normali programmazioni. Il clima era fresco: ricordiamoci che siamo sulla cima di una delle tante zone collinari molto dietro a Puka Beach e la primavera stava timidamente facendo capolino. Arrivò per i due, il momento dei saluti : “ Come dico sempre “ disse Ellery “ E’ sempre difficile salutare…  dire arrivederci non è così facile, specie quando si sta in buona compagnia. Ed io lo sono due volte: la prima è qui con Roby e la seconda è con tutti voi !” . “Grazie El “ disse la ragazza “ Ma dobbiamo salutare … la gente che andrà in onda dopo di noi sta scalpitando. Arrivederci a tutti e grazie per averci seguito !” e rise perché sapeva che il suo partner radiofonico sarebbe rimasto a trasmettere ancora per altre due ore almeno : conosceva la sua passione musicale.  Lui era fatto così. Non importava se era stipendiato per fare un paio di ore e basta: se lui aveva la possibilità, avrebbe fatto gratis altrettante ore proprio per l’amore che aveva verso questo lavoro e verso il suo adorato pubblico che lo seguiva. Le telefonate che arrivarono in sede, testimoniarono che il duetto radiofonico aveva riscosso successo. “Ragazzi “ disse Ted “ Siete stati bravi. Ho intenzione di affidarvi una volta a settimana un programma di due ore completamente vostro, da condurre ovviamente in tandem, proprio come oggi. Siete piaciuti e mi pare giusto battere il ferro finche’ caldo !”.  “ Grazie” disse Roby “ Mi fa piacere!”. “ Come dico sempre “ esclamò Ellery “ La professionalità paga sempre. Grazie capo … accetto con molto entusiasmo!”. Il gruppo dopo poco si separò e ognuno fece ritorno nelle rispettive abitazioni. Il tempo era sereno e l’aria tersa rendeva ancora più pungente l’atmosfera collinare della sede della radio. Erano le ore 20 e il sole stava lentamente salutando la sua parabola. Candy aveva preparato un’ottima cenetta a base di pesce ed Ellery ne approfittò per stappare una buona bottiglia di vino bianco che ben si sposava con la fauna ittica dell’oceano. Dopo mangiato e aver aiutato a sparecchiare, lo speaker si spostò sul suo pc di casa per aggiornare qualche spazio che gestiva in prima persona. Era una sua passione: gestiva qualche pagina FB delle strutture, dove collaborava e anche la pagina dedicata a uno show di Discovery Channel, chiamato Jade Fever. Era un lavoro nell’ombra, che non dava ribalte, ma permetteva di avere tanto divertimento anche lavorando dietro le quinte. Si vedeva poco dall’esterno, ma il lavoro era veramente importante. Tornando al Rock Up era un po’ come chi lavorava in cucina … che poco si vedeva nel locale.  Il capo cuoco era Vito Destamio: bruno, alto, stivaletto con tacco. Sulla cinquantina. Era l’incontrastato re del reparto. Aveva avuto un glorioso passato come cuoco in vari locali della città. Poi qualche problema di alcolismo lo aveva  emarginato per un po’ di tempo. Dopo qualche mese sembrava essersi rimesso in sesto e il Rock Up rappresentava un po’ la sua ultima spiaggia. Nonostante le varie disgrazie attraversate in passato, Vito aveva sempre dimostrato una grande dignità e dopo aver toccato il fondo o, quasi, aveva intrapreso una vigorosa risalita. Cari lettori, la vita è fatta di gioie e di dolori e nelle storie che raccontiamo, cerchiamo sempre e comunque di narrare situazioni credibili e possibili. Le giornate in un ristorante hanno una solida struttura negli avvenimenti … finemente variegata dai vari imprevisti della quotidianità. Il locale si era costruito una buona fama partendo da una lunga e dura gavetta: i primi tempi furono assolutamente difficili. C’era da vincere la concorrenza degli altri agguerriti locali, cercare di affermare il proprio marchio di fabbrica … attirare clienti ... tenersi gli stessi e cosa importante, per molti ma non per tutti, cucinare un cibo di qualità.  Piano piano Frankie Esposito era riuscito a fare tutto ciò  : aveva investito molto e aveva creduto anche alla possibile resurrezione di Vito Destamio. Una scommessa che al momento era stata vincente.  Chi si occupava della qualità del cibo assieme a Destamio era Francy Arco: una ragazza di trenta anni, sempre allegra e con una bella coda di cavallo castana. Era elegante e con una naturale predisposizione a trattare col prossimo: educata e cordiale. Per Esposito era assolutamente primario che tutto il cibo e le bevande che erano serviti al Rock Up, fossero di assoluta qualità. Spesso si affidava alla zona agricola dietro Puka Beach che garantiva un quasi kilometro zero e quindi ottimi prezzi e standard qualitativi alti. La zona agricola in questione era ricca e offriva una vasta scelta di prodotti. Era un po’ come quella di Puka Beach: variegata e ricca nella scelta. In fondo avere dei prodotti, chiamiamoli a chilometro zero, ti dava la possibilità di essere molto concorrenziale sia nella qualità sia nel prezzo. La zona era molto bella a vedere, specie se si aveva la possibilità di poterla vedere dall’alto. Sembrava un gigantesco puzzle: composto dai vari appezzamenti di terra che spesso erano uguali nel colore, ma altre volte no, essendo di coltivazioni diverse tra loro. L’effetto che ne derivava per l’occhio umano era molto bello. La bellezza di questo piccolo angolo della California era anche questo: il paesaggio interno che sembrava lontano anni luce da quello prettamente marittimo. Tornando al nostro Rock up, possiamo dire che le giornate tipo del locale non erano tanto diverse tra loro. Il mattino presto veniva una ragazza per fare le pulizie del locale: si chiamava Chrissy Costini. Capello castano corto e molto snella di corporatura. Almeno un paio d’ore piene erano adoperate per una perfetta pulizia del locale e questa era una cosa alla quale Esposito teneva molto. Entrare in un locale pulito e profumato era sempre una cosa piacevole per qualsiasi avventore. Dalle cucine ai bagni … tutto doveva essere pulito e Chrissy era molto efficiente in questo. Mentre la ragazza puliva, Francy con Vito decideva su quale cibo dovesse essere preso per la giornata in corso e per quelle a venire (ove era possibile pianificare queste scorte). Ed era poi la giovane che si recava personalmente a prendere la merce per poterla visionare in prima persona e certificarne … l’idoneità per essere cucinata al Rock Up. Era il locale mercato all’ingrosso, la sua meta preferita.  Qui tanti agricoltori e allevatori avevano un piccolo lotto, dove mettevano in vendita una piccola parte della loro produzione che dedicavano alla popolazione locale e a prezzi veramente vantaggiosi. Il resto era dirottato ai paesi vicini e al resto della West Coast. Il locale era famoso e apprezzato anche per la qualità che veniva cucinata e servita ad arte.  Questo per ciò che riguarda sia il mangiare sia il bere.   Quando la solerte ed efficiente Francy rientrava alla base (il resto del vettovagliamento era portato da fornitori di fiducia) si provvedeva alla sistemazione della merce acquistata. Anche un’intelligente sistemazione intuitiva e una buona conservazione erano importanti per mantenere ottimi tutti gli standard organolettici. Se Ted Mancini avesse forse aspettato un po’ di più, ora sarebbe qui anche lui a godersi questo enorme successo ... ma gli scarsi risultati iniziali lo avevano indotto a prendere la frettolosa decisione di abbandonare la barca … per cercare fortuna altrove. Intendiamoci: la sua attuale attività andava bene … ma secondo me si stava ancora mangiando le dita per aver perso una gallina dalle uova d’oro come il Rock Up. Il locale viveva di luce propria anche nel periodo invernale, specialmente nei weekend che raccoglievano sempre ampie partecipazioni di gente di vario genere e provenienza. Ora eravamo in primavera e le cose, in quanto a clientela, miglioravano progressivamente, ma a mezzogiorno la situazione era molto più tranquilla in generale, sia a Little Palm sia a Puka Beach.  Come il resto della zona, anche al Rock up a mezzogiorno, il flusso era molto ridotto: qualche pranzo di lavoro e qualche raro turista, ma niente di più.  La proprietà’ aveva così la possibilità di riassettare in autonomia dopo che la gente era andata via. In casi eccezionali, di un notevole afflusso di gente, era richiamata Chrissy Costini. Il locale chiudeva per le ore 15 (salvo eccezioni gestite di volta in volta) e per le sedici erano tutti liberi di tornare a casa per due o tre quindici, in attesa dell’apertura serale. La vita per chi lavorava in questo campo, era così: non esistevano lunghe pause e si lavorava almeno sei giorni su sette (domeniche comprese), quando alla fine non erano sette su sette in alta stagione.  Bastava metterci tanta passione e amare il lavoro affinché’ tutto sembrasse più soft e in tanti che lavoravano al Rock up, amavano quello che facevano. Un po’ come i programmi radiofonici e le serate musicali di Ellery al Surfers: erano un qualcosa in più rispetto alla sua normale routine lavorativa che forse a qualcuno avrebbe potuto pesare in negativo. Invece per lui erano una valvola di sfogo, una sorta di sfiato naturale che gli permetteva, oltre che di guadagnare qualche spicciolo, anche di portare avanti una sua passione ultra quarantennale che amava da sempre … la musica. E Puka Beach nel suo piccolo, nel suo modo di essere, nella sua realtà, era un paese che amava la musica a 360°: aveva una sua banda locale, aveva un teatro dove a cadenze più o meno regolari si esibivano gruppi o solisti e un miglio verso l’interno aveva un’area più grande dove in passato si erano esibiti anche artisti del calibro dei Beach Boys, America, David Cassidy. Aveva anche il suo negozio di dischi e strumenti musicali, gestito da Jerry. Insomma: tra El e Puka Beach c’era questa magica sinergia. Tornando al nostro Rock up, per la sera era previsto l’arrivo di un aiuto cuoco. Se per mezzogiorno Vito riusciva a destreggiarsi con abilità e mestiere, per la sera bisognava assolutamente avere un aiuto per arginare le numerose ordinazioni e riuscire a soddisfarle con tempi di attesa che non fossero troppo lunghi. Il ragazzo in questione era Benny Cinquina: un trentenne di bell’aspetto. Capello biondo … viso tempestato di lentiggini e … sempre un orologio a lancette al polso . Lavorava nel locale da un paio di anni circa: il suo cruccio era di essere in sostanza solo un part time e faceva orario completo solo in determinate occasioni (come pranzi di lavoro, convention e afflusso anomalo di gente). Il suo sogno era potersi aprire un pub tutto per lui ma al momento la sua situazione economica … non glielo permetteva. Viveva da solo e lo stipendio al Rock Up gli bastava, ma la sua ambizione lo portava a pensare in grande … ma sino ad ora … solo a pensare. Anche Candy era al lavoro da Mario, il ristorante italo-americano, dove era impiegata: “ Buongiorno ragazzi “ esclamò entrando . “Buongiorno Candy “ esclamò il titolare del locale “ Sei pronta per una nuova e piena giornata lavorativa ?”.  “ Come sempre “ rispose allegramente l’interpellata. Candy era una di quelle persone alle quali piaceva stare a contatto con la gente e che amava il proprio lavoro. Anche se fisicamente era sicuramente pesante, alla fine della giornata, proprio grazie alla sua passione e trasporto, risultava un po’ meno … pesante. Era come sappiamo un periodo tranquillo, anche se a mezzogiorno avevano comunque sempre un discreto numero di coperti da soddisfare: tanti, chiamiamoli, pranzi di lavoro che portavano gente e facevano guadagnare qualcosina. C’erano dei pacchetti, dove con una dozzina di dollari si poteva fare un pasto completo. Abbordabile e comodo per il buon numero di operai e impiegati che gravitavano intorno al paese. Le giornate primaverili di Puka Beach erano ancora relativamente fresche ma capaci di regalare all’occhio umano dei bellissimi paesaggi. Quando la giornata era tersa e limpida, i granelli di sabbia riluccicavano sotto i raggi del sole e in lontananza si poteva scorgere anche la ben più quotata Zuma Beach. Dalla parte opposta svettavano le colline del paese che di lì a poco avrebbero cominciato a prendere vita per ospitate i tanti turisti del periodo estivo. Il Green Pine che si trovava alle pendici del complesso collinare era uno dei pochi locali aperti anche in questo periodo. Era caratteristico della zona: tanto legno che lo rendeva caloroso e accogliente. Era gestito da un giovane trio: Daniel, Georgia ed Elena. Era anche grazie a giovani come loro se l’economia del paese girava a mille. Il segreto per loro era dare alla gente del cibo di qualità con un ottimo rapporto qualità-prezzo, e abbiamo già visto che grazie alla possibilità del famoso chilometro zero, tutto questo si poteva fare. Se la materia prima era locale, aveva un costo competitivo che a cascata andava a rendere appetibile anche il costo finale. Ellery e Candy quando riuscivano andavano a trovarli: si respirava un aria veramente pura e pulita , anche se alla fine erano ad appena un miglio sopra l’inizio della salita verso le colline. Avevano un parcheggio relativamente ampio, circondato da abeti e pini, che rendeva facile la sosta e si faceva subito amare per la sua delicata bellezza. Anche loro avevano un menù di lavoro, per quelle persone che lavoravano sulle colline circostanti e che amavano comunque avere una piacevole pausa pranzo. Insomma: tutti cercavano di organizzarsi al meglio per tirare avanti anche nei periodi meno floridi per quello che riguardava il turismo. Anche Little Palm cercava di organizzarsi in tal senso, ma il fatto che rimaneva nell’entroterra , rendeva un po’ più difficoltoso il tutto. In centro paese e specialmente al Rock Up erano le serate a essere più intense, specialmente nel weekend. A partire dal venerdì sera e sino alla domenica, il locale aveva un grandissimo giro : giovani specialmente … a piedi ... in macchina ... in motocicletta. Arrivavano a frotte e con qualsiasi mezzo. Più erano e più consumavano, il che tradotto per Vito voleva dire … tanti dollari in cassa. C’è da dire una cosa , molto importante : guadagnava ma investiva anche…per stare al passo con i tempi e questo rendeva il locale sempre in corsa con le nuove tendenze. L’imminente giovedì avrebbe dovuto essere presente il cantante di una band molto famosa negli anni 80 che faceva rockabilly: era Brian Setzer degli Stray Cats. Negli anni ottanta aveva conquistato le classifiche americane e inglesi con la sua band. Era un’ospitata informale: avrebbe cantato solo una manciata di canzoni a tutti i ragazzi presenti. Ma pur sempre ... un evento di un certo livello. Era previsto un forte afflusso di gente: nostalgici e non. La bella musica non aveva età o categorie. Il locale era abbastanza grande e aveva un piccolo palco destinato per l’appunto a ospitare qualche piccolo evento musicale. Al massimo poteva ospitare tre persone che suonavano. Era fatto a semicerchio con la parte piatta appoggiata al muro e la tonda, verso il pubblico. Era in legno: essenziale, minimalista: ma l’importante era che servisse all’uopo. L’impianto di amplificazione era buono: insomma, c’erano tutti i presupposti di un’ottima riuscita della serata. Esposito aveva accuratamente chiuso la sua formula segreta in cassaforte. Prima era sempre stata conservata in un armadietto blindato, ma per non correre rischi aveva preferito una ulteriore e maggiore sicurezza. E aveva fatto bene: il successo del locale dipendeva da quella formula così segreta che nessuno riusciva a copiarla e neanche ad avvicinarsi all’original taste del prodotto di Frankie. La serata del locale terminava generalmente, abbastanza tardi, specie nel weekend. Durante la settimana, invece, gli orari di chiusura erano accettabili. Questo per farVi capire che nel locale la vita era divisa in due fasi completamente all’antitesi tra loro. O regnava il caos più completo oppure vi era una calma abbastanza piatta. Le scuole della città lo conoscevano tutti: era un punto di ritrovo per tutti i giovani. L’unico locale che riusciva a competere con il Rock Up era il Peppermint Twist: era di proprietà’ di Tony Campanella, origini italiane anche lui, ma nato in America una quarantina di anni fa. Era un giovane imprenditore, rampante e ambizioso. Cappello sempre in testa a coprire un’evidente calvizie. Faceva anche lui prodotti di ottima qualità e il suo era a dirla tutta, un ottimo locale. Ma quel pizzico di bontà in più’... lo aveva sempre il Rock Up con la sua ricetta misteriosa. Si vociferava che Tony avesse qualche aggancio con le cosche mafiose italiane che avevano una vasta diramazione negli Stati Uniti: il suo scagnozzo, Alf Tresette, era stato più volte in prigione con vari capi d’imputazione. Ma era sempre uscito dopo soli pochi giorni in circostanze assai sospette ed opinabili . Era un omone alto, grosso e muscoloso, sulla quarantina: capelli nerissimi e un grosso medaglione di giada sempre al collo. Non brillava certo per un particolare acume. Si era visto ogni tanto al Rock Up: si era sempre comunque comportato educatamente e altro non aveva fatto che portare a Frankie Esposito delle proposte di acquisto del locale da parte di Campanella. Avrete capito che un locale come il Rock Up facesse gola un po’ a tutti: era sempre pieno e si mangiava molto bene. Acquistarlo, sarebbe stato un buon investimento. Anche l’ex socio Ted Mancini aveva fatto un pensierino all’acquisto, ma il valore stimato del locale, era assolutamente fuori dalla sua portata economica attuale. E inoltre non esisteva la precisa volontà di Esposito, venderlo. Uno che in questo periodo se la passava bene era il mitico Capitano Paul Tody: dopo quello che era successo lo scorso Natale al Disco studio, le acque si erano calmate. Non era successo in sostanza più niente di grave e il suo lavoro di prevenzione stava funzionando alla grande. Ronde intermittenti, qualche telecamera a supporto qua e là e l’atmosfera era di quelle placide e tranquille . Puka Beach ci metteva del suo sicuramente: non era una cittadina violenta. Spesso quello che succedeva era dato da qualche persona esterna al paese, tipo quando era stata attentata la vita a David Wilson. Altre volte invece le pecore nere abitavano in loco , ma ovviamente l’erba cattiva si trova ovunque. In ogni caso i colpevoli erano sempre stati assicurati alla giustizia, grazie alle collaborazioni amichevoli tra El e il capitano. Wilson alla fine si era rimesso completamente dall’attentato che aveva subito dalla Norabesco ed era sempre al timone del suo negozio sportivo. Stesso per Dino Cardoni: il suo socio lo aveva ridotto in fin di vita, ma miracolosamente si era rimesso in sesto e anche lui continuava a cavalcare il suo bazar sul piccolo pontile del paese che fendeva le acque della costa, come un piccolo cuneo che si faceva spazio nel legno del ceppo. Anche al 5 Stars di Girato , le cose si erano normalizzate dopo il caso di Bruno Brichetti, il responsabile del casinò. Girato aveva dato un giro di vite alle assunzioni, pretendendo una maggiore trasparenza nelle informazioni date nei curriculum, che ora verificava o faceva verificare , in maniera scrupolosa, quasi maniacale.  Non voleva più che si ripetessero atti violenti o furti nella sua struttura. Meno fortunato era stato Bob Williams al Disco Studio … a Rocky Beach. Lui ci aveva lasciato le penne. Il locale adesso era stato rilevato e stava andando sempre a gonfie vele. Insomma: storie diverse tra loro che avevano portato anche a un morto. Ma ora sembrava che le acque prima imperiose del fiume, fossero tornate col consueto lento scorrere, proprio come il Blue River che si trovava alle spalle nel paese, prima della zona agricola, verso le colline. A Ellery non dispiacevano questi ritmi placidi e tranquilli che ben si sposavano con la sua indole a volte sicuramente un po’ pigra. Qua eravamo lontani anni luce da posti come Zuma Beach. Qua la gente si conosceva tutta: dal barbiere al macellaio, dal rigattiere alla lavanderina e così dicendo.  Ted Valley, il proprietario di Puka Shell Radio, riusciva ad avere quel tanto di pubblicità che gli bastava per tenere in vita la sua creatura radiofonica, per la quale aveva avuto diverse proposte per venderla, ma che aveva sempre educatamente declinato. La sede si trovava proprio in cima a una delle colline dietro il paese. Una posizione ideale, quasi strategica che non obbligava Ted a comprare costose apparecchiature di emissione segnale. Lo stesso era emanato da un’antenna posta sulla sede della radio che copriva tranquillamente il territorio che dalle colline andava sino alla costa, e questo per lui era più che sufficiente. Trovava perfettamente inutile sconfinare oltre. Anche la radio diciamo che era un prodotto a chilometri zero che nasceva e viveva nell’ambito del paese e Ted ci teneva molto a questo campanilismo mai invadente ma sempre presente e ben vivo nel cuore di tutti i cittadini. Per la giornata odierna, a Puka Beach, era prevista una grande lotteria a sfondo benefico il cui ricavato sarebbe andato alla ricerca per la lotta al cancro.  Il banchetto era situato nella piazza principale, proprio di fianco alla centenaria fontana.  Tutti i negozianti e sottolineo tutti, avevano donato qualcosa per il monte premi e il biglietto era alla portata di tutti : un dollaro e mezzo . La causa era nobile e in tanti, approfittando della bella giornata, affollavano la tenso struttura approntata con tanta dedizione. I premi variavano da capi di abbigliamento a lotti di cibo, da materiale discografico a prodotti vinicoli, da buoni spendibili a pranzi o cene.  Non mancavano gadgets di varia grandezza e importanza. Tutto si stava svolgendo in piena armonia e tranquillità.  Si poteva scambiare due chiacchere e bere qualcosa di caldo nel vicino banchetto di bevande: ed anche lì, il ricavato sarebbe andato in beneficenza. C’era la musica di Puka Shell Radio, c’erano la banda locale e qualche altro piccolo stand gastronomico a supportare il tutto.  Candy ci passò prima di andare al lavoro e fece la sua parte comprando cinque biglietti della lotteria. Sua figlia Barbra fece lo stesso.  “ 10 biglietti, per favore “ si sentì nell’aria . Era Fabio, uno dei due meccanici del paese “ Mi son preso cinque minuti di pausa per venire e contribuire “ disse. Fu fortunato: vinse un gadgets marchiato Ferrari, del quale era un acceso tifoso. C’erano anche Max e Paula del Pacific Fishes in giro. Avevano offerto dei buoni pranzo molto interessanti. Celestine, il maître, era al loro seguito. Più o meno si conoscevano tutti ed era una ottima occasione per un momento di sana convivialità da vivere con serenità ed armonia. Ma torniamo al nostro Rock up e alla giornata tipo del locale. Dopo il pranzo, si cercava di riordinare alla buona gli interni e le cucine. Un lavoro che comunque richiedeva il massimo impegno e tanta precisione. Il personale preposto, a mano a mano scemava e nel locale rimanevano al massimo un paio di persone: una di queste, presenza costante, era Frankie Esposito e le altre variavano di volta in volta. Il capitano era sempre al timone della propria nave.  Il resto era qualcuno della cucina o una cameriera, che si attardavano nel finire le pulizie o le varie commissioni, magari aumentate dalla grande portata di gente della giornata . Il parcheggio del locale era piuttosto ampio e si estendeva per tre dei quattro lati del locale. Il rimanente, quello posteriore, con una porta di accesso, era uno stretto vicolo dal quale potevi solo accedere a piedi e serviva principalmente ai lavoratori del locale per entrare e uscire, oppure ai vari fornitori di vettovaglie che vi portavano dentro il tutto tramite piccoli carrellini, dopo aver parcheggiato ai lati dell’edificio. Il retro era illuminato solo da una luce che stava sopra la porta di servizio della quale vi avevo parlato prima. Porta che ovviamente era dotata di un’ottima serratura e rimaneva chiusa e bene durante tutta la notte. Tutto il personale aveva una copia della chiave per accedere anche quando il locale era chiuso. Vuoi per visionare del cibo … per preparare dei contorni ... per pulire qualche angolo più nascosto … per fare qualche conto e riesaminare i libri contabili ... per smistare la posta….e tanto altro ancora. Insomma: il locale raramente si presentava come … morto. C’era … sempre qualcuno presente, tranne la tarda notte … quando il locale si godeva il meritato riposo. Occasionalmente anche di giorno era deserto… ma sinceramente, questo succedeva rarissime volte e solo per pochissimo tempo. Chi lavorava nel campo della ristorazione sapeva che queste quattro mura vivevano sempre e con ritmi abbastanza frenetici. Il tempo di finire il pranzo che già bisognava pensare alla cena: un simpatico rituale tipo girotondo che faceva parte della quotidianità di chi ne era a bordo. I tavolini del locale erano molto colorati e allegri e non mancava mai la musica in sottofondo perché il juke box , un bellissimo Rock Ola originale anni sessanta , era gettonatissimo da tutta la gioventù che frequentava il locale e oltre a garantire un incasso ulteriore alla serata, era un momento di allegria e sano divertimento . C’era chi ballava e c’era chi si limitava con aria sognante, ad ascoltare la propria canzone preferita. Era posizionato appena prima della porta che dava all’area privata del locale : lì , si trovava l’ufficio di Frankie , quello di Francy e quello di Vito , lo spogliatoio e vari piccoli magazzini di stoccaggio. Era mattina presto e Chrissy era già all’opera per le pulizie di rito del locale. Era una giornata serena: l’inverno si stava allontanando a grandi passi.  “Buongiorno Chrissy” esclamò Frankie che era già nel suo ufficio . “Buongiorno signor Esposito” rispose la ragazza “ Io inizio con le pulizie…buona giornata” e s’incamminò verso lo sgabuzzino, dove erano riposti gli attrezzi del mestiere. Dopo un’ora abbondante (verso le 9.30) arrivò anche Francy. Salutò Marty e Frankie e diede una veloce occhiata alla posta in arrivo : “ Mmmhhh … una cartolina di Ted Mancini. Toh…è andato ad Aspen. Il timbro è di una settimana fa … magari è già tornato. Una lettera dall’ufficio delle tasse per Benny Cinquina. Un paio di fatture di fornitori. C’è anche questa busta “ e continuò a pensare a voce alta “ Sembra una bolletta. Un po’ di pubblicità. Una lettera di Tony Campanella…sarà per sapere della solita proposta per acquistare il locale. Va beh…”finì Francy ”Cominciamo a consegnarle a chi è presente …e poi inizio a selezionare le vettovaglie per oggi! ”. Mise la lettera per Benny nel taschino del suo camice in modo che fosse ben visibile e consegnò il resto a Frankie. Si tenne un paio di pubblicità che riteneva potessero essere interessanti per il proprio settore. Arrivò anche Vito Destamio : “Buongiorno Francy . Venendo qua ho visto che ai mercati Jefferson questa mattina ci sono delle verdure veramente belle. Se t’interessa ... affrettati che c’era parecchia gente! “.  “Grazie mille Vito . Vado subito. Dobbiamo comprare un bel po’ di verdura e più è fresca e più può dare qualità ai piatti. Grazie per la dritta!” e si avviò verso l’uscita. S’incrociò con Gabry Rosatelli che era venuta per dare una sistemata al bancone bar e riordinare un po’ la pattuglia dei menù che la sera venivano sempre un po’ bistrattati … mescolati ... scheggiati o sporcati in qualche pagina.  Era importante che la gente avesse sempre in mano un prodotto ordinato e pulito e Gabry teneva molto a queste cose. Per mezzogiorno avevano un po’ di prenotazioni ed era stato chiamato in aiuto anche Benny Cinquina. Arrivò puntuale verso le 11.30.  Dopo i saluti di rito si diresse spedito verso lo spogliatoio e si mise il camice da lavoro. Sapeva che doveva sgambettare e bene per tenere il passo di Vito. Ma da questo punto di vista Benny era una garanzia : lavorava assolutamente bene e nessuno aveva mai avuto da ridire su di lui. Notò la busta nel taschino e la aprì! Fece una smorfia e dopo averla letta attentamente tutta, la richiuse. Quindi, la accartocciò e la buttò nel cestino. Si mise quindi al lavoro agli ordini di Vito. Quest’ultimo non era un tipo petulante: era gentile e educato e aveva pieno rispetto verso i suoi collaboratori, ma si vedeva che a Benny stava comunque stretto il ruolo di aiuto cuoco. Francy era più solare e ogni tanto si aggirava nel locale per vedere le reazioni dei clienti circa la qualità del cibo e quando sentiva qualche lamentela (roba quasi inesistente, ma i rompiscatole si trovano ovunque) ascoltava pazientemente quello che il cliente aveva da dire. Una cosa apprezzata anche da Frankie che teneva molto alla qualità del cibo che era servito nel suo locale. In aiuto di Gabry Rosatelli, oggi c’era Helen Curti, una cameriera esperta e veloce che era chiamata quando il volume di gente era ... diciamo interessante. Spesso era presente anche la sera. Castana, sicuramente carina e sempre molto gentile con i vari avventori. Entrò velocemente nel locale e salutò tutti : “ Ciao ragazzi. Mamma mia ... quanta gente abbiamo oggi. Mi cambio al volo e arrivo! ”.  Velocemente era già in azione. Una garanzia. Con Gabry formavano una coppia efficiente e veloce…e cosa importante, di qualità.  Vito era un cuoco veloce che riusciva a coniugare le due parole velocità e qualità in maniera ottima. Con Benny (quando era in giornata…e oggi lo era al 70%) sfornavano ottimo cibo ad ottimi ritmi .   Neanche Vito era a conoscenza della ricetta segreta dell’hamburger. Frankie, il boss, preparava personalmente il prodotto senza la presenza di nessuno, utilizzando sempre dell’ottimo e selezionato macinato di prima scelta al quale aggiungeva poi questo fantomatico ingrediente segreto che rendeva il prodotto gustosissimo, appetitoso e assolutamente unico nel suo genere .  A tutto questo era poi aggiunta in un secondo momento, da Vito, una salsina sempre ideata da Frankie … che completava il tutto. La salsina era fatta dallo stesso Vito seguendo le precise indicazioni del boss: questo dopo aver firmato un contratto nel quale s’impegnava a non divulgare nessun elemento che la componesse (se lo avesse fatto, avrebbe dovuto pagare una penale salatissima che lo avrebbe ridotto in mutande). Ma la salsina da sola non era l’assoluto segreto di un hamburger così perfetto. Il magico ... stava nell’impasto. Pensate che neppure l’ex socio di Frankie … Ted Mancini sapeva niente al riguardo. Insomma: questa ricetta segreta avrebbe fatto la fortuna di chiunque avesse avuto la buona sorte di entrarne in possesso. Il pomeriggio fu dedicato a riassettare il locale alla perfezione, perché’ la sera avrebbe avuto il pieno. Le prenotazioni erano fioccate. Era il giorno del tanto atteso live di Brian Setzer degli Stray Cats. Il locale aveva una piccola pedanina rialzata dove si sarebbe esibito, come gia’ sapete : non portava via tanto spazio all’ampio locale . Qualche canzone …niente di più: senza la sua band. Era un’ospitata amichevole, visto che lui e Frankie erano amici di vecchia data. Poi si sarebbe fermato un po’ nel locale a fare autografi e a seguire sarebbe ripartito in aereo, dall’aeroporto di Zuma, per raggiungere Tulsa dove l’indomani aveva in programma un concerto in una palestra o se preferite in un palazzetto dello sport del locale college universitario. Anche Ellery sarebbe stato della partita con la sua adorata Candy; da buon appassionato di musica non voleva mancare. Le premesse per una bella serata c’erano tutte e così fu: Brian si dimostrò gentile e collaborativo. Salutò uno ad uno tutti i componenti del locale e si intrattenne una ventina di minuti a chiacchierare con Frankie.  Eseguì otto canzoni, accompagnato dalle sue personali basi musicali. Ellery si offrì di stare in postazione mixer per fargli da tecnico. A seguire, mangiò nel locale attorniato da una folla entusiasta e verso le 23.30, si accomiatò dal locale per raggiungere l’aeroporto. Ellery ringraziò Esposito per avergli dato la possibilità di poter essere utile a Brian e con Candy uscì dal locale. Si fermarono cinque minuti al Surfers per salutare J.Luke : tra una settimana aveva una serata revival in quel locale al quale era molto affezionato sia come cliente ( si mangiava una più che ottima pizza ) sia come animatore ( si trovava sempre bene ). Ellery era fatto così: lo chiamavano anche in altri posti e lui provava. Se si trovava male a livello umano, preferiva non proseguire la collaborazione . Bevve un amaro…due veloci chiacchere e poi a letto. Dopo il concerto e dopo che il locale fu pulito al bene e meglio, le luci si spensero alle una e un quarto di notte, con un incasso da record e la soddisfazione di tutta la clientela. Erano le 2.20 : nel salone principale c’era solo la luce del juke box che emetteva una fioca illuminazione. Poi c’era l’ufficio di Frankie, che era sempre dentro il locale, essendo sempre l’ultimo a uscire nella quasi totalità delle volte. Era deserta a quell’ora sia la strada che passava davanti al locale che lo stretto vicoletto che vi passava dietro . Frankie usava sempre ascoltare un po’ di musica mentre riordinava i conti: lo aiutava a restare sveglio e lo metteva di buon umore. Aveva un piccolo impianto stereo da tavolo sulla sua scrivania. Non sentì quindi in nessun modo che qualcuno entrò dalla porta posteriore. La porta era chiusa ... la aveva chiusa lui stesso e a doppia mandata prima di mettersi al lavoro nel suo ufficio. Era quindi totalmente tranquillo. Stava ascoltando un programma di musica lirica e stavano passando un pezzo di Mario Lanza uno dei suoi artisti preferiti. Era tutto immerso nei suoi conti: non aveva contante; quello era già stato chiuso in cassaforte. Era una cassaforte che non aveva chiave, ma l’apertura si poteva compiere solo tramite una combinazione, che conosceva solo Frankie. Ebbe solo un attimo per alzare gli occhi verso lo specchio che gli stava davanti: non vide chi aveva dietro di lui, ma fece in tempo a vedere solo che una persona che era dietro di lui. Quella persona gli stava sferrando un tremendo colpo in testa con un massiccio tubo di ferro. Frankie svenne: sembrava morto. L’ufficio fu messo completamente sottosopra. Furono aperti tutti i cassetti, fu forzato l’armadio blindato e fu tentato in tutti i modi di aprire la cassaforte. Questa resistette alle bastonate ed anche all’acido versato sopra di essa! Resistette stoicamente e il segreto dell’hamburger era al momento ancora salvo. Fu trovata solo la ricetta della salsina: era nell’armadio blindato (vinto dall’acido versato nella serratura). Per mezzo secondo Frankie aprì una mezza palpebra: il tempo necessario per vedere in faccia chi lo aveva colpito. La persona autore dello scempio e del vile attentato…uscì da dove era entrata, richiudendo accuratamente la porta che dava nel vialetto posteriore. A quell’ora non vi era nessuno in giro se non la locale pattuglia di polizia del Capitano Tody che scandagliava Rocky Beach, Puka Beach e Little Palm. Erano passati un paio di minuti e Frankie faticosamente e con un barlume di lucidità  apri ’ gli occhi . Tastoni cercò e trovò una matita sulla scrivania per scrivere il nome dell’assalitore, ma a causa dei suoi movimenti poco articolati si ruppe la punta e allora faticosamente si trascinò appena fuori dall’ufficio. Il Juke Box era lì : il primo oggetto che gli si presentava. Sapeva che non sarebbe mai arrivato fuori dal locale. Selezionò quindi una canzone: Love me forever di John Riley ! Quindi dopo aver ripreso fiato , mentre la musica si diffondeva alta nel locale completamente vuoto , andò alla spina del juke box e la staccò. A questo punto, svenne, vinto dal dolore e dalla fatica. Fu l’agente Head che era di pattuglia, attirato dalla musica alta, a lanciare l’allarme. Da fuori illuminò l’interno del Rock up con la potente torcia in dotazione e vide il corpo di Frankie a terra, con tanto sangue intorno. Col manganello sfondò una piccola finestra laterale ed entrò nel locale. Chiamò subito col cellulare la centrale di Puka Beach e immediatamente dopo, l’ospedale, per avere subito un’ambulanza. Frankie respirava ancora….battito del cuore … lentissimo.  La pattuglia con in testa il capitano Tody  , arrivò in 10 minuti. Head non aveva toccato niente e si era solo sincerato circa le condizioni di Frankie. Arrivò poco dopo anche l’ambulanza e fu caricato di corsa e portato in ospedale.  Erano già state fatte alcune foto della scena dell’attentato e quindi fu data assoluta priorità al trasporto di Frankie in barella .  Tody si congratulò con l’agente Head per la sua efficienza. Intanto cominciò a perlustrare il locale. A parte la finestra rotta dall’agente col suo manganello non vi era alcun segno di effrazione: ma questo gli era già stato riferito dall’agente stesso ed era per questo che aveva fatto convocare in tutta fretta …. coloro che potevano avere libero accesso al locale , muniti di una chiave propria. Quindi si diresse al juke box. Frankie era stato trovato con la spina tra le mani. Il disco che stava girando al momento dello spegnimento era visibile: si annotò titolo e autore . Quindi si recò nell’ufficio di Frankie e fece tutti i rilevamenti del caso. Prese il cellulare : “ Ciao Ellery , sai che se ti chiamo a quest’ora non è per cantarti la ninna nanna . Conosci il locale Rock up ?” . “Buona sera Capitano. Certo che lo conosco ... ero lì sino a tre ore fa. C’era un piccolo concerto e non sono voluto mancare !”.  “ Hanno attentato alla vita di Esposito, il padrone del locale. E’ ancora vivo ma ridotto gran male. Tu vestiti…una pattuglia sta già venendo a prelevarti !”. Ellery riattaccò e si mise a spiegare a Candy che il capitano lo aveva chiamato perché c’era stato un tentato omicidio al Rock Up. “ Spero che come in passato, tu possa essere in grado di dire la tua.  Vai tranquillo e tienimi informata !”. La macchina mandata da Tody arrivò dopo un paio di minuti. Il clima di notte era ancora fresco, per cui Ellery indossò una pesante felpa sopra un comodo paio di jeans e un piccolo giubbotto trapuntato. Arrivarono in loco : “ Salve Tody “ esclamò lo speaker radiofonico. “Ciao Ellery , Frankie è stato portato in ospedale. Ecco come sono andate le cose secondo me. Esposito era nel suo ufficio : abbiamo trovato l’impianto stereo ancora acceso. Qualcuno l’ha sorpreso alle spalle colpendolo con un corpo contundente: è ancora presto riuscire a capire cosa. Mentre era svenuto, l’ufficio è stato messo a soqquadro. L’armadio blindato è stato aperto e la cassaforte, inutilmente forzata. Probabilmente si cercava qualcosa all’interno della cassaforte. Non riuscendo a forzarla, l’assalitore è uscito , richiudendo la porta da dove era entrato !”. “E’ sicuro che sia entrato dalla porta ?” chiese El. “ E’ la cosa più probabile . Le finestre erano tutte chiuse dall’interno come il lucernario. Nessun segno di scasso: o conosceva la vittima e gli ha aperto lui, oppure la vittima aveva libero accesso al locale. Ma propendo per la seconda ipotesi visto che Frankie è stato sorpreso all’improvviso dal colpo : non ci sono segni di alcuna colluttazione. Mentre era svenuto, l’ufficio è stato messo sottosopra e la cassaforte forzata … inutilmente. Quando l’assalitore o l’assalitrice uscì dal locale, Esposito dopo aver senza fortuna tentato di scrivere il nome del colpevole, si è diretto verso il juke box per selezionare un brano musicale … dopo di che ha staccato la spina . Curioso che accese la musica per attirare l’attenzione per poi spegnerla poco dopo !”. “ La spina può anche essersi staccata per sbaglio. Le spiegazioni possono essere tante e diverse tra loro; le troveremo!“ disse Ellery che fece un giro nel locale e anche negli uffici . Fece anche lui delle foto: si era portato una piccola macchinetta fotografica che aveva ancora nel borsello dalle ore precedenti , quando era sempre nel locale a vedere il concerto di Setzer. Nel frattempo arrivarono tutti coloro che si presumesse avessero potuto accedere al locale in maniera normale senza fare effrazione. Ma come ricordò lo speaker , la porta potrebbe essere stata anche aperta da un esperto ladruncolo, specializzato in serrature. Quando tutti furono presenti fu Tody a prendere la parola : “ Come sapete , c’è stato un tentativo di furto in questo locale e quello che a momenti ci stava rimettendo le penne era Frankie Esposito che al momento è ricoverato in fin di vita all’ospedale di Puka Beach, che è piccolo ma molto dotato in quanto a cure e macchinari all’avanguardia. La cassaforte non è stata violata e solo l’armadio blindato è stato aperto. Qualcuno sa cosa conteneva? “. “ Si io “ esclamò Vito “Conteneva la formula della salsina che andava a guarnire l’hamburger una volta finito. Io potevo prepararla personalmente e anch’io ne ero a conoscenza della formula. E’ buona … è fantastica, insuperabile: ma non è quello il segreto che rende il prodotto unico . Sicuramente è un tassello importante ma non il principale. La salsina da sola ha un discreto valore ma niente di spropositato. Non ha senso la formula della salsina, slegata da quello dell’hamburger. Probabilmente non era quello l’obiettivo: imbattutoci contro … è stata presa comunque ma dubito fosse quello il principale cerchio da fare centro! ” . “ Anch’io la penso così! ” disse Gabry Rosatelli “ Prima di tutto spero che Frankie se la cavi. E’ un buon uomo e sicuramente il dazio da pagare per il successo di un hamburger non è certo la vita. Io son stata una delle ultime a lasciare il locale, forse l’ultima a parte lui. Ho impiegato parecchio tempo per riassettare la sala dopo il pienone che abbiamo avuto con il piccolo live di Setzer.  Helen mi ha dato una mano e senza di lei non ce la avremmo fatta. Ma credetemi ... è stata dura. Frankie è sempre stato in ufficio e non si è mai mosso da lì se non una volta che è venuto a controllare a che punto eravamo messi con i lavori, ma senza pronunciare una singola parola. Si fidava di quello che facevamo e una semplice occhiata gli bastava per capire che eravamo sulla strada giusta. Sono uscita dalla porta posteriore, come sempre, e ho comunque dato un paio di giri di chiave per sicurezza. Non si sa mai: viviamo in tempi che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Direi che quando sono uscita, niente era fuori posto. Tutte le finestre e l’entrata principale erano chiuse e quindi faccio fatica a capire come qualcuno possa essere entrato !”.  “ Grazie Gabry “ esclamò Tody “ Le vostre impressioni e testimonianze sono molto importanti. E’ qui con me Ellery, che molti di voi ascolteranno a Puka Shell Radio. Mi ha dato una mano in casi recenti e cosa importante era qui a vedere il concerto !” . “ Si capitano ero proprio qua e devo dire che non ho visto niente di particolarmente preoccupante. La serata si è svolta in maniera impeccabile come ordine pubblico e non ho visto gente losca o che potesse dare motivo di qualche cattivo pensiero! E lei signor Cinquina cosa può dirci? “. “Gran poco. Io sono stato tra i primi a lasciare il locale. Non sono appassionato di musica e appena ho finito il servizio cucina agli ordini di Vito, ho sistemato e pulito la mia zona, e come sempre facevo una volta terminata la mia parte, sono andato a casa. Vivo a circa quattro miglia da qui alle pendici delle colline. Tutto ok : niente da segnalare!”. Il capitano si rivolse a Vito: “ E lei ha qualcosa da segnalare ?”.  “Niente di particolare. Io sono uscito dopo Benny. Rimango sempre un po’ più in cucina per ovviare a particolari emergenze. Qualche volta magari capita sul tardi qualche amico di Frankie e gli preparo qualcosa al volo. Ieri sera abbiamo avuto parecchio da lavorare e comunque mi è sembrata una serata normale come tante altre nell’arco di un anno. Impegnativa… ma niente di più. Anche quando sono uscito, mi sembrava tutto ok. Il parcheggio era quasi totalmente vuoto e in giro non c’era nessuno!”. “Io sono uscita un po’ prima di Gabry” disse Helen “ Niente da segnalare . Non avevano più clienti e la porta di entrata principale era chiusa , come le finestre !”.  “Chrissy , ha qualcosa da aggiungere ? “ chiese Tody . “ Io non ero nel locale. Mi occupo delle pulizie durante il giorno, specialmente di quelle mattutine. Sono molto dispiaciuta di quello che è successo … non immaginavo che in questo paesino potesse esserci gente così violenta. !”. “E lei Francy ?” chiese Ellery. “Buonasera a tutti. Il mio lavoro si svolge prevalentemente di giorno. Ieri sera ero presente solo per dare un’occhiata al concerto e come spesso mi accade, per controllare che la gente apprezzasse la qualità del cibo. E’ una cosa alla quale teniamo molto e il mio compito è di fare tanto controllo qualità. Vado personalmente ogni giorno a scegliere il cibo che verrà poi servito e cucinato. Son passata a salutare Frankie nel suo ufficio prima di andare via. Sarà stata mezzanotte circa. E’ una brava persona : non si merita quello che ha subito!”.  “ Io vi ringrazio tutti delle vostre amichevoli deposizioni “ esclamò Ellery “ Sembra che non ci siano particolari cose da segnalare. La serata sembra sia stata come tante altre. L’obiettivo principale non è stato raggiunto. La cassaforte ha retto alla grande e quindi l’attentatore o l’attentatrice non ha avuto quello che cercava. Adesso faremo trasportare la cassaforte in un luogo protetto: è stata fortemente danneggiata. Meglio evitare che possa subire un altro e decisivo attacco!”. “ Sono d’accordo “ disse Tody “ la faremo portare al commissariato dove sarà assolutamente al sicuro ! Per il momento non abbiamo altro da chiederVi. Potete tornare alle vostre case e … dite una preghiera per il signor Esposito. Mi hanno appena comunicato che è stato sottoposto a un intervento urgente per ridurre l’ematoma alla testa. Adesso rimane in prognosi riservata e in coma vigile. Un agente lo sta piantonando a scanso che qualcuno voglia terminare l’opera!”. “Grazie mille per essere venuti “ concluse Ellery “ Vi terremo informati sugli sviluppi e speriamo che il signor Esposito risponda bene alle cure del nostro piccolo ma molto agguerrito ospedale !”. La gente cominciò lentamente a defluire dal locale. Rimasero solo Tody, Ellery e una manciata di agenti che stavano finendo le rilevazioni del caso. “Per il lavoro non preoccuparti Ellery “ disse il capitano “ Ho già fatto avvertire che domani mattina arriverai un po’ in ritardo , spiegandogli brevemente quello che stava succedendo !”.  “ Come sempre…grazie Tody . Un paio di ore in più di sonno mi faranno bene. Ora torno a casa. Il mio cellulare è sempre acceso … non esiti a contattarmi in caso di sviluppi. “ e si allontanò dal locale per fare ritorno a casa accompagnato da una macchina della polizia. Sua moglie lo sentì rientrare : “Ciao . Tutto bene? “.  “Ciao Candy. Esposito quasi ci lascia le penne. E’ ridotto male. Non sappiamo se riuscirà a cavarsela .”. “ Volevano arrivare alla famosa formula segreta ? “ chiese la moglie . “Sì, hai fatto bingo. Ma non ci sono riusciti !”. “Bene . Almeno la formula è salva. Da quel poco che mi hai detto, non avete in mano tanti elementi. Ma è normale . Accade quasi sempre così. Vedrai che le cose miglioreranno col tempo e troverete la soluzione !”. “ Già “  rispose Ellery “ Adesso dormiamo. Tody mi ha fatto ottenere di entrare un po’ tardi in ditta. Una dormita ci farà bene. “ e spense la luce. La mattinata si aprì con la classica colazione che facevano insieme quando avevano un briciolo di tempo: lui american coffee e muffin, mentre lei andava su un caffè espresso e cornetto alla crema. A mente fredda Ellery pensò che in mano non avessero molto. Ma c’erano ancora da visionare le foto che erano state scattate e leggere i rilevamenti della scientifica. Intanto si seppe che l’intervento alla testa a Esposito era perfettamente riuscito e che il decorso post operatorio stava procedendo nella migliore maniera. Si sedette un attimo al suo pc e trovò una mail di sua figlia Jade che aveva saputo del suo coinvolgimento nelle indagini e chiedeva lumi. Candy aveva da prepararsi per andare con calma a iniziare la sua giornata lavorativa da Mario, il ristorante di cucina italiana dove prestava servizio. Non era distante e percorreva a piedi il tratto necessario. Era l’occasione per fare qualche spesetta veloce e anche due chiacchere con qualcuno della zona che conosceva e che puntualmente incontrava, essendo il paese molto piccolo ma dotato di quella convivialità che entrambi amavano così tanto. “Ciao Candy “ si sentì chiamare “ Era Dino Cardoni il proprietario del bazar sul pontile “ Come state? Ho sentito che a Little Palm è successo qualcosa di grosso! “. “ Ciao Dino. Sì: hanno attentato alla vita del padrone del Rock up . Ellery sta dando una mano alle indagini: lo ha chiamato Tody ieri notte. “. “ Ottima scelta. Vedrai che quei due ancora una volta, piazzeranno la zampata vincente. Buona giornata e salutami tuo marito !”. “ Non mancherò “ rispose la ragazza che proseguendo incrociò anche il buon David Wilson. Salutò brevemente anche il cast al completo del Pacific Fishes, dove spesso andavano a mangiare un boccone ed era una sicurezza per ciò che riguardava il pesce.  La miglior pizza invece si trovava al Surfers, regno incontrastato di J.Luke , locale dove Ellery faceva saltuariamente anche qualche serata revival , un genere musicale che andava sempre forte. Era sulla porta : “Ciao Candy…ancora una volta Ellery è invischiato nelle indagini ? “ e rise . “ Ah ah…le voci corrono “ disse Candy “ Si…tu tieni a portata di mano una bottiglia che non si sa mai !” . “Va bene… la metto già in fresco!”. Si riferivano a quell’episodio successo al 5 Stars di Neil Gerato quando il boss del Surfers aveva spaccato in testa al colpevole una bella bottiglia di vino, tramortendolo. Nonostante i vari saluti, arrivò puntuale al lavoro e si preparò per sistemare le tavole e accogliere i primi clienti. Anche il marito era uscito per recarsi al lavoro. Nel tardo pomeriggio sarebbe passato da Tody per visionare le foto e i rilevamenti della scientifica. Al Green Pine la situazione era tranquilla: qualche cliente per qualche pranzo di lavoro e niente di più. Il trio dei proprietari erano comunque soddisfatti. La posizione del locale non era facilmente accessibile da tanta gente specie durante la settimana. Il weekend andava sicuramente meglio, a prescindere dalle stagioni. Anche per i due motel presenti nella dorsale che portava dal mare alle colline, l’avanzare della primavera avrebbe significato un maggiore flusso di gente. Il 5 Stars in centro paese invece non aveva mai periodi vuoti. L’intraprendenza di Girato . lo portava a essere pieno o quasi anche nei freddi inverni del paese, e questo grazie a convention organizzate ad hoc che portavano sempre tanta gente. Come vedete tutti cercavano di organizzarsi al meglio affinché’ anche durante l’inverno, l’economia locale potesse girare bene e assicurare alla comunità un periodo accettabile dal punto di vista economico. Un buon tesoretto era sicuramente la zona industriale dietro al paese che funzionava molto bene in tutta la California ma non solo. La ristorazione: una parte chiudeva in inverno e metà primavera….altri rimanevano aperti tutto l’anno. I negozi presenti invece erano sempre aperti: dodici mesi su dodici (salvo ferie). La voce dell’attentato al Rock Up si era già sparsa a macchia d’olio. Little Palm non era distantissima da Puka Beach e nonostante rimanesse un po’ all’interno della costa, aveva pur sempre il suo giro e gli abitanti di queste zone frequentavano un po’ tutti questi paesini. La preoccupazione maggiore era che questi episodi violenti potessero minare la pace, la tranquillità di questi luoghi e con le pubblicità negative potessero penalizzare il turismo. Intendiamoci :  per posti come Zuma o parlando più in grande Los Angeles, la delinquenza comune era molto diffusa e anche più violenta , ma qua stiamo parlando di posti che erano considerati come oasi felici e immuni da criminalità, a parte qualche reato minore. Ma poco ci si poteva fare se non cercare di assicurare i colpevoli alla giustizia e fare una massiccia azione di prevenzione, cosa per altro già faceva il capitano Tody con tanto impegno e dedizione. Ma sappiamo bene che il genere umano per antonomasia è imprevedibile : poco si può fare contro la follia e la cattiveria. Spesso è il Dio denaro che spinge a tanti episodi di violenza. Ma altrettanto spesso è anche la gelosia uno dei fattori più scatenanti. Qua eravamo ancora a uno stato larvale delle indagini. Avevamo il movente: era la famosa ricetta segreta che era custodita nella cassaforte sita nell’ufficio di Esposito. Il colpo era fallito e il ladro, a parte la formula della salsina di guarnizione … non aveva preso nient’altro. Non si poteva escludere a priori una persona esterna, anche se la mancanza di effrazione faceva pensare a un qualcuno che avesse accesso al locale. Bisognava partire su questi pochi elementi. Non erano molti, la sappiamo, ma era pur sempre una base sulla quale lavorare . Oggi in paese non era previsto niente di particolare. Giornata tranquilla … di routine, senza nessun sussulto. Ci si sforzava sempre di fare una qualche manifestazione, un qualche evento ma ovvio che era impossibile farne tutti i giorni. Ma lo spirito di questa cittadina era comunque quello di cercare sempre di fare qualcosa per tenere viva la comunità. Un piccolo evento erano le serate che Ellery aveva al Surfers di musica revival: una volta al mese. Ci si poteva ascoltare discomusic, funky, un po’ di latino, anni 70 80 90 e una leggera spruzzata di anni 2000.  Questa sera ne era prevista una: eravamo di venerdì …un giorno che in America è commentato con Thanks God, it’s Friday. C’era voglia di festeggiare la fine della settimana lavorativa con un po’ di divertimento. Era anche l’occasione per vedere un po’ di amici, conoscenti, gente nuova … in una versione più rilassata del solito. Il venerdì sera un’ottima pizza e un po’ di buona musica non era malaccio. Prima però c’era il meeting col capitano Tody e quella era una cosa irrinunciabile. Era previsto per le ore 18 ma durò pochissimo. Avevano avuto dei problemi con i due laboratori: sia quello fotografico sia quello scientifico. Un black out dell’impianto elettrico aveva ritardato i vari processi e tutto il materiale sarebbe stato pronto l’indomani mattina. Ellery prese atto della situazione ... e a malincuore salutò’ il capitano Tody senza avere niente di nuovo in mano.  Era un po’ frustrante ma in fondo una dozzina di ore non avrebbe cambiato la situazione. Dall’ospedale non vi era nessuna novità se non la stazionarietà di Esposito. Era sempre in coma vigile: bisognava concedere al corpo la possibilità di fare il minor sforzo possibile affinché’ potesse recuperare al meglio. Certi quadri clinici erano all’apparenza complicati, ma in sintesi erano più semplici e il ragionamento non faceva una piega. Bisognava concedere al corpo come principale canale, quello del recupero e nessun altro che fosse al di fuori della più semplice funzione del respiro e del battito cardiaco. Spesso nessuna nuova, significava davvero una buona nuova. Ellery si augurò che anche in quest’occasione sarebbe stato così. Si recò a casa e dopo aver salutato e scambiato due chiacchere con Candy accese il suo pc. Rispose a tre o quattro mail, scaricò un paio di bollette e fece degli updates a una pagina che seguiva e aveva creato lui in persona: la pagina FB di Jade Fever, uno show di Discovery channel dedicato alla storia di una famiglia dedita all’estrazione mineraria della pietra della giada.  La pagina era ufficiale e la stessa Claudia Bunce aveva dato il suo ok al progetto. E poi c’era da preparare tutto il materiale per la serata: i vari cd necessari, una cuffia, un microfono, un libretto riepilogativo dei titoli, i dépliant degli sponsor, le locandine da attaccare, un paio di prese, un pugno di luci, macchinetta fotografica per immortalare qualche momento. Il resto dell’impianto era già presente nel locale, che ricordiamo faceva molta musica ed anche serate karaoke . “ Ciao boss “ esclamò El entrando “ Mi raccomando…stiamo guardando per quello che è successo al Rock Up! Tieni pronta una bottiglia…magnum, non si sa mai !” . “ Ne stavo parlando questa mattina giusto con Candy !” rispose ridendo “E posso dirti che l’ho già messa in frigo. !”. “ Ottimo  : io vado in postazione a sistemare un po’ di cosette. Ci pensa Candy ad ordinare un boccone da mettere sotto i denti !”. Sistemare i cd in maniera intuitiva era una cosa sempre ottima. Meno male che si era ricordato di portare anche una piccola lampada: le luci si sarebbero spente lasciando in azione solo quelli di scena e la mitica glitter ball o mirror ball che dir si voglia…vero simbolo della disco music.  Con la coda dell’occhio vide Gabry Rosatelli. Il Rock up era ancora sotto sequestro e avrebbe riaperto solo il lunedì seguente. Questo per permettere alla polizia di finire in maniera precisa ed esaustiva tutte le indagini.  Vito era in grado di mandare avanti l’attività senza problemi in attesa che Frankie si potesse rimettere nel migliore dei modi, con l’aiuto della Arco e del cast tutto. “Ciao Ellery “ esclamò’ la ragazza “ Il locale è chiuso e allora ho pensato di fare un salto qui al Surfers dove sapevo che si mangia un’ottima pizza e c’è musica coinvolgente !” . “Ciao Rosatelli “ hai ragione su entrambe le cose . La pizza è fantastica e stasera ci sono io a fare musica “ e sorrise “ Tu sei giovane ma se ti piace la musica revival, allora sei venuta nel posto giusto !”. “ Lo sapevo che c’eri tu. Ogni tanto ti sento a Puka Shell Radio e avevo sentito della serata. Ho trovato molto curioso il fatto che ti ho visto ventiquattro ore fa investigare per un tentato omicidio e ora ti ritrovo in una veste completamente diversa!” . “ Hai ragione. Confesso che per una persona esterna può sembrare strano , ma per me è tutto completamente normale : il mio lavoro in ditta … quello in radio e la collaborazione con la locale polizia, in particolare col capitano Tody!” rise e gli presentò sua moglie Candy. Si sedette con loro a mangiare un boccone. Ripercorse velocemente quello che era successo nella giornata di ieri, ma non emerse niente di particolarmente interessante. Una giornata come le altre. “Non saprei che pensare “ disse Ellery “ fatico a credere che sia stato uno di voi. Io penso sempre alla fratellanza che si trova in un ambiente di lavoro e non voglio credere che qualcuno del gruppo abbia tentato di far fuori Esposito!”.  “ Non lo credo neanche io “ disse Candy . “ Ma come posso esserne sicuro? How can I be sure? “ disse Ellery enfatizzando il tutto “ In fondo tutti gli indizi portano a questo! E’ una brutta faccenda che potrebbe avere dei risvolti spiacevoli. Bisognerà scavare e a fondo per cercare qualche sbavatura, qualche imperfezione e vediamo che cosa uscirà! Tu Gabry prova a chiedere ai tuoi colleghi se hanno fatto qualcosa o trovato qualcosa di particolare che dalla serata di ieri è apparso nei ricordi nella giornata di oggi. Magari sistemando qualcosa ... oppure un flashback ricordato !”.  “Domani proverò a sentire in giro e vediamo se qualcuno può essermi utile. In caso ti avverto subito!”. “ Perfetto Gabry . Ora vado in consolle che tra poco inizio. Mi auguro che troverai la serata di tuo gradimento “ e si allontanò. Salutò Neil Girato che era al bancone del bar a chiacchierare con J.Luke e vide con la coda dell’occhio anche Betty Ford , sempre del 5 Stars ( e non era la prima volta che la vedeva al Surfers ). Ogni tanto si vedeva anche David Wilson, ma questa sera non era presente. Alle 22.30 la glitter ball si accese e magicamente sulle note di Disco Inferno iniziò la serata revival. Tanti i successi che passarono in scaletta: Da Night Fever a Grease, da Shake Shake Shake a Ring my Bell … da Hot Stuff a I will survive e tanti altri ancora.  Poi si passò agli anni 80 e ai 90. Una carrellata che durò due ore e mezzo. All’una di notte la serata finì e piano piano il locale cominciò a svuotarsi.  Gabry era rimasta sino alla fine: salutò Ellery e Candy e si diresse verso Little Palm , dove viveva. Era stata una serata divertente dove la gente aveva affollato i tavoli per mangiare e poi ballato in tutta serenità. La musica bella non passava mai di moda ed Ellery era contento di poterla proporre una volta al mese al Surfers, oltre che in maniera più ampia nel suo programma radiofonico su Puka Shell Radio.  Lui e Candy tornarono a casa e sprofondarono presto in un ristoratore sonno profondo. Dopo la consueta colazione di coppia, Ellery s’incamminò alla centrale di polizia o se preferite al commissariato dove avrebbe trovato il capitano Tody ad attenderlo. Era fuori in pattuglia e sarebbe arrivato entro una decina di minuti. L’agente Head era già stato incaricato di fornire a Ellery le foto della scena del delitto. Lo speaker cominciò a guardarle. Si soffermò su qualcuna che riprendeva Frankie, il suo ufficio e il Juke Box. Questa era la lista completa dei brani presenti nella colorata macchina musicale : A1 Gerry Twist con This night ; A2 Gerry Twist con College: A3 Mary walker con Rock and Roll ; A4 Mary Walker con Country song ; A5 Derek Sun con Black Moon ; A6 Derek Sun con Magic Tree; A7 Jane Pataki con Dance with me ; A8 Jane Pataki con Tender Love ; B1 Luke Grease con Me and you ; B2 Luke Grease con Forever Twist ; B3 Ben J.Doll con Can you hear me ? ; B4 Ben J.Doll con Love and music ; B5 John Riley con Love me forever ; B6 John Riley con The future ; B7 Miriam Ball con Yellow shoes ; B8 Miriam Ball con Wonderful rock ; C1 Burt Condor con I love rock ; C2 Burt Condor con Me and Lory ; C3 Clarissa Dodge con Fast Car ; Clarissa Doge con Beautiful drive in ; C5 Danny and the boys con Twist forever ; C6 Danny and the Boys con Back to beach ; C7 Johhny and the cat con Fool Girl ; C8 Johnny and the cat con Nice party ; D1 Don Perkin con Words ; Don Perkin con Yellow sun ; D3 Deana Love con My darling ; D4 Deana Love con My home ; D5 Jack Trudie con Good Cahe ; D6 Jack Trudie con My Birthday ; D7 Lady Mary con The cow ; D8 Lady Mary con My Earth ; E1 The Dogs con Hot Dog ; E2 The Dogs con The full Moon ; E3 The Candles con Turn on the light ; E4 The Candles con Ballroom ; E5 Tony and Rita con Together ; E6 Tony and Rita con Love ; E7 John Lymon con High School ; E8 John Lymon con On The Beach ; F1 Frank Marino con I love Italia ; F2 Frank Marino con I’m in Napoli ; F3 Belinda Park con In summertime ; F4 Belinda Park con On the table : F5 gerry Sock con My shoes ; F6 Ferry Sock con In Italy ; F7 Barry Fontana con Spaghetti food ; F8 Barry Fontana con Pizza Rock ; G1 Dee Power con The rock tree : G2 Dee Power con My picture ; G3 Patrick Rahn con Country Moon ; G4 Patrick Rahn con Dance with the cows ; G5 Vivien Bird con Sings again ; G6 Vivien Bird con Come back to me ; G7 Jeff Fontaine con See you soon ; G8 Jeff Fontaine con Goodbye forever ; H1 G.Brothers con My family ; H2 G.Brothers con We sing for you ; H3 The crazy Cats con In the street ; H4 The crazy cats con In the Cellar ; H5 Al Avallone con Venus and me ; H6 Al Avallone con Pizza Margherita : H7 Dino Crocette con Questo è amore ; H8 Dino Crocetti con In Napoli . 

 

Il juke box aveva 64 canzoni tra le quali il pubblico poteva scegliere come rallegrare la serata e tutte erano a tema anni cinquanta… proprio come il locale. Ellery le conosceva tutte: era il suo mestiere quello di conoscere la musica. Diciamo il mestiere più consono a lui, poiché nella realtà aveva il suo lavoro principale che era quello di contabile in una ditta di pollame nell’area industriale di Puka Beach. Ma la musica per lui era una autentica passione sin da quando era piccolo e rimaneva sempre nel suo cuore. La stessa passione aveva ereditato sua figlia Jade. Stava esaminando le varie foto quando arrivò anche Tody con in mano i rilevamenti della scientifica : non dissero molto. Frankie sembrava fosse stato colpito da un grosso tubo metallico … probabilmente preso da un vicino deposito di rottami a circa mezzo miglio dal locale. “Perché non manda una pattuglia a vedere se in qualche vicino cassonetto della spazzatura trovano questo tubo !” disse Ellery . “ Non è una cattiva idea anche se forse se ne è sbarazzato gettandolo nel Blue River e allora le ricerche sarebbero impossibili. Farò guardare anche i cestini per strada !”. Non emerse molto altro: furono trovate delle tracce di sabbia e delle impronte che evidenziavano a malapena un numero di scarpe oscillante tra il quarantatré e il quarantaquattro, il che faceva pensare a un uomo come attentatore. Il sangue aveva sporcato il tappeto dell’ufficio di Esposito e anche parte del pavimento che portava sino al juke box. Pavimento , sciupato anche dalla caduta dell’acido usato per forzare la cassaforte . Una quantità era caduta a terra corrodendo le piastrelle. L’armadio blindato era stato forzato sciogliendo la serratura che con chiavi sarebbe stata impenetrabile, ma con l’acido ... con insistenza aveva ceduto. Nessuno sapeva esattamente cosa potesse contenere l’armadio. L’unico dato certo era la formula della salsina di guarnizione che comunque conosceva per sua stessa ammissione anche Vito, il che dovrebbe toglierlo dalla lista degli indiziati (almeno per il furto di questa formula). Mancava qualsiasi segno di effrazione. Le finestre e le porte erano tutte chiuse dall’interno. Non c’erano segni di colluttazione. Era stata trovata in terra una matita rotta. Il sangue trovato è riconducibile a quello di Esposito. Non esistevano altre impronte digitali, oltre a quelle di Frankie. L’attentatore aveva sicuramente usato dei guanti. Ecco tutto quello che era emerso dai rilevamenti della scientifica. In effetti, non c’era molto d’interessante dal quale attingere per avere qualche spunto. “ Che ne pensa Tody ? “ domandò Ellery. “Ho la netta sensazione che pur non avendo  molto in mano , non impiegheremo molto a risolvere il mistero . Penso che il colpevole sia da cercare nel gruppo rock up o qualcuno vicino. Non penso che Campanella sia implicato, ma per scrupolo vedrò di mandare un agente a verificare il suo alibi. Gli affari è vero che sono affari , ma non so se si possa arrivare ad uccidere per una formula segreta. !”. “E’ possibile esaminare la spazzatura del locale? Non mi riferisco all’umido: in quella sezione penso che non troveremo niente d’interessante. Ma nel settore del secco, avrei piacere a vedere se possiamo trovare qualcosa di interessante . Chiami la Costini e gli dica di non buttare via niente e di radunare tutto il secco in un saccone !” . “ Va bene, lo faccio subito!” e così dicendo cercò di contattare la ragazza. Il locale era chiuso e sotto sequestro e quindi quello che si trovava dentro il giorno dell’attentato, era sicuramente ancora dentro alle quattro mura … in qualche cestino. Intanto le ricerca del tubo aveva dato i suoi frutti: l’agente Canelli, sempre efficiente lo aveva ritrovato in mezzo ad una siepe in un giardino poco lontano dal locale , sicuramente buttato durante la fuga. Una mossa poco intelligente poiché sicuramente qualcuno lo avrebbe ritrovato prima o poi.  Fu mandato immediatamente ad analizzare in laboratorio. La Costini disse che sarebbe subito andata al locale: Tody disse che aveva già avvertito l’agente Head che era di piantone di lasciarla passare. In realtà erano già stati fatti tutti i rilevamenti del caso e non esisteva nessun rischio d’inquinamento delle prove. Chrissy avrebbe potuto lavorare in serenità e cercare un qualcosa che ovviamente neanche lei sapeva. “A proposito “ aggiunse El “ Ieri sera c’era la Rosatelli alla mia serata e gli ho chiesto di contattare informalmente i suoi colleghi per vedere se nel frattempo gli si era aperto il cosiddetto cassettino e ricordato qualcosa di particolare”. “Hai fatto bene . Spesso l’informalità porta a dei risultati diversi dall’ufficialità! Per fine mattinata mi aspetto che la Costini abbia finito il suo lavoro e che consegni all’agente Head il materiale. Manderò subito qualcuno a ritirarlo. Intanto ho ordinato di scavare un po’ nel passato e presente di tutto il cast del Rock up. Non si sa mai che esca anche qui qualche cosa d’interessante. Quando non si ha molto in mano, bisogna cercare ovunque, dovunque e con chiunque!” . “Quello che io chiamerei “ disse Ellery “ Cercare a 360° !”. “Esatto” disse Tody “ Noi ci aggiorniamo appena ho qualche feedback degno di una certa importanza. Ti lascio andare a mangiare e salutami Candy !”. “Perfetto, ci aggiorniamo !” e uscì. Come ogni tanto succedeva, andò a mangiare un boccone da Mario dove anche di sabato a mezzogiorno lavorava sua moglie. El era amante della buona pasta e là aveva la certezza di poterla gustare senza alcuna ombra di dubbio. La giornata era limpida e tersa e si stava domandando se avrebbe potuto essere stata la giornata ideale per andare a pescare a quel laghetto in cima alla collina più grande dietro Puka Beach, che a lui piaceva tanto e che gli ricordava tanto la location del film del 1964 , Lo sport preferito dall’uomo con Rock Hudson. Concluse che … sì , sarebbe stata la giornata ideale se non ci fosse stato il caso che bolliva in pentola e che richiedeva la sua presenza in loco. Ma la tentazione era forte : si immaginava già lassù’…in cima al mondo ( come fantasticava che fosse … ) con la sua canna da pesca e il suo bicchiere di vino bianco. Poco importava se non prendeva pesci: poteva fruire di un relax non indifferente ! Fu riportato alla realtà dalla moglie che passando gli disse : “ Ellery, scommetto che stai pensando al tuo laghetto preferito!” . “ Ma come fai a saperlo ? “ . “Stavi mimando la tua tecnica di lancio : ore nove  , ore dodici, ore dieci “ e rise . “ Esatto…ah ah ah ... proprio come Roger, il protagonista del film!”. Ellery era fatto così: s’immedesimava talmente tanto nei suoi pensieri, che si estraniava completamente da tutto ciò che era intorno a lui. Poi tornava sulla terra e riprendeva i normali ritmi. Possiamo definirlo un umano sognatore: si perdeva spesso, ma si ritrovava anche con la stessa velocità (magari aiutato da qualcuno che lo chiamava in causa). Era molto distratto senza alcuna ombra di dubbio ma era anche un buon osservatore e questo lo aiutava molto nelle sue informali indagini a supporto del capitano Tody , capitano che mentre El stava sorseggiando un amaro, lo chiamò telefono perché la Costini aveva finito il suo lavoro e tra un quarto d’ora in centrale sarebbe arrivato tutto : “ Finisci pure di mangiare . Ci vediamo tra poco “ e riattaccò . “ Era il buon Paul “ disse a Candida che stava passando col suo passo veloce “ Tra poco devo andare da lui. Vedo cosa è uscito e poi ti raggiungo a casa. Buon lavoro amore. “ . Finì con calma il suo ottimo amaro (italiano anch’esso) e dopo aver pagato, s’incamminò con calma verso la centrale di polizia. Era a cinque minuti a piedi e visto anche la giornata tiepida, li percorse molto volentieri. Aveva mangiato una bella dose di carboidrati e per un falso magro come lui, non era il top. Ma come vi abbiamo detto era un pastaiolo e tutto ciò costava un po’ di pancetta che come definiva lui era solo … benessere. Ci scherzava spesso sulla sua manciata di chili di troppo. Due passi non gli avrebbero fatto male: anzi. Arrivò in centrale che il tenente aveva già predisposto il tutto: aveva fatto metter un bel po’ di carta assorbente su di un tavolone, e poi ci aveva fatto versare sopra tutto il materiale del saccone preparato da Chrissy.  Passò dei guanti in lattice a Ellery e cominciarono a esaminare il materiale. C’era un po’ di tutto. Era stato ignorato il materiale umido per un paio di ragioni. Una era che non essendo stato avvelenato nessuno, non c’era la necessità di ricercare veleni o simili e l’altra era che … era già stato buttato via quasi tutto la sera stessa , prima della chiusura del locale : probabilmente erano già anche passati nei cassonetti esterni che stazionavano in un angolo del parcheggio a svuotarli. L’attenzione di Ellery si concentrò brevemente su di un pezzo di carta accartocciato, di discrete dimensioni. Lo prese, lo dipanò e lo lesse attentamente. Quindi chiamò Tody : glielo fece leggere e gli chiese una velocissima indagine per cercare di sapere di più su una cosa. Trovò dei guanti sporchi: furono mandati ad analizzare. Poi tante altre cose che avevano a che fare con la quotidianità del locale. Impiegarono una buona mezz’ora per esaminare e a fondo il tutto. Poi chiese a Tody se potevano tornare al Rock Up e ricostruire le scena dell’attentato prima che il locale aprisse : “ C’è un qualcosa che mi sfugge e vorrei provare a rivivere il tutto . Se Candida ha finito, chiedo anche a lei di venire. Ora la chiamo !” . La ragazza aveva appena finito e nonostante fosse un po’ stanca, accettò di partecipare a questa rievocazione del delitto. Erano sempre cose che spezzavano la quotidianità e che comunque erano per lei molto interessanti. Il terzetto, con l’agente Matthew, una recente new entry del distretto, si diresse verso Palm Beach. A piantone del locale oggi c’era l’agente Canelli , uno storico del gruppo.  “ Dunque “ disse Ellery entrando “Vediamo se riusciamo a ricostruire abbastanza fedelmente cosa sia successo. Andiamo nell’ufficio di Esposito. Ecco: ora accendiamo la radio e la mettiamo a un volume normale. Adesso Matthew esci e entra dalla porta posteriore : abbiamo le chiavi…eccole! ” . L’agente uscì e si diresse all’entrata posteriore. Entrò e raggiunse il gruppo all’interno . “ Perfetto” disse Ellery “ Non abbiamo sentito niente. Tu sei entrato, noi eravamo qui con la radio e non ci siamo accorti di niente. La stessa cosa dovrebbe essere successa a Frankie. Lui era seduto davanti alla sua scrivania che dava al muro di destra dove c’era una specchiera attaccata al muro. Ora mi siedo anch’io. La visuale non mi permette di vedere con la coda dell’occhio la porta, che probabilmente era aperta, quella dell’ufficio intendo . Stava probabilmente con la testa immersa nei conti. Tody, provi a colpirmi uscendo ed entrando in silenzio. Ecco: faccio in tempo a vedere nello specchio un qualcosa … più che un qualcuno … ma non faccio in tempo a reagire. E così deve essere andata: Frankie ha preso una botta in testa senza avere nessuna reale possibilità di reagire. Tastoni da terra cercò una matita … ma ruppe la punta. Questo perché forse Esposito riesce a capire per una minima frazione di secondo, chi l’ha colpito. Sviene o fa finta di essere svenuto. Aspetta che l’attentatore esca e si trascina sino al juke box … ecco ... seguiamo il percorso che ha fatto seguendo il pavimento sporco di sangue. Selezioniamo John Riley e la sua Love me forever. Parte la musica…l’agente Head se ne accorge. Nel frattempo Frankie stacca la spina del Juke Box. Entra l’agente, sfondando col manganello di ordinanza un vetro e il resto sono storia conosciuta! “ . “ Mi sembra una ottima ricostruzione “ disse Candy. “Lo è “ confermò Tody “ Le cose dovrebbero essere andate proprio così. Bravo Ellery. Ellery … mi senti? Ci sei? Sei connesso? “ e rise.  Il ragazzo era immobile davanti al Juke Box e sorrideva : “ Caro Paul, Cara Candy … voi ci rimettete a farvi vedere con me. Sono un idiota: avevo la soluzione davanti agli occhi e non la avevo compresa. A questo punto capitano ho capito il colpevole ma mi manca il movente. Metta le ali per quelle due cosette che abbiamo in sospeso: guanti e pezzo di carta. Mi serve il movente e mi serve subito. “ e rideva come un dannato, conscio di aver fatto una figura barbina … ignorando o non prendendo subito in considerazione una evidente traccia .  Disse a Tody quello che aveva scoperto e anche lui in maniera disarmante ammise che la soluzione era più semplice di quello che sembrava e che avrebbe messo pressione per quelle due cose in sospeso. Candy aveva già capito dallo sguardo del marito che si era acceso qualcosa e disse : “ Scommetto che stasera vorrai tutti riuniti quelli del Rock up per annunciare il colpevole “ . “ Brava moglie, hai proprio ragione . Facciamo tutti qua per le 21 !” . “ Perfetto “ disse il capitano “ Mi adopero subito affinché tutto sia predisposto “ Chiederò a J.Luke se è disposto a farmi il solito piccolo catering per rendere informale l’incontro!”.  Salutarono l’agente Canelli e tornarono a Puka Beach. Ellery comunque non era sereno al cento per cento: continuava a ripetere “ How can I be sure ?”. Gli serviva il movente e sperava tantissimo di averlo quanto prima. Era rimasto d’accordo con il capitano che si sarebbero sentiti appena arrivate le due risposte che attendevano. Ellery e Candy si buttarono sul letto un’oretta per riposare un po’. Lui aveva anche il programma a Puka Shell Radio e alle 17.00 parti alla volta dell’emittente. Arrivò preciso preciso , per iniziare : Ted era preoccupato che non lo vedeva arrivare. Lui gli spiegò cosa stava succedendo e che oggi era stata una giornata molto impegnativa, ma nonostante quello , non voleva mancare all’appuntamento con i propri ascoltatori. La sua oretta dedicata al revival scivolo via’ senza intoppi! Era una versione allargata di quello che poi alla fine proponeva al Surfers: qua poteva mettere anche altri generi non ballabili che non proponeva per ovvie ragioni nelle sue serate . Stava tornando a valle quando arrivò la telefonata di Tody. Inforco’ l’auricolare e rispose : “ Dica pure tenente !”. “ Ciao Ellery “Fermati da me tornando a casa: abbiamo quello che ci serve “ . “ Perfetto, tra dieci minuti sono da lei !”. E così fu . “Partiamo dai guanti “ disse Tody “Sui guanti sono stare trovate tracce riconducibili a Vito. Sono stati indubbiamente indossati da lui. Le tracce di sangue però non sono riconducibili a esseri umani ma ad animali. Facilmente sono i guanti che il cuoco usava per preparare la carne da cucinare nel locale. Quindi le tracce di sangue trovate non sono riconducibili al povero Frankie! La seconda cosa te la passo e leggila attentamente … è molto interessante. Penso che potrà toglierti quel dubbio che avevi !” . El prese il rapporto che era incredibilmente lungo e pieno di notizie. Sorrise e glielo restituì! “ Ci vediamo stasera al Rock Up. Ci sarà anche J.Luke con il suo catering ? “ . “Affermativo “ rispose l’ufficiale . “ Ci vediamo tra non molto al Rock up , e che tutto vada nel migliore dei modi. Porto anche un paio di agenti a vigilare sul tutto, che non si sa mai…memori di quello che era successo con Janice al 5 Stars di Girato!”. “ Certo. E’ molto meglio prevenire che curare. A dopo !”. Lo speaker andò a casa e ragguagliò Candy sugli ultimi sviluppi. Si era fatto tardi: ebbero solo il tempo di mangiare un boccone al volo e prepararsi.   Usciti in strada, incrociarono Alex, il figlio di Candy. Lo salutarono brevemente e ripartirono per la loro destinazione finale. La sera c’era sempre fresco anche in questo periodo d’inizio primavera. Un giubbetto in eco pelle leggermente imbottito garantiva a Ellery un riparo sicuro contro i raffreddori. J.Luke aveva già portato il suo catering , puntuale come un orologio svizzero : come spesso succedeva rimase in zona perché era sempre desideroso di vedere all’opera Tody ed Ellery. Curiosando in giro, ma non troppo, aveva lasciato per se in un sacchetto … una bottiglia di vino. Quando passò Ellery gliela fece vedere e rise di gusto, contraccambiato dall’amico. Fu Tody che cominciò  a fare gli onori di casa quando tutti furono arrivati : “ Prima di tutto, grazie per essere venuti. Al telefono vi ho detto che volevo aggiornarvi su qualche cosa circa la salute di Esposito e le indagini. Le notizie del vostro boss sono stazionarie. L’operazione è riuscita ed è sempre in coma farmacologico, piantonato a vista da uno dei miei agenti. Brevemente vi riassumo quello che è successo. Frankie stava nel suo ufficio ascoltando la radio … o un suo cd. Non si è accorto che qualcuno fosse entrato dalla porta posteriore senza fare rumore. L’obiettivo era la formula segreta custodita in cassaforte. Frankie è stato tramortito con un grosso colpo alla testa, che l’ha portato a essere in pericolo di vita. Ha avuto due piccoli aneliti di vita. Uno molto breve … che gli ha permesso di vedere chi lo aveva aggredito senza che l’assalitore se ne accorgesse, totalmente immerso nella ricerca della formula e nello scassinare la cassaforte. Il secondo è stato per lasciarci una traccia. Ha tentato di scrivere, ma la sua debolezza l’ha portato a rompere la punta della matita. Ci ha lasciato una traccia con le ultime forze che ha trovato. Si è diretto al juke box e ha selezionato una canzone , staccando poi la spina. Lo abbiamo trovato ancora con la spina in  mano !”.  “ Non capisco “ disse Vito “ Come qualcuno abbia potuto intrufolarsi dentro in totale tranquillità e fare quello che ha fatto !”. Rispose Tody : “ Dopo il concerto che avete avuto e dopo che la gente e lo staff erano defluiti, il locale era deserto. Frankie stava ascoltando la radio e non si è accorto di niente, immerso probabilmente nei suoi conti. Un abile scassinatore avrebbe potuto agire indisturbato senza nessunissimo problema! Uno con la chiave in suo possesso , ancora più facilmente !”. “Ma vuol dire “ disse Francy Arco “ Che possa essere stato uno che era in possesso della chiave ? Uno di noi quindi. E’ agghiacciante questa cosa”. Rispose Ellery : “ Ci sono fondate possibilità che possa essere così. Stiamo ancora indagando “ disse per confondere le acque “ Ma non escludiamo questa pista !”.  “ Sì, ma il movente di tutto ciò a cosa è riconducibile?” domandò Benny.  Fu il capitano che parlò : “ Secondo noi come spesso accade i casi sono due. Può essere stata una rapina finita male: la serata aveva portato sicuramente un ottimo incasso. Oppure l’obbiettivo era la formula segreta ed anche in questo caso ci incastravano i soldi e il fatto che si sapeva che la formula veniva tenuta in cassaforte!”.  “Ok “ disse la Costini” I soldi son sempre una cattiva compagnia che porta a fare gesti estremi. Io non ricordo niente di anomalo e non sono a conoscenza di niente che potesse portare ad un così tragico epilogo !”. “ E neanche io “ esclamò Helen “ Più o meno le cose si sanno tra di noi !”. “Chi ha un problema “ disse Ellery “ Ma uno serio intendo, spesso tende a nasconderlo e a viverlo in maniera molto cupa e introversa. E così è stato !” . “Penso “ disse la Rosatelli “ Che dietro queste parole ci sia un ragionamento ben preciso che porti a qualche soluzione in arrivo, o sbaglio a pensarlo? “. “ Non sbagli Gabry “ disse Ellery “ E parte del tutto sta in questi due fogli. A proposito: prima vi dico chi sia il colpevole. Frankie ha selezionato la canzone Love me forever di John Riley per lasciare una traccia. Ho analizzato la canzone parola per parola … ho cercato collegamenti col cantante. Ma … niente di niente. Non ho trovato niente che potesse portare ad un collegamento con qualcuno. Alla fine Esposito ha lasciato la traccia più semplice che potesse lasciare  ha selezionato Love me forever semplicemente perché la tastiera per selezionare Love me forever richiedeva … B5 … ossia Benny Cinquina !” e le sue parole furono pesanti come una lente di giada! Tutti guardarono l’aiuto cuoco , specialmente l’agente Canelli, per vedere che non facesse scherzi. Non li fece: fu quasi sollevato che lo avessero scoperto. “Le ragioni sono su questi due fogli” disse Tody. “ Ma “ disse Ellery “ Lascio a lei signor Cinquina, spiegare il tutto ai suoi colleghi !”.  “ Grazie. Intanto, chiedo perdono a tutti voi per questo gesto. Spero che Frankie ce la faccia. Ho avuto degli investimenti sbagliati: l’ufficio delle tasse americano mi stava col fiato sul collo. Prima una lettera … poi due … poi dieci e alla fine mi stavano pignorando la casa, dove vivevo, che ho ereditato da mia madre. Col lavoro part time non riuscivo a starci dentro e dovevo pensare a qualcosa.  Oramai i debiti erano arrivati a un livello insostenibile: lo stato voleva essere pagato ed io non potevo. Allora ho cominciato a buttare via tutte le lettere di sollecito nella speranza che allentassero la presa. Lo so, era un’idiozia e così è stato. Nell’ultima minacciavano addirittura l’arresto dopo il pignoramento. L’unica via di uscita era rubare la formula segreta. Mi sono appostato fuori dal locale in mezzo ai cespugli ed ho osservato tutti quelli che uscivano dal locale, finché una volta che sapevo di Esposito da solo … sono entrato munito di tubo e di acido solforico per forzare la cassaforte. Un po’ tutti sapevamo che la formula era li. Non volevo fare del male a nessuno ma la situazione stava precipitando. Entro breve mi avrebbero pignorato la casa e in seguito sarei stato anche arrestato. Le leggi sui debitori sono molto dure in California. Con in mano la formula avrei potuto raggranellare sicuramente dei bei soldini e saldare i miei debiti con lo stato ! Non sono un criminale e mi pento di tutto quello che ho fatto. Spero solo che Esposito se la cavi. Non volevo ucciderlo ma solo tramortirlo per cercare la formula. Ho trovato solo quella della salsina … mi avrebbe fruttato qualcosa anche quella … ma non tutto il necessario. !” . “Canelli” disse Tody “ Arrestalo e portalo in centrale!”. Tutti si guardarono increduli: nessuno sapeva di questi problemi e alla fine nessuno poteva immaginarsi un epilogo cosi! Ellery parlo’: cari amici del Rock Up. La soluzione la abbiamo avuta sempre davanti agli occhi e non ce ne siamo mai accorti. Una volta scoperta mancava il movente. Ci è stata molto utile l’ultima lettera che aveva ricevuto e che lui aveva strappato !”. E’ vero” disse la Arco “ Gli avevo messo nel taschino della sua giacca una lettera dell’agenzia della tasse , ma mai e poi mai avrei immaginato cosa potesse esserci dietro !” . “ E’ stata una ottima mossa quella di scandagliare i cestini dell’immondizia “ disse la Gabry . “ Già disse Ellery “ E meno male che il locale era stato messo sotto sequestro e il tutto non era stato già buttato via ! Un po’ di fortuna non guasta mai. E’ un peccato vedere che il Dio denaro porta sempre a compiere questi brutti gesti. Probabilmente Cinquina avrebbe cercato di vendere la formula alla concorrenza e avrebbe saldato i suoi debiti con la California. Li salderà’…ma in altra maniera, dietro le sbarre. Penso, caro capitano, che il locale possa essere dissequestrato da subito e speriamo solo che Esposito se la cavi!” . “Caro Ellery e cari amici : ho appena ricevuto la telefonata dall’ospedale. Frankie è stato risvegliato dal coma vigile : è debolissimo, ha detto che era stato colpito da Cinquina e se la caverà!” . Un grosso applauso tuonò nella stanza del locale. Il cast si aggrappò al buon Vito, che da tutti era ritenuto come una sorte di vice di Esposito e si abbracciarono.  A quel punto entrò il buon J.Luke che oramai per tradizione doveva fare qualcosa con la bottiglia : questa volta la stappò per brindare insieme a questo nuovo successo. Conosceva Frankie e era contento che il colpevole fosse stato assicurato alla giustizia : “ Grazie ragazzi . Avete fatto ancora una volta centro. Passate da me per un piccolo spuntino. Vi aspetto !” e se ne andò.  “ Caro Tody” disse lo speaker “ Ce l’abbiamo fatta. E’ stato come essere in oceano e aspettare l’onda giusta. Arrivato il momento : catch the wave e via per una pazza cavalcata . Ci è andata bene! Ma possibile che nessuno di noi si sia accorto della soluzione così evidente ?”.  “ Caro Ellery , io lo dico sempre e ne sono fermamente convinto. Quattro occhi guardano meglio di due e anche questa volta avevo ragione. Avevi i tuoi dubbi e te li abbiamo fugati: va bene così. Un pezzo per uno e la torre è stata completata!”. “ Anche stavolta le vostre forze han prodotto un ottimo risultato “ disse Candy “ E’ sempre bello partecipare a queste riunioni che sanciscono la fine delle indagini !”. “Ora però , andiamo da J.Luke … tutto questo parlare mi ha messo una gran sete , mi sa che mi ci vuole un buon prosecco. Cin Cin amici !” , “Cin Cin Ellery “ esclamò Candy con il capitano, che mimò il gesto del brindisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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