Walking in the rain

 

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 Walking in the rain

Walking in the rain

Collana I mistery di Puka Beach (2° episodio )

Un racconto giallo per ragazzi , di Ellery Sinclair

 

 

Copyright 2018

 

Secondo capitolo della collana dei Misteri di Puka Beach. Come il precedente è stato scritto di getto e come il precedente conterrà sicuramente degli errori (di varia natura). L’ho corretto e ricorretto : poi sono arrivato  ad un certo punto che mi son detto : ma si ... lasciamolo così come e’ , ossia  con i suoi pregi e con i suoi difetti ! Oramai adoro questa cittadina tranquilla e sincera, proprio come me. La vedo vivere davanti ai miei occhi, nella sua abbagliante … semplicità.  I personaggi oramai sono grandi amici: li conosco. Ho scelto di dare continuità al tutto, perché adoro Puka Beach …. e perché siccome in tanti mi dicono che i miei racconti sono molto descrittivi e sembrano quasi sceneggiature, ho pensato di fare una collana  … con tanti personaggi e luoghi ricorrenti. Talvolta anche per poco  …  si citano anche quelli dei racconti precedenti. Mi piace poter pensare di andare avanti per tanti e tanti racconti (sì … sarò il Vostro incubo), con Voi e … grazie a Voi. Che Puka Beach diventi un paese che conoscete, che il tenente Tody sia l’ufficiale di polizia che tutti vorremmo avere, che Ellery e Candy siano una simpatica coppia di conoscenti e che il Surfers, Pacific Fishes e da Mario siano tre locali dove vorreste andare a mangiare. E se avete bisogno di qualcosa: andate al Bazar Santa Ana … ah ah.  Quello di scrivere (che è un parolone … lo ammetto) è per me un semplice hobby. Spero solo che questi racconti Vi piaceranno. In caso contrario … amici come prima. Un abbraccio … e una cartolina … da Puka Beach. Firmato … Ellery Sinclair.

This book is for my cool wife Candida, my crazy daughter Giada and my sweet mother Mara .

 

 

 

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Personaggi :

Neil Girato                               Proprietario del 5 Stars

Mel Romero                             Direttore del 5 Stars

Betty Ford                               Responsabile accoglienza

Bruno Brichetti                          Responsabile del casinò

Janice Keihana                         Capo animatrice

Jake Balsam                             Responsabile sorveglianza

Jenny Bishop                            Responsabile pulizie

Bernie Wilde                            Responsabile campo da golf

Fred Houston                          Magazziniere capo

Paul Tody                               Tenente  di polizia

Ellery Sinclair                           Impiegato e entertainer

Candy Worldy                          Moglie di Ellery

Dino Cardoni                            Proprietario del Bazar Santa Ana

Max , Paula e Celestine            Staff del Pacific Fishes

J.Luke  Sanders                        Proprietario del The Surfers

Marty e Dany                           Bariste del The Surfers

Ted Valley                              Proprietario di Puka Shell Radio

Alex , J.Jade  ,  Barbra             Figli di Ellery e Candy

Daniel , Georgia , Elena            Gestori del Green Pine

 

 

 

Puka Beach: siamo in piena estate. I turisti stavano affollando tutto quello che c’era da invadere pacificamente in questa piccola cittadina strappata al caos della California, nel mese di agosto . Nel mese di agosto, la piazzetta centrale era un continuo via vai di gente, sia locali sia turisti. Questo piccolo gioiello della west coast stava brillando a ventiquattro carati e questo rendeva il paese molto accogliente ed estremamente abitabile : sappiamo che siamo ben lontani dal turismo quasi commerciale e mediatico della ( quasi ) vicina Zuma. Qua si respirava aria veramente pura: al massimo si poteva inalare qualche spruzzata gassosa del carburante usato per piccoli motoscafi o moto d’acqua.  Il traffico per le strade era quasi inesistente: chi arrivava qua, parcheggiava la macchina e si muoveva a piedi. Gli hotel erano quasi tutti a misura d’uomo: non eccessivamente grandi e a gestione semi famigliare. Su tutti però spiccava il 5 Stars di Neil Girato. Era grande…molto grande e la capacità imprenditoriale di Neil era capace di averlo pieno quasi sempre, durante i 365 giorni dell’anno. Un edificio che, aveva tutto e di più. Le stanze erano assolutamente moderne, confortevoli al punto giusto e tutte dotate di quello che serviva (aria condizionata, frigo bar, televisione e un ampio bagno). La hall era di quelle diciamo sfarzose, sicuramente elegante e quando si entrava, si aveva l’impressione di una certa ostentazione di lusso e denaro. Il colore ricorrente era il giallo oro! La sala da pranzo era più informale, seppure sempre di un certo livello. : qui era l’azzurro il colore predominante.  E poi la piscina…la palestra….un piccolo centro benessere. Insomma: un piccolo paradiso nel magico eden di Puka Beach. Era forse l’unico Hotel che viveva quasi 24 ore su 24: aveva anche un piccolo casinò. Pieno di luce di giorno e pieno di luce di notte! Un complesso nato circa cinquanta anni fa e ancora in piena attività. Neil aveva rilevato l’Hotel nei primi anni settanta quando ancora il casinò non era ancora presente. Potete bene immaginare i ritmi necessari per mantenere in piena attività e in piena forza, un hotel come il 5 Stars! Noi conosceremo solo una minima parte di tutte le persone che ruotano intorno a questa struttura: erano troppe per presentarle tutte. Una grossa realtà come questa è come un grosso motore: tutte le parti piccole o grosse devono funzionare alla stessa maniera, indistintamente, e gli ingranaggi devono essere sempre tutti oliati a dovere. Qualsiasi anomalia ... piccola o grossa ... era sempre e comunque un danno all’Hotel ... e questo significava per Neil, perdite di soldi. Era un personaggio molto sicuro di se: amava personalmente ispezionare ogni angolo dell’Hotel e verificare che tutto funzionasse. La sua visita quotidiana era diventata un must: i lavoratori lo sapevano e quindi facevano il possibile affinché ogni cosa fosse perfetta. Neil in fondo non era un cattivo uomo, anche se qualche volta era insopportabile: solo che ci teneva che tutto scorresse liscio come l’olio. E se c’era un rimprovero o un provvedimento da prendere … era fatto sempre con educazione e nel pieno rispetto del prossimo. Mel Romero era il direttore della struttura. Era un ispanico di 50 anni…alto, massiccio e con un paio di baffetti tipici della sua etnia di origine. Tanto preciso nel suo lavoro quanto poco incline ai rapporti con i dipendenti dell’Hotel. Era impeccabile con i clienti, con i quali comunque aveva pochi contatti, ma verso tutti coloro che erano sotto di lui, mostrava una labile intolleranza e insofferenza. Meno male che in suo aiuto interveniva spesso Betty Ford, colei che si dedicava all’accoglienza e alle relazioni personali col pubblico o se preferite ... alle pubbliche relazioni. Era una bella ragazza bionda di 35 anni. Pimpante, briosa e cosa importante, molto gentile. Requisito, diremmo ... essenziale per fare il lavoro che svolgeva.  Portava spessissimo degli aderenti e colorati fuseaux che indossava con disinvoltura e leggiadria. La si vedeva zampettare ovunque: in ogni momento della giornata la sua presenza era richiesta, sia alla reception sia nelle altre strutture dell’Hotel.  Il responsabile del casinò era Bruno Brichetti: 65 anni, di origine italiana. Piccolo di statura e con qualche kg di troppo. Un enorme orologio sempre al polso … di quelli al quarzo, con mille funzioni dentro. Ricordiamo che stiamo parlando sempre di un resort molto grande, quindi il personale era veramente ma veramente numeroso.  Colei che curava l’animazione dell’Hotel era una vera hawaiana: Janice Keihana. Una bella signora quarantenne che era da metà della sua vita in questo hotel, prima come ballerina e poi a mano a mano in ruoli sempre più interessanti sino ad arrivare dove era ora : capo animatrice . Mora, pelle leggermente scura (ma solo un accenno), labbra carnose. Una bella signora sicuramente, dal fisico affascinante. Una struttura così notevole, ovviamente richiedeva un responsabile della sorveglianza e della sicurezza: occasionalmente succedevano dei piccoli furtarelli e a fronte di questi occorreva vigilare e indagare. Era compito di Jake Balsam ... un ex poliziotto di 50 anni; svolgeva il suo lavoro in maniera egregia e soddisfacente. Snello, capello moro e un paio di occhiali alla Blues Brothers o se preferite i BB (del quale era grandissimo fan) sempre al naso. L’anno passato, l’estate era stata funestata da un paio di episodi violenti: David Wilson e Dino Cardoni avevano rischiato veramente grosso. La loro vita era stata in pericolo e solo un miracolo e una serie di circostanze favorevoli, aveva reso possibile la loro guarigione. David era tornato alla sua consueta attività primaria che era quella di gestire il suo negozio di articoli sportivi e Dino era tornato a occuparsi della gestione del suo Bazar Santa Ana. David aveva ripreso anche la sua attività di surfista amatoriale e come sempre, nei circuiti minori raccoglieva spsso ottimi risultati. Probabilmente avrebbe vinto anche lo scorso anno il locale torneo di Puka Beach, che rappresentava un qualcosa di più ambizioso come risultato, ma purtroppo la brutta storia d’invidie e ripicche messa in atto dalla Norabesco, glielo aveva impedito. La ragazza adesso era uscita da circa un mese dal penitenziario di Fort Lauderdale.   Donald Buck invece, che aveva accoltellato Dino, era sempre in prigione e ci sarebbe rimasto ancora per qualche tempo. Tutto sembrava essere tornato sui tradizionali binari che da sempre accompagnavano questa cittadina. Ellery aveva come sempre le sue serate revival al Surfers e il suo programma radiofonico a Puka Shell Radio. Candy lavorava sempre da Mario, il ristorante di cibo italiano , e divideva i suoi impegni tra casa e lavoro. Si potrebbe dire … vita ordinaria ... o ordinary people. E, in effetti, era proprio così. Si è sempre detto della semplicità di questo paese e dei loro abitanti e le cose non erano cambiate: stiamo parlando dei residenti, ossia di coloro che anche in Inverno abitavano Puka Beach e i locali aperti erano molto meno e mancava anche qualche attività commerciale, meno tipica di quel periodo. Le atmosfere estive erano ben lontane, ma la salubrità del paese e la spontanea cordialità che si era instaurata tra i residenti, (che erano circa 4500) rendevano Puka Beach speciale anche in inverno.  Sappiamo che alle spalle del paese c’era una bella zona agricola ed anche un’industriale: entrambe floride. Poi ... le colline. Sì … quelle in inverno erano sicuramente molto meno attive, anche se era sempre bello poter andare a fare due passi immersi nell’aria più pungente, variegata di aromi di pino.  C’era il piccolo laghetto di pesca sportiva ... il Green Pine un po’ più a valle e … poco altro di ancora aperto : ma bastava ed avanzava per i pochi residenti del nostro paese. Ora eravamo in agosto: il Pacific Fishes di Max, Paula e Celestine…lavorava a pieno ritmo.  Il Surfers di J.Luke Anders … pure. La totalità dell’economia stava girando a mille e tutti ne avrebbero beneficiato. L’appartamento di Ellery e Candy, che si trovava al lato nord del centro del paese, quando non era abitato da nessuno durante il giorno, aveva le tapparelle abbassate per evitare che entrasse l’afa californiana del periodo, ma spesso, come in tante altre abitazioni, si faceva ricorso all’impianto di condizionamento. L’Hotel 5 Stars non aveva problemi: con quello che si pagava, era garantito un micro clima di tutto rispetto. La giornata in un hotel … non aveva né un inizio né una fine. Ovviamente c’erano degli orari per le colazioni…i pranzi e le cene…ma a parte questo….tutto era senza uno schema preciso. Si poteva vivere, alla fine, come uno meglio preferiva. Poi in agosto, ma solo in questo mese, l’hotel aveva una caratteristica tematizzazione hawaiana... che lo rendeva gradevole in qualsiasi suo angolo: la gente quindi spesso preferiva rimanere al suo interno, anziché uscire, e visionare con calma ogni sua parte … dai piccoli negozi agli impianti sportivi. Una buona pulizia del resort era sicuramente un ottimo biglietto di presentazione verso il pubblico: era garantita da Jenny Bishop, una bionda di 45 anni che portava sempre al collo un foulard modello texano…sia in inverno sia in estate. Decisa ... veloce: sapeva organizzare al meglio la discreta pattuglia d’inservienti che aveva sotto di lei. Il suo motto era: un albergo pulito ed elegante , di soddisfazioni deve averne tante. Era una che ci metteva tanta passione nel lavoro che faceva e che era sempre sul campo … partecipando attivamente e manualmente a varie operazioni di pulizia. Era una giornata come tante altre quando Mel Romero entrò nell’ufficio di Neil Girato : “ Buongiorno Neil . Posso esserle utile? “ .  “Accomodati Mel. Volevo parlarti di qualche cosa che mi sembra stia accadendo. Piccole cose sia ben inteso … ma vorrei che tu vigilassi ancora di più su tutto.  Mi riferisco a qualche ammanco di soldi; ripeto che si tratta di poca roba … ma mi piacerebbe che tu ne andassi a fondo. Poca roba alla volta, porta comunque un buon guadagno alla lunga. Sembra che ci sia una falla nel passaggio di soldi tra le varie attività e la cassa dell’Hotel”. Mel rispose : “ La cosa mi suona nuova. Abbiamo gente che lavora con noi da anni e gente più recente, ma quello che mi dice, è una cosa sulla quale dovremo sicuramente andare a fondo e indagare bene. Il resort e’ enorme ... ed e’ come individuare una piccola falla in un enorme oleodotto … ma sicuramente ... ci proveremo e vedremo cosa riusciremo a scoprire!”.  “Bene” riprese Neil “ Non farne parola con nessuno e … mi raccomando la massima discrezione!”.  “ Non si preoccupi capo, sarà fatto!” concluse Mel, che uscì. Il resort possedeva anche un campo da golf e anche lì, i soldi che giravano non erano pochi. Il responsabile era Bernie Wilde: un quarantenne di bell’aspetto, alto, biondo con al collo sempre una catenina d’oro con attaccato un piccolo crocefisso. Non era semplice gestire il campo, specie per via dei tanti circoli e ricircoli di gente che poteva ospitare, ma direi che se la cavava benissimo. Si vedeva che aveva passione e devozione per quello sport e la struttura che gestiva. Il rischio di questo sport era solo uno: di farsi travolgere dal giro di soldi che vi ruotava attorno. Dove i soldi giravano a fiumi…e dove era facile diventare ricchi e diventare poveri con la stessa rapidità e facilità, era difficile mantenere sempre il contatto con la realtà. Quello con Mel non fu l’unico incontro della giornata per Girato . “Buongiorno signor Neil ” esclamò Jake Balsam.  “ Ciao Jake” prese la parola il boss “ Volevo che tu indagassi su qualche ammanco di soldi che secondo me si sta verificando. Non ho prove tangibili, sia ben chiaro. Ma ... faccio questo mestiere da tanto tempo e la mia percezione e’ che un poco alla volta delle somme non arrivino nelle casse dell’Hotel. Ho avvisato Mel Romero di questo e solo lui. Siete solo voi due che  sapete di questo problema…ma solo tu…Jake sei a conoscenza dell’incarico che ti sto formalizzando!”. “ Mi spiace di quello che forse stia accadendo “ rispose Jake  “Bene o male qua ci conosciamo tutti e siamo una grande famiglia o quasi, ma è altrettanto vero che le mele marce ci sono anche nelle migliori famiglie. Farò il possibile per assicurarle un dossier il più possibile esaustivo. Vedrò di non coinvolgere troppa gente e cercherò di essere in prima persona a seguire l’indagine. Magari’ incaricherò altri di andare dietro ad altre cose minori, ma visto la delicatezza dell’indagine, questa sarà la mia assoluta priorità! Comincerò immediatamente a raccogliere informazioni su quanto mi ha detto e non si preoccupi : nessuno saprà niente!”.   “ Grazie Jake” lo apprezzo molto …  e mi raccomando … tienimi informato costantemente sugli sviluppi “ concluse Neil . Il responsabile della security e della sorveglianza , uscì con passo spedito. Con la mente stava già lavorando a quanto gli era stato chiesto dal boss. Jake amava il suo lavoro e lo faceva con estrema serietà e passione. Sentiva una grande pressione addosso con questo incarico, ma sapeva che non poteva deludere Girato e ci avrebbe messo anima e corpo.  Janice Keihana era intenta nel preparare un avvenimento che si sarebbe dovuto svolgere a brevissimo e che richiedeva una buona preparazione. Era in un capannone adibito allo stoccaggio di vari materiali che sarebbero dovuti servire per varie feste : ghirlande ... palme finte … palloncini … luci … cotillons … costumi vari e cose simili. Era tutto quanto di primo ordine: il boss ci teneva che gli avventori del locale avessero sempre a disposizione dell’ottimo materiale.  “ Ciao Fred” esclamò la ragazza. Fred Houston era il magazziniere del resort: ovunque c’era qualcosa in fase di stoccaggio, era lui che si occupava della corretta sistemazione e manutenzione. Era un ragazzo di trent’anni circa, ricciolo, molto alto (il che lo aiutava a raggiungere i posti del magazzino meno alla portata) e perennemente con un paio di scarpe da tennis addosso (sia in estate sia in inverno).  C’era parecchia paccottiglia dentro alcuni magazzini, ma anche cose di parecchio valore. Il lavoro di Fred era sicuramente di responsabilità, perché doveva perennemente vigilare su tutto … sulle condizioni di sicurezza e annotare qualsiasi spostamento fosse fatto, sia in entrata sia in uscita. “Ciao Janice, qual buon vento!” rispose alla ragazza. “Vengo per quelle ghirlande che ti avevo chiesto … e per i pareo della festa a tema che si terrà questo sabato ! Ti ricordi che te li avevo chiesti una settimana fa?”.  “ Ma certo” rispose il ragazzo “ Ti ho preparato tutto e si trova in quegli scatoloni su quel carrello. Mettimi una firma su questo foglio … verifica che ci sia tutto e te li porterò dove mi dirai!”. Una volta espletato il controllo, Janice chiese a Fred se poteva portarglieli nel suo ufficio, che era dotato di un piccolo magazzino, proprio per queste occasioni. Ottenuta risposta affermativa, Fred chiuse il magazzino a doppia mandata e s’incamminò con Janice. Se analizziamo un po’ la situazione, possiamo dedurre che più o meno  in questo resort , chi aveva dei posti di responsabilità vedeva passare davanti a sé ... un pò di valore. O lo aveva cash , in contanti , o lo aveva in materiali, oppure aveva la possibilità di rubarlo !   Torniamo a Janice :  “ Ti ringrazio molto Fred della tua disponibilità. Mancano ancora un paio di giorni, ma volevo avere il tempo materiale per esaminare il tutto … vedere eventuali rotture e fare le dovute prove. Sarà una gran festa e sai che tengo molto a queste cose !”. “ Ma ci mancherebbe cara Janice “ rispose il magazziniere capo “ Fa parte del mio lavoro e per le persone educate e gentili come te … .è anche un piacere!” . Scaricò la merce e la sistemò alla bene e meglio nello spazio indicato dall’animatrice e se ne andò. Passò a salutare Bernie Wilde al campo di golf: era nel suo ufficio intento a dare un occhio a varie fatture dei fornitori. Si accomodò ...fece due chiacchiere . Bernie gli disse che in giornata sarebbero dovute arrivare delle nuove mazze da golf molto pregiate : eravamo sui 10.000 dollari di valore e desiderava che potessero essere sistemate in un posto sicuro in attesa che potessero essere messe in vendita in speciale teche protette da allarme , che dovevano arrivare la settimana prossima. Era importante che fossero custodite in un posto sicuro e meno gente lo sapeva … e meglio sarebbe stato.  Fred acconsentì e disse che nel suo magazzino aveva una stanza semi blindata e sicuramente avrebbe fato le veci di quello che Bernie desiderava: un posto sicuro.  Lo salutò e disse di avvisarlo quando la merce sarebbe arrivata. Uscendo incrociò al bar Jenny Bishop: aveva una mezz’ora di pausa e aveva scelto di andare a bere qualcosa di fresco e dissetante al bar del circolo golf. Ben fissato alla sua divisa c’era il passepartout che gli garantiva l’accesso a tutte le camere del resort. Lei ne aveva uno universale. Coloro che stavano sotto di lei ne avevano solo uno con un accesso parziale alle camere (diviso per piani e/o settori).  In questo modo si cercava di limitare l’accesso illimitato per tutti i dipendenti, isolando le varie zone e potendo così circoscrivere i sospetti in caso di furtarelli nelle camere.  Jenny salutò Fred, che fece ritorno al magazzino non prima di essere passato da Betty Ford che era intenta a ispezionare le varie cassette di sicurezza che stavano nel retro della reception. Lì, vi si potevano depositare solo le cose di poco valore, mentre quelle decisamente costose trovavano posto in un caveau sotterraneo.  Però, a conti fatti ... la somma di tante cose piccole ... arrivava a determinare pur sempre un discreto valore. Fred proseguì il suo giro sino al casinò, regno incontrastato di Bruno Brichetti. Erano in arrivo un paio di nuove slot machine e bisognava parcheggiarle per un paio di giorni nel magazzino di Fred. Anche queste macchine avevano un discreto valore: ma era difficile farle sparire poiché non piccole. Ma avrebbero fruttato un po’ di soldini…a chiunque. Bruno era a un tavolino della zona bar che stava bevendo un succo di frutta. Diede le disposizioni che doveva a Fred e riprese la sua bevuta. Diede a Fred in omaggio ... una manciata di gettoni, per fare qualche giocata alle slot, che tintinnarono ben bene nelle mani del magazziniere. In fondo ogni gettone corrispondeva a un dollaro. Anche quello poteva essere un modo lungo…ma remunerativo per arrotondare lo stipendio. Una slot ne poteva contenere parecchi e un gruzzoletto simile ... moltiplicato per tutte le slot presenti … beh … non era per niente male.  Fred giocò e vinse 10 dollari.  Passò davanti all’ufficio di Mel Romero: da lui transitavano parecchi affari. Era il direttore e sovraintendeva a tutto o quasi. Fornitori . clienti…magari qualche piccola tangente per accelerare un po’ l’iter burocratico: tutto passava da lui. Era un uomo di fiducia di Girato … ma si sa che la tentazione ... fa l’uomo ladro. Passò davanti anche all’ufficio di Jake Balsam: ci buttava sempre un occhio dentro. Era piccolo ma ordinatissimo e la scrivania, unico punto di caos, era sommersa di cartelline. Un piccolo spazio era riservato a una piccola statuetta dei Blues Brothers, di cui Jake era un grande fan. Su una parete in alto c’era anche la locandina del loro film. Lui non era in ufficio: aveva preso con molto impegno l’incarico di Matt e si era già messo al lavoro per cercare di trovare qualche indizio. Stava perlustrando il resort dalla A alla Z , cercando di non farsi scoprire e cercando , con molta discrezione, di tenere d’occhio un po’ tutti … specie quelli che avevano accesso a soldi… oggetti costosi … e cose simili. Aveva deciso di ispezionare tutto l’hotel, qualsiasi angolo … qualsiasi locale … interno ed esterno. Non sapeva esattamente cosa cercare o chi controllare: aveva semplicemente deciso di non escludere nessuna persona e nessun posto dalla sua scaletta. Il campo da golf era molto ampio, ma pensò che a parte una ricognizione con la macchinetta elettrica sul green, non sarebbe stato necessario approfondire la zona esterna. Si dedicò quindi all’interno, sempre con molta discrezione. Valutò che nel circolo c’erano in ballo parecchie migliaia di dollari. Appuntò tutto nel suo block notes. Passò alla falegnameria esaminando con attenzione tutto il piccolo capannone che era adibito sia a laboratorio che a stoccaggio. Ovviamente c’era pure un idraulico per assicurare le emergenze: ma in genere, per altro di più importante, si appoggiavano a ditte esterne.  Passò nel capannone adibito alle feste a tema, quello di Janice per intenderci. Ispezionò anche il regno di Jenny Bishop. Passò dal casinò e dapprima lo perimetro’ per poi, in un secondo momento, addentrarsi nel suo cuore e negli uffici interni, sotto gli occhi sorpresi di Bruno che non era abituato a vedere Jake da quelle parti per così tanto tempo. Si propose di riprendere la ricognizione la giornata seguente.  Si stava avvicinando la sera. I programmi di Ellery e Candy erano molto semplici: una cenetta al Pacific Fishes, un saluto a J.Luke del Surfers ... e poi a letto. Si fermarono brevemente da Dino :  “ Ciao amico “ esclamo l’anziana persona . “ Ciao amico “ disse Ellery “ Come te la passi ? La tua ferita fa sempre un po’ male? “. “E’ passato un anno abbondante : devo dire che mi ha fatto tribolare non poco : l’umido di dove vivo non mi ha aiutato … ma ora non posso lamentarmi. E’ dura da solo, ma fortunatamente ho Marty e Dany del Surfers, che mi danno una mano. Gli do qualcosa ovviamente e così loro guadagnano due soldini ... ed io ho un po’ di sollievo sulle mille incombenze che ho da seguire!”. “ Sono contento “ rispose Ellery “ Se pensiamo a quello che ti è successo, è un miracolo che tu sia qui a parlare con me. Donald sta pagando il suo debito per quello che ha fatto e non penso che quando uscirà verrà a darti problemi “. “Non penso neanche io “ esclamò Candy “ L’ho visto sinceramente pentito. E poi … sarà occupatissimo a dover trovare dei soldi da dare ai vari strozzini che lo braccheranno sino allo sfinimento! Noi andiamo a mangiare Dino. Buona serata e …cerca di stare bene…sempre! ”.  “ Grazie Candy. Buona serata a voi “ e rientrò a casa, passando per il negozio, che chiuse definitivamente. Erano le 20.30. Max accolse Ellery e Candida con il solito calore. Poco dietro c’era Paula, a parlare con dei clienti a un tavolo. Si accomodarono e arrivò anche Celestine che gli consigliò un piatto che in California non era considerato come pregiato, ma che era comunque un piatto nutriente e gustoso: cozze ... o se preferite … mussel. Tra la California e il Messico se ne trovavano tantissime. Un piatto economico ma buono se abbinato ai vari condimenti che ti venivano proposti. Presero un leggero antipasto: pane azzimo con prugne della California … a km zero (giacché dietro a Puka Beach ce ne erano in abbondanza in diverse piantagioni). La cena fu piacevole come sempre : la qualità del locale era fuori discussione. Uscendo dal locale incrociarono il tenente Tody che era di pattuglia : “ Ciao ragazzi “ esclamò  “ Dove state andando ? “ . “ Buona sera Tody “ disse Ellery “ Al Surfers “ . “ Forza salite  “ disse l’agente “ Vi do un  passaggio e vengo a bere un caffe’... che sto staccando proprio adesso !”.  “Grazie tenente “ disse Candy “ Accettiamo volentieri !”. J.Luke li vide entrare tutti insieme  : “ Buonasera a tutti . Oggi c’è una offerta speciale…paghi due e prendi tre? “ . “Ah ah “ rise Ellery “ Stavamo venendo qua e il tenente ci ha offerto un passaggio !” . “Dunque “ riprese J.Luke “ Vediamo se indovino. Un bianco frizzante per Ellery, una coca senza ghiaccio per Candy e un bel caffè nero per il tenente !” .  “Bingo” riprese questo ultimo “ Stavolta ti e’ andata bene e non ti arresto “ e rise.  L’atmosfera che si respirava nel paese..era questa. Allegra, fraterna, affettuosa ... tra gente che si conosceva da anni e con la quale c’era una grande stima reciproca. Con la coda dell’occhio videro Betty Ford: aveva finito anche lei il suo turno lavorativo e si stava godendo anche lei una serata rilassante. Lo stare sempre a contatto con la gente poteva essere sicuramente divertente e molto interessante. Ma i contro ovviamente c’erano anche per questo lavoro : trovavi sempre le persone che ti facevano perdere 1 anno di vita e ingrossare il fegato di mezzo kg. Tutto faceva  parte del gioco. Betty rimaneva sempre una persona positiva. Ellery la conosceva solo molto in superficialità: era venuta un paio di volte alle sue serate revival. Si salutarono da lontano ed Ellery approfittò per presentargli velocemente Candy. Tody era stanco: bevve il suo caffè e tornò in centrale per poi dirigersi a casa.  I due coniugi fecero due veloci chiacchiere con J.Luke e anche loro si diressero verso il loro appartamento. La sveglia mattutina per Ellery era fissata le 6.30. La ditta dove lavorava rimaneva nella zona industriale di Puka Beach. Non impiegava tantissimo a raggiungerla. Drinnnnnn: la sveglia suonò! Una buona colazione e ci si metteva in movimento. Uscì da casa e montò in macchina. Incrociò Jenny Bishop che si stava recando al 5 Stars. L’Hotel era a circa mezzo miglio da dove abitava la coppia. Passò davanti all’officina di Fabio, un italo americano che con Alex, il figlio di Candy, si divideva senza rivalità la clientela della cittadina in fatto di macchine da riparare . Lanciò una veloce occhiata dentro la sua spaziosa officine e si salutarono.  La giornata era bella: tersa, pulita….ma decisamente afosa. Ellery vestiva leggero: pantaloncino in cotone e una polo. La sua macchina aveva il condizionatore ma a quell’ora si stava bene anche con un semplice finestrino aperto e un piccolo ventilatorino come supporto, di quelli a ventosa. Per il pomeriggio era prevista una manifestazione di windsurf: era una cosa abbastanza locale ma c’erano un paio di nomi che venivano anche da Zuma e Fort Lauderdale, il che la rendeva interessante per tutti gli appassionati del genere. Anche il nostro Bernie Wilde era un appassionato di windsurf e aveva ottenuto un paio di ore di permesso da Girato, per partecipare. Aveva un suo vice che poteva sicuramente badare al campo da golf per un due o tre ore.  Avrebbe partecipato anche David Wilson, per puro divertimento. Lui praticava surf…ma non disdegnava anche questa specialità. Lui amava lo sport, a prescindere. Ellery non ci sarebbe stato. Oggi, uscito dal lavoro, aveva il suo programma radiofonico a Puka Shell Radio e Ted Valley, il proprietario dell’emittente, lo aspettava a braccia aperte. La radio era proprio in cima a una delle colline a poche miglia dietro il paese. E’ lì che era situato il piccolo cottage che ospitava le varie stanze e sul tetto, l’antenna che serviva per coprire tutta la zona a valle. La radio come sapete si occupava di musica revival e questo, musicalmente parlando, era il pane quotidiano di Ellery. Arrivare alla radio non era facilissimo: l’ultimo pezzo era un po’ tortuoso e questo rendeva il tutto molto divertente e… impegnativo. Ma era comunque bello fare quelle poche miglia e passare dal salmastro e la spiaggia della costa….all’agricoltura, al fiume , alla zona industriale dell’interno…ed arrivare al profumo di pini e abeti delle colline. Era come giocare con un caleidoscopio e in poco…avere tante cose diverse … davanti ai propri occhi. E’ come chiudere gli occhi, riaprirli e vedere una cosa nuova. E questo era una cosa che in tanti adoravano a Puka Beach. Mentre andava al lavoro, El (come simpaticamente era chiamato da Georgia del Green Pine, il locale che si trovava alle pendici delle colline) incrociò Janice che si stava presumibilmente recando al lavoro. Aveva una piccola utilitaria verde che ben si destreggiava nelle strade intorno al paese. Era impossibile non notare la capo animatrice : era una hawaiana purosangue e come tale aveva dei tratti somatici molto caratteristici che non passavano inosservati . E inoltre era comunque una bella ragazza. La macchina di Mel Romero invece era l’esatto opposto: un gran wagon della Ford. Il colore, rispecchiava il carattere un po’ difficile di Mel ….. nero metallizzato. Casual invece era la macchina di Houston … il magazziniere. Una vecchia decappottabile anni 80: comoda, libera e un po’ datata nel tempo. Rispecchiava la indole del ragazzo. Candy stava facendo un po’ di spesa in giro per il paese. Stavano rientrando alla spicciolata, le imbarcazioni che uscivano per pescare la mattina presto.  C’era sempre la possibilità di poter acquistare dell’ottimo materiale fresco e prelibato, in una piccola bancarella appena dentro il pontile, dove i vari pescherecci lasciavano sempre qualcosa che gli cresceva come pescato, rispetto alle ordinazioni ricevute. Era un modo per favorire gli abitanti del paese che potevano comprare a un buon prezzo … del pesce freschissimo.  Candy conosceva i gusti del marito e quando riusciva, comprava qualcosa che potesse piacere magari a entrambi per cucinarlo la sera stessa. Era una ottima cuoca e sapeva cucinare molto bene anche il pesce … i molluschi e i crostacei. In più lavorando in un ristorante, sapeva tantissime cose che arricchivano la sua già vasta conoscenza nell’arte culinaria. Anche Max del Pacific Fishes bazzicava il pontile ma lui aveva bisogno di quantitativi più ingenti e si rivolgeva al locale mercato del pesce, appena fuori del centro paese. Il grosso del materiale proseguiva poi per il paio di aziende specializzate fuori un miglio circa da Puka Beach, per essere lavorato e mandato ove richiesto. Coprivano l’esigenza di tutto il paese e parte della California intorno al paese. La solare ragazza riuscì a trovare del cibo molto interessante e a buon prezzo. Ne fu contenta e aveva già in mente come cucinarlo: proseguì quindi per finire il suo giro spesa. Dopo doveva tornare a casa, cambiarsi e andare da Mario, il ristorante dove lavorava. Incrociò la figlia Barbra: aveva il turno lavorativo di pomeriggio e stava anche lei facendo qualche spesuccia insieme con Nick, suo figlio, chiamato  simpaticamente da Ellery… Meatball. Suo marito J.C. aveva invece il turno mattutino (sempre nella stessa ditta). Scambiarono due chiacchere e poi proseguirono per le rispettive destinazioni. Il mattino si poteva incontrare tanta gente ed era l’occasione per fermarsi a fare due chiacchere, illuminati dal sole e aromatizzati dal salmastro della vicina spiaggia. In fondo la brezza dell’oceano Pacifico … era una cosa unica e inimitabile. Lo sappiamo: mischiata alla pioggia estiva…era una cosa che Ellery adorava. Passeggiare sotto la pioggia lo inebriava, lo faceva meditare, rimuginare, pensare e anche rilassare.  Al Surfers c’era Bruno Brichetti a prendere un aperitivo e a parlare con J.Luke di macchinette slot machine. La sua era deformazione professionale: assolutamente. Al Surfers ne erano presenti un paio: Bruno forse voleva con i suoi contatti … implementarle. Jake Balsam invece non si vedeva in giro: lo davano nel suo ufficio a controllare e incrociare tutti i dati che aveva raccolto la giornata precedente. Doveva ancora fare molte cose. Aveva preso molto sul serio l’incarico che aveva ricevuto. Il magazziniere Fred era al suo posto a cercare come sempre di ottimizzare lo spazio a disposizione per tutta la merce che doveva stivare. Erano anche arrivate le preziose mazze da golf per Bernie e le stava accuratamente sistemando con doviziosa cura. In Hotel c’è chi aveva orari d’ufficio, c’è chi iniziava in tarda mattinata e chi nel pomeriggio, finendo ovviamente molto tardi la sera. I lavori erano tutti uguali: esistevano i pro ed esistevano i contro. E queste due cose erano sempre in proporzione variabile. Bisognava solo abituarsi ai vari sali e scendi. In un ambiente molto grande come il 5 Stars poi, dove bisognava confrontarsi con varie mansioni, vari livelli di responsabilità e vari caratteri della persona … poteva risultare spesso difficile garantire una armoniosa convivenza. Ma questo succedeva anche in quelli che possiamo chiamare … microclimi , come il Surfers o il Pacific Fishes. L’Hotel di Girato era grande e alla fine quasi tutti potevano simpaticamente invadere le aree di pertinenza altrui senza che nessuno avesse la benché minima ansia o preoccupazione. Esisteva anche una lavanderia, non enorme ma che poteva assicurare l’immediatezza delle emergenze e il lavaggio dei capi dei clienti. Per il grosso ci si appoggiava a una grossa ditta esterna che aveva vinto l’appalto. Il via vai era frenetico tra fornitori, clienti, manutentori, personale . Jake Balsam stava continuando le sue perlustrazioni interne ed esterne.  Nel pomeriggio si dedicò ai magazzini alimentari , a quelli destinati ai vari materiali da usare nelle feste, ai locali della piscina … alla palestra e al piccolo centro benessere. Intanto si stava svolgendo la gara di Windsurf, davanti ad un numerosissimo pubblico che stava assiepando la spiaggia di Puka Beach. David Wilson si classificò in quindicesima posizione, mentre Bernie molto più indietro. Per la cronaca, la gara se la aggiudicò Luke Snails , con una parte finale in assoluta rimonta nei vari punteggi di valutazione . Ellery era al lavoro e non era riuscito a vederne neanche un piccolo sprazzo. Si stava dirigendo in radio. Si fermò al Green Pine per bere un po’ di frizzantino bianco fresco che gli avrebbe sciolto un po’ la sua lingua, impastatissima da questo caldo asfissiante. Dany, Elena e Georgia lo accolsero come sempre molto festosamente.  Il tempo di fare due chiacchere … all’aperto nel loro bel plateatico, e poi via verso la radio.  “ Ciao Ellery “ disse Ted “ Non avrai mica caldo, vero ? “ . “ Ted … assolutamente no. Mi spiace solo non aver trovato un maglioncino leggero ... perché faceva addirittura un po’ freddo “ e gli fece tuonare dietro una bella pernacchia. “ Ah ah “ rise Ted “ E’ arrivato un po’ di materiale che potrebbe interessarti. Lo trovi di fianco alla tua postazione. Dacci un occhio !”.  “ Va bene boss…lo farò “ e si diresse verso lo studio, dove da lì a poco sarebbe andato in onda. Trovò il materiale molto interessante e decise di usare un paio di cose per l’imminente messa in onda. Scelse un vecchio disco degli ZZ Top e un pezzo disco-music della dance decade... Lady Bump. Alle antitesi tra loro, ma nei rispettivi campi ... degli ottimi pezzi. Bluegrass il primo e prettamente disco il secondo. Dopo di lui c’era sempre Roby “little“ Bear, la sua allieva degli anni che furono. Era suo, il compito di accompagnare gli ascoltatori durante la cena.  Il ritorno a casa era più veloce: strada in discesa e traffico meno presente. Un’ottima cena lo stava aspettando e non voleva fare tardi. In fondo Ellery amava le cose semplici: lo aveva sempre fatto ed anche adesso che non era più un ragazzino (aveva passato i cinquanta) non aveva cambiato direzione. Una bella cenetta con un paio di bicchieri di vino … in pace e tranquillità era una cosa che adorava. Intanto era in compagnia della rossa Candy (cosa importante) e i suoi occhi verdi e poi poteva finalmente rilassarsi un po’ dopo una giornata di lavoro. Magari un vecchio telefilm alla tv … perché no? Controllò un attimo la posta al computer e vide che gli aveva scritto sua figlia J.Jade: si trovava al lago Tahoe per una breve vacanza e stava approfittando di questo fatto per fare dei piccoli reportage riguardo a quel bellissimo posto. Lì, avevano cantato anche Frank Sinatra e Dean Martin … in un locale che passò di mano, come gestione, a diverse persone (tra cui anche Sam Giancana) e che per un periodo fu gestito anche dallo stesso Frank.  Il laghetto era incantevole ed eravamo vicinissimi al Nevada. Lei era una giornalista e girava spesso tutta l’America e non solo. Rispose alla figlia che gli aveva mandato delle bellissime foto e andò a sedersi a tavola. Candy gli aveva preparato dell’ottimo pesce: tonno. Cucinato con garbo e insaporito … il filetto di tonno era ottimo.  E in California era un pesce discretamente comune e dal costo abbordabile. Un ottimo vino bianco come abbinamento, e i giochi erano fatti. A quest’ora al 5 Stars era un orario di grande fermento: Betty dell’accoglienza era impegnata a fare dei check in e a dare spiegazioni a chiunque gliene avesse chieste. Per lei sino alle 21.30 sarebbe stato impossibile allontanarsi. Janice stava mangiando nel suo ufficetto perché dopo avrebbe dovuto occuparsi dell’animazione della serata. Bernie era ancora sul green per qualche lezione privata. Il campo aveva chiuso alle 19. Brichetti era al bar del casino, in attesa che arrivasse la massa di gente prevista. Ogni tanto si assentava per una decina di minuti per poi rientrare. Ma sembrava comunque tranquillo e padrone di se. Fred Houston aveva finito il suo turno e la Bishop pure. Ma non era raro vederli comunque bighellonare in giro, in quella che per loro era ... una seconda casa. Fred conosceva qualsiasi angolo e scorciatoia del 5 Stars: abituato com’era a ottimizzare anche i tempi del suo lavoro, che era anche parecchio fisico. Accorciare la strada ... significava accorciare il peso. Jake Balsam era in ufficio da Girato per riferirgli le prime impressioni delle sue indagini. Tutti erano come palline da flipper: rimbalzavano un po’ ovunque per poi essere al loro posto nel momento durante il quale era richiesta la loro presenza fisica. Oramai avevano i tempi calcolati al secondo e ognuno riusciva sempre a essere al posto giusto al momento giusto. Un enorme alveare dove ogni singola ape sapeva esattamente cosa e dove stare. Girato in tutto questo pretendeva precisione e dedizione. Ai ritmi frenetici del 5 Stars si contrapponeva la serata di Ellery: tranquilla…ottima cenetta …qualche lavoretto al pc (curava gli spazi internet di un paio di strutture)…e poi a riposare. In spiaggia c’era ancora qualche gruppetto che aveva voglia di fare festa: i pub erano ancora aperti e lo sarebbero stati ancora almeno sino alle 24 passate. C’era gente... c’era fermento , ma nessun problema . Le pattuglie di ronda predisposte dal tenente Tody, funzionavano alla grande e quindi tutto filava liscio come l’olio. Il target di età di Puka Beach era equamente diviso tra giovanissimi e meno giovani. I primi apprezzavano il fatto che rispetto ad altre famose località costiere, qua c’era meno caos e potevano magari surfare con più raggio di azione senza correre il rischio di sgomitarsi. I secondi apprezzavano la salubrità e la sobrietà della zona che permetteva loro un sereno soggiorno. Di solito, a parte qualche locale, dopo le ore 24, il paese lentamente si spegneva per cercare ristoro in qualche ora di sonno. E così fece anche questa sera. A tenere il ritmo del tempo, rimaneva la quasi secolare fontana nella piazza centrale che con il leggiadro scrosciare dei suoi zampilli ... suonava la ninna nanna per i gabbiani della zona. Il trillo della sveglia era uno dei momenti della giornata che Ellery odiava di più. Forse era l’unico ... che realmente odiava e lo faceva con tutte le sue forze. Due sveglie per assicurarsi il sicuro risveglio... posizionate a distanza di dieci minuti una dall’altra. E spesso ci voleva la terza … in carne e ossa ... ossia Candy. Si svegliò con la sensazione di una pesantezza opprimente: sembrava quasi che stesse per succedere qualcosa. Accese la televisione e mise sul notiziario locale: tutto era a posto e nessuno aveva riportato niente di grave. Si fece una doccia e si preparò un american coffe. Sua moglie era a letto: poteva dormire ancora un pochino ed era giusto lasciarla riposare ancora una mezz’ora . Capitava, ogni tanto, che gli orari dei due coincidessero e potessero fare colazione insieme, ma non sempre era così. Oggi non c’era nessun evento in programma a Puka Beach. Era venerdì e si prevedeva una leggera implementazione dei turisti. Stasera Ellery aveva una serata revival al Surfers, ed era molto contento di questo. Significava per lui, tanto divertimento e la possibilità di stare in mezzo alla gente … cosa che lui adorava. Niente a che vedere con la faraonica festa in programma al 5 Stars il giorno seguente! Era un altro budget, un altro contesto. Erano happening veramente notevoli che richiamavano praticamente tutti i clienti del resort . Le serate al Surfers erano molto più intime ma non per questo, meno divertenti. La buona musica aveva sempre un grande riscontro e la gente che Vi partecipava sapeva che in queste sere…ci si divertiva veramente. Ma, eravamo solo al mattino e la giornata…era lunga. Passò velocemente da Dino perché aveva bisogno di una pila per il suo Casio digitale modello anni 80, poi si fermò un secondo da John, il locale macellaio, e ordinò qualche ottimo hamburger. Era mattiniero…come la sua professione richiedeva e andava molto presto in azienda. La sua bottega era famosa e rinomata in paese. Il suo nome era sinonimo di qualità. Anche il 5 Stars notoriamente incline agli ordini industriali, quando aveva bisogno di qualcosa di veramente buono, si rivolgeva a John. Girato aveva tanti difetti … ma era un cliente preciso, che saldava puntualmente tutto e tutti. E questo era molto importante sicuramente. I fornitori si fidavano di lui e … l’economia girava. I ristoranti ancora stavano dormendo, ma di lì a poco si sarebbero svegliati anche loro. Gli inservienti dovevano ripulire i tavoli esterni, innaffiare i fiori nelle aiuole, approvvigionarsi delle materie prime, apparecchiare e tante altre mille cose. Anche Mario, il proprietario dell’omonimo ristorante dove lavorava Candy si stava adoperando per approvvigionarsi di cibo fresco per la giornata. Ellery lo incrociò e lo salutò. In fondo era bello poter fare due passi in paese e salutare la gente che conoscevi … senza lo stress temporale che di lì a poco avrebbe contagiato la zona … suo malgrado. Arrivò puntuale al lavoro e si tuffò subito nelle sue scartoffie. Jake Balsam era già all’opera: stava ispezionando a palmo a palmo tutte le cantine dell’Hotel. E ci impiegò tutta la mattinata, in quanto erano ambienti a volte ampi, a volte stretti ma che si estendevano comunque per un ampia zona. Munito di una torcia, scese per le ampie scale e iniziò la perlustrazione. Di solito erano locali semi deserti per non dire, del tutto deserti. Non avrebbero dovuto contenere niente di particolarmente prezioso. Vi erano tenuti alcuni vini, specie i rossi, per via delle temperature più fresche. Poi raccattò del materiale pubblicitario dismesso … attrezzature varie di poco conto. Insomma…niente di che. Porte, porticine, stanzine, stanzone, caldaie, impianti di condizionamento, scale, scalette: Jake perlustrò tutto molto ma molto attentamente, ma non trovò niente di particolare. Terminò la sua ispezione che erano le 12.09…senza nessun risultato apprezzabile (ovviamente non per sua colpa). Decise di mangiare un boccone e riposarsi un po’. Nel pomeriggio avrebbe ispezionato i locali della lavanderia e limitrofi. Oggi a mangiare da Mario c’era anche il moro tenente Tody: era una buona forchetta e oggi era di riposo. “Buongiorno Candy “ esclamò entrando nel locale con la sua stazza decisamente imponente. “ Buongiorno a lei “ rispose la ragazza “ E’ un piacere riaverla con noi. Le porto il solito? Lasagne, cotoletta, broccolo e vino rosso... giusto? “. “ Giustissimo: un pizzico di Italia…non fa mai male, specie a tavola !”.  “ Ben detto ! Passo subito l’ordinazione al cuoco !” , e si allontanò. Capitarono alla spicciolata anche Marty e Dany del Surfers e David Wilson. Da Mario era un locale dove si mangiava bene, ma era anche dotato di un servizio veloce. Chi voleva fare una veloce pausa pranzo, cascava veramente bene col connubio qualità e velocità (e a un prezzo ... assolutamente giusto). La sala centrale, infatti, era piena: la gente apprezzava il tutto e Candy era contenta di come riusciva a lavorarci dentro … con serenità ed entusiasmo. Anche il tenente era una persona che amava il lavoro che faceva. Persone così ... facevano solo che bene alla cittadina.  Il loro carattere … la loro passione ... la predisposizione al contatto col pubblico  : tutta positività. Vi era una enorme differenza tra chi faceva il semplice compitino che gli era stato affidato e chi lo faceva , arricchendolo con la propria passione e con il proprio entusiasmo. Lo stesso valeva per il 5 Stars: c’era gente che lavorava in maniera impeccabile ma senza il benché minimo cuore e gente che lavorava altrettanto impeccabilmente ma mettendoci l’anima e la passione. Una di queste era sicuramente Janice. Era nel gruppo da una ventina di anni e si vedeva che quello che faceva … era nel suo DNA. La sera seguente aveva un grande party da gestire e ci stava lavorando dietro da tempo immemore. Avrebbe quasi pagato di tasca sua per avere la certezza che tutto fosse andato per il meglio. Anche Ted Valley era fatto di quella pasta: era affezionato alla sua radio e mai e poi mai la avrebbe venduta (nonostante avesse ricevuto proposte assolutamente interessanti). Era un po’ il pensiero comune di tante piccole aziende dell’entroterra. Non vendevano: preferivano rimanere dove si trovavano e fare con sanguigna passione quello che più amavano e farlo anche per i loro compaesani. Girato pur essendo una persona non disprezzabile, era l’esatto contrario: lui lavorava esclusivamente per riempire le proprie tasche e nient’altro. Era comunque leale e preciso con tutti…niente da dire. Rimaneva sempre quella ombra di conoscenze mafiose ... ma nulla di certo aveva mai certificato queste voci. I pomeriggi di Puka Beach non offrivano niente di particolare: era sempre il mare … l’aria …  l’oceano, che si ergevano a ruolo di protagonisti. Le immense spiagge … i venditori di hot dog o pop corn appena sopra la battigia … un po’ di palme e un piccolo pontile con qualche negozio. Cose semplici: vita quotidiana. Per qualcuno , la vita lavorativa iniziava al pomeriggio : Bruno Brichetti era uno di questi. Era l’ultimo ad andare via dalla sala casinò ogni sera e di solito gli orari non erano tanto teneri con lui. Non andava mai a letto prima delle tre del mattino. Ma era ben pagato e ovviamente sapeva che il suo lavoro avrebbe avuto questi orari diciamo molto elastici, quando accettò l’impiego.  Anche Betty Ford non era sempre legata al classico from 9 to 5 americano. Essendo responsabile dell’accoglienza era sempre precettata, specialmente quando magari doveva arrivare una importante comitiva e indipendentemente dall’ora, Neil Girato voleva fosse solo lei ad accoglierli. Era una persona ottimamente considerata dal boss e lei faceva volentieri questi strappi ai normali orari. Dopo se finiva in orari quasi normali, amava come abbiamo visto, rilassarsi davanti ad una buona pizza. Certe volte si tende a pensare che certe persone siano come extraterrestri per gli orari che fanno…per lo stress lavorativo: ma alla fine tutti (o quasi) tornano sulla terra per essere umani. E tutti hanno le proprie passioni … di qualsiasi genere. Anche una buona pizza era sicuramente una passione e di quelle sane. Sono quelle piccole cose che ci fanno rimanere bene attaccati alla realtà. Ci faceva rimanere bene attaccati alla realtà anche l’afoso pomeriggio che ci stava regalando il tempo: chi si trovava in spiaggia, aveva un notevole bonus di fresco visto che poteva tuffarsi nelle fresche acque del pacifico ... ma gli altri stavano boccheggiando, specie chi stava lavorando per varie ragioni, senza un impianto di condizionamento. Ma anche chi semplicemente passeggiava per strada, oggi stava patendo e molto il caldo. L’area parcheggio del 5 Stars dedicato ai dipendenti rimaneva in un posto abbastanza defilato, dietro l’Hotel. Ci si arrivava da una stradina all’esterno del perimetro dell’edificio e relative pertinenze. Era ampio e comodo e una telecamera sorvegliava che non avvenissero furti. Anche i fornitori esterni usavano la stessa strada per arrivare il più vicino possibile all’area di stoccaggio per scaricare o caricare la merce. C’erano un paio di bocche di carico che rendevano queste operazioni abbastanza facili e scorrevoli. Jake Balsam si era già messo al lavoro. Erano le 15.30 e aveva già ispezionato i locali nei pressi della lavanderia. Adesso sarebbe toccato proprio alla lavanderia. Entrò nel magazzino dedicato allo stoccaggio della merce in attesa di essere ritirata dalla ditta con la quale l’hotel aveva stipulato un contratto per il lavaggio delle varie cose. C’erano enormi sacchi accatastati uno sopra l’altro : contenevano tovaglie … lenzuola... asciugamani … stracci … tovaglioli e cose simili. Era un magazzino discretamente spazioso pieno di scaffali e con poche e piccole finestre poste in alto  . Qualche lavatrice di grandezza variabile garantiva le necessità e le emergenze più immediate del resort. Era uno degli ultimi posti che era rimasto da esaminare. Raccolse da terra un piccolo pezzo di panno molto scolorito, che forse una volta doveva essere stato verde o giallo e che era lì da chissà quanto tempo . Perimetro’ la stanza e mentre si stava avvicinando al bocchettone di arrivo-partenza, passando, pestò un qualcosa di metallico che quasi tintinnò. Appoggiò il piccolo registratore portatile che aveva in mano in un anfratto e  era ancora acceso … e guardò cosa potesse essere stato. Era l’appendice di un grosso sacco di iuta. Lo stava esaminando da qualche secondo quando mentre era chinato, fu violentemente colpito alla testa, svenendo immediatamente. Rimase in stato d’incoscienza per una decina di minuti. Quando si svegliò a fatica, si alzò e si guardò intorno: il sacco era sparito. Non aveva fatto in tempo a scoprirne il contenuto. Si fermò a prendere fiato e a vedere se in giro c’erano indizi che potessero ricondurlo a qualcuno, ma non ne trovò. Recuperò il piccolo registratore, lo spense e con tanto impegno si avviò verso il suo ufficio; fu Betty che si accorse che qualcosa non andava per il verso giusto e gli si avvicinò  “  Jake, va tutto bene ? “.  “ Ciao Betty” disse bluffando “ Sono inciampato e caduto dalle scale. Ho preso una bella testata. Ora passo in infermeria a farmi vedere. Grazie comunque per l’interessamento!”.  Dopo essere passato a farsi medicare dal medico … tornò nel suo ufficio e cercò di riordinare le idee e gli appunti che aveva preso. Evidentemente seppure a tentativi, era incocciato in un qualcosa che aveva dato parecchio noia a qualcuno. Informò Girato dell’accaduto, che si dimostrò sinceramente dispiaciuto e di comune accordo decisero di non dire niente a nessuno di quello che era successo. Il boss era convinto anche lui che qualcosa si stesse muovendo e che bisognasse solo aspettare affinché qualcuno si tradisse. Di comune accordo decisero che Jake era meglio che andasse a casa a riposare per riprendersi al meglio. Al Surfers era invece in programma la serata revival mensile con al timone Ellery. Si era fermato anche qualche partecipante della gara di Windsurf che per la maggior parte erano della zona. Il locale era pieno: non aveva una capienza grande….circa settanta coperti … più qualche posto in piedi al bancone bar. Ma era pieno e questo era motivo di contentezza per J.Luke che faceva tintinnare la cassa e per Ellery che aveva un buon pubblico da fare ballare. Alle 22.30 la glitter ball si accese: era arrivato il momento di iniziare. Night fever era un buon pezzo per aprire le danze . Funzionava sempre. Era importante iniziare con il piede giusto : bisognava far capire da subito che la serata sarebbe stata musicalmente valida e divertente. Non bisognava annoiare la gente ed era importante dar loro sempre quello che desideravano. Ove possibile si accontentavano tutte le richieste che il pubblico faceva: insomma…un ottimo rapporto bilaterale che funzionava oramai da qualche anno. Era, alla fine, la versione ballabile del programma che El faceva a Puka Shell Radio e che piaceva molto ai vari ascoltatori. Proporlo, seppure in parte, live, era molto bello per lui. Serata piacevole come sempre. Tre ore di musica e poi … tutti a letto (almeno così fu per Ellery). C’era gente che il sabato non lavorava (e il DJ faceva parte di questa cerchia) ma anche che lavorava e quindi aveva comunque bisogno di una bella dormita. Candy già stava sonnecchiando di gusto. Era tornata a casa a metà serata : stanca dalla giornata al ristorante. Aveva fatto un veloce saluto a Dino e poi aveva preso sonno. Il sabato era l’occasione per fare una bella colazione insieme: per Ellery il must era american coffee e muffin. La moglie preferiva un caffè espresso e una classica brioche. Il paese si stava già riempiendo: il weekend era sinonimo di turismo e turismo significava anche soldi che facevano girare l’economia locale. I negozi sportivi erano pronti a noleggiare le tavole da surf e da windsurf. I ristoranti erano ai blocchi di partenza per cercare di accaparrarsi il maggior numero di clienti. Il tenente Tody … doveva vigilare su tutto ciò … ossia che la piena del fiume non uscisse dagli argini e che scorresse verso il lunedì senza provocare danni a cose o persone. Di solito queste invasioni erano colorate, pacifiche e ricche di divertimento. Il massimo pericolo era rappresentato solo da qualche birra di troppo. La mattinata scorse tranquilla per tutti. Jake cominciò a tirare qualche somma: prima completò minuziosamente il suo giro d’ispezione che il giorno prima si era dovuto interrompere per la botta in testa ricevuta. Non tralasciò niente di quello che riguardava gli interni. Riservò agli esterni una occhiata meno diciamo..di spessore, non ritenendo probabile la possibilità di trovare qualcosa di utile . Ritornò anche alla lavanderia, che ispezionò da cima a fondo. Non vi trovò niente di anomalo: vi fece ritorno più volte durante il giorno, quasi a voler cogliere in fallo qualcuno o qualcosa. Era comunque fermamente convinto che lì dentro si annidasse un qualcosa di sospetto. Fu scrupoloso ... quasi maniacale, nella sua ispezione . Stavolta fece bene attenzione che non arrivasse nessun colpo da dietro. Per essere sicuro, si chiuse dentro con doppia mandata. In caso di problemi sarebbe uscito dal piano di carico di carico che dava all’esterno. Raccolse sempre qualcosa ... ovunque andasse. Il suo sacchetto era pieno di oggetti. Dei cotillon, una ruota di plastica di un carrello, un gettone della slot, dei piccoli biglietti dell’accoglienza, campioncini di shampoo e anche di sapone , una vecchia pallina da golf . Si annotò minuziosamente anche dove li aveva raccolti.  Scattò foto, e parlò con tutti quelli che avevano a che fare con i luoghi visitati e alla fine si rinchiuse nel suo ufficio per elaborare il tutto.  La sera ci sarebbe stata la mega festa organizzata da Janice e sperava in cuor suo di arrivare ad una soluzione del caso … prima dell’inizio. Non andò a casa: si chiuse dentro l’ufficio e dopo aver spulciato tutti i suoi appunti, si addormentò brevemente sul divano. Si svegliò poco dopo e dopo essersi riassettato riprese le sue, chiamiamole cosi’… consultazioni informali e discrete. Aveva elaborato e rielaborato tutto quello che aveva raccolto e alla fine era giunto a una sua conclusione. Aveva dormito poco ... e male. Non era in formissima ma in cuor suo era contento della conclusione alla quale era arrivato. Si diresse verso casa e una volta là chiamò Girato : “ Buongiorno capo, sono Jake. A che ora possiamo vederci? Penso di aver capito chi sia che le sottrae denaro!” . “ Bene “ rispose Neil “ Adesso sono le 17. La festa inizierà per le 22. Vediamoci alle 21 nel mio ufficio ... appena dopo cena !”. Jake riposò un’oretta, quindi sistemò i vari appunti e reperti nel cassetto della sua scrivania e tornò all’Hotel. Si mise a girare per il resort e a tutti disse volutamente, tra un discorso e l’altro, che alle 21 doveva vedere Neil, ma senza specificare per cosa. Così facendo voleva vedere le reazioni delle persone con le quali stava parlando. Era una sorta di provocazione.Nessuno tradì una qualsiasi sorta di emozione. Questo lo fece quasi dubitare delle sue indagini, ma fu solo un istante: era convinto di aver scoperto il o la colpevole. O almeno così pensava. Ma bisognava arrivare alla sera ed attendere gli eventi … sia quelli naturali che quelli da lui cercati e provocati con il suo comportamento di poco prima. Alle 20 il resort cominciò a trasmettere musica attraverso i vari circuiti interni per attirare la gente e sensibilizzarla alla festa.  Gli uffici erano vuoti….e non c’era molta gente in giro. Le ombre della notte stavano arrivando: i corridoi erano già semibui. Tutti si stavano indirizzando verso il luogo della festa. Jake si stava preparando per uscire dal suo ufficio Era nel piccolo bagno dietro la sua scrivania. Si stava sciacquando il viso e cercava di rendersi un po’ presentabile. Una veloce passata alla barba col rasoio elettrico e una veloce pettinata. A causa del rumore del rasoio elettrico non si accorse che la porta del suo ufficio si stava aprendo….lentamente e silenziosamente. La persona entrò, senza fare rumore. Si posizionò dietro una poltrona e aspettò pazientemente che Jake uscisse dal bagno . Si udì un colpo di pistola soffocato dal silenziatore e Jake crollò a terra.  L’attentatore o l’attentatrice chiuse la porta a chiave dell’ufficio e cominciò a rovistare alla ricerca di un qualcosa che potesse incastrarlo/a. Jake aprì gli occhi una frazione di secondo e riuscì a vedere chi lo aveva colpito. La persona non trovò niente di quello che cercava e questo provocò la sua ira: ribaltò mezzo ufficio con la bava alla bocca…ma senza successo, quindi uscì e si diede alla fuga. In quell’istante Jake radunò tutte le sue forze per alzarsi … a fatica, verso la scrivania. Afferrò la statuetta dei Blues Brothers e piombò a terra. Fu trovato da Girato che preoccupato dalla sua mancata visita nel suo ufficio.e dal fatto che non rispondeva al telefono, era andato nel suo ufficio. Chiamò l’ambulanza immediatamente.  Sul posto arrivò anche il Tenente Tody in meno di 5 minuti e cominciò a eseguire i rilevamenti del caso. Niente era stato spostato o toccato e la scena del delitto era tale e quale a quando era successo l’agguato. Erano state fatte delle foto prima di muovere il corpo di Jake e si vedeva chiaramente la scena del quasi delitto. Jake era gravissimo. Era stato colpito vicino al cuore ma era vivo e sembrava che l’organo non avesse avuto lesioni. Ma aveva perso tanto sangue ed era debolissimo. Fu portato d’urgenza in ospedale. Girato delegò Janice di occuparsi di tutto: gli chiese di non dire una parola di quello che era successo. Girato aveva fatto arrivare l’ambulanza dalla parte posteriore e aveva cercato di informare meno persone possibili dell’accaduto: aveva preferito tacere, non per cinismo verso la paura di rovinare la festa, ma perché non arrivasse voce a nessuno di quel che era successo per paura di successivi attacchi a Jake in ospedale. Tody mise subito una guardia per proteggerlo : fu operato d’urgenza e aveva un polmone perforato. La pallottola fu estratta con successo e adesso bisognava solo attendere il decorso. Si fidava di Janice: erano 20 anni che lavorava nel suo hotel e avrebbe messo la mano sul fuoco su quella ragazza. Janice apparve devastata da quanto successo…ma obbedì agli ordini impartiti e andò a fare la perfetta cerimoniera per l’avvenimento.  Girato andò invece nell’ufficio del tenente Tody :  “ Buonasera Tenente, io so che ce la metterà tutta per assicurare alla legge chi ha fatto questo al povero Jake. Davanti a lei c’è l’uomo normale e non l’uomo di affari o il faccendiere come si mormora in giro. Da uomo a uomo: mi aiuti.  Potrei fare intervenire qualche mio amico in questa faccenda ma preferisco affidarmi a lei. Perché non prova a sentire anche quel ragazzo che le aveva dato una mano un anno  fa … come si chiamava? Ah ..Ellery … il ragazzo della radio “ e rise tra sé e sé. “E’ quello che io definisco... a good fella. Avete fatto grandi cose insieme. Perché non riprovarci?”.  “ Salve Girato “ Intanto le dico che le condizioni di Jake sono disperate…ma non impossibili. Farò di tutto per assicurare alla giustizia la persona che gli ha fatto ciò.  Chiamo subito Ellery e lo faccio venire qua. Avverta i suoi uomini all’Hotel che avremo la necessità di girare indisturbati … ovunque . Non si preoccupi: ce la faremo. Lo prenderemo quel bastardo !” . “ Grazie Tenente , mi tenga aggiornato!” e se ne andò.  Il tenente prese il cellulare e chiamò Ellery: “ Sono il tenente Tody ….” E gli spiegò quello che era successo “ Ah…ma sei al 5 Stars alla festa con Candida … bene ! Fatti trovare all’entrata del personale di servizio che poi ti spiego bene tutto !”.  Fortunatamente non erano soli, così la moglie di Ellery poté rimanere in sala e continuare la serata, tenendosi sempre in contatto col marito tramite sms. L’agente Canelli era già sul luogo e riconobbe subito Ellery. Dopo un paio di minuti arrivò anche il tenente: andarono subito nell’ufficio di Jake che era stato chiuso e sigillato con un piantone davanti. La scena a parte il corpo dello sfortunato detective che era stato portato in ospedale era esattamente uguale a quando era successo l’attentato. Ellery esaminò la serratura della porta dell’ufficio: era di quelle che si potevano aprire con una semplice carta di credito. Non dovrebbe essere stato difficile per l’attentatore…poter entrare. Il vetro semi trasparente poi ... faceva vedere se uno era alla sua scrivania o in bagno. Dentro ad un hotel non c’era ovviamente necessità di mettere porte blindate negli uffici…non avrebbe avuto senso.  Non si sorprese quindi della facilità che era stata usata per entrare. Jake aveva sicuramente chiuso la porta almeno con uno scatto. Ma simili serrature…erano molto facili da eludere. Chiese delle foto e Tody gli disse che il laboratorio era già al lavoro e presto sarebbero state pronte.  Tody aveva già messo al lavoro tutto lo staff preposto ai rilevamenti, ma non era emerso molto. Se a quell’ora gli uffici erano deserti, durante il giorno erano molto trafficati e il via vai di gente era palpabile dalle impronte ... da vari frammenti di materiale lasciato in giro e da tante altre cose che alla fine avevano reso la scena del delitto e quella limitrofa … un vero mercato. L’ufficio di Jake, quello no... era abbastanza lavorabile. E, infatti, gli uomini del tenente si erano fermati a lungo con i rilevamenti. In terra c’era moquette e le impronte non erano nitide. Un paio erano abbastanza profonde: forse era il punto, dove il killer si era rimpiattato per qualche minuto in attesa che sbucasse il detective. Dicevano poco: un numero di scarpe…e nient’altro. Sembrava comunque una persona pesante, il che faceva di primo acchito, escludere una donna. A occhio il numero di scarpe era un 43. “ Tenente “ disse Ellery “ Che ne dice di fare il guanto di paraffina a più gente possibile del resort , tra quelli che lavorano qui ? Intendo ... non agli ospiti . Mi sembra che le particelle rilasciate dall’arma da fuoco stiano sulla pelle o sul vestito per qualche giorno !” . “ Certo Ellery . Ma se vogliamo più precisione e magari più discrezione … possiamo fare lo stub (detto anche tampone) : possiamo farlo anche sui vestiti della persona senza che quindi questo si accorga dell’esame tramite la paraffina sulle mani che comunque non è sempre infallibile !”.  “ va bene tenente “ L’esperto è lei. Io come vede...  da buon vintager ... ero rimasto al guanto di paraffina “ e rise “ Ma se lo stub è più efficace … andiamo con quello. Partiamo da qui, anche se ci vorrà un po’ di tempo, ma è pur sempre un punto di partenza. “. “ Lo faccio fare subito” disse Tody “ e diede per trasmittente, le istruzioni necessarie all’agente Xavi , che si mise subito all’opera. Era esperto anche in tecniche di scasso … e Tody sapeva che poteva aprire in tre secondi ogni serratura convenzionale e questo era l’ideale per muoversi con velocità e precisione, che in questi momenti era fondamentale.   La festa stava nel frattempo terminando e Candida raggiunse il marito e si fece spiegare velocemente cosa fosse successo esattamente : “ Brutta faccenda “ disse “ Sembra quasi un regolamento di conti , una cosa interna !“ . “ Pensiamo anche noi la stessa cosa “ disse Tody “ Girato mi ha detto che dovevano vedersi alle 21 per discutere di certi affari. Il boss si era accorto della sparizione di piccole somme di denaro e non riusciva a capire come ciò fosse possibile. Aveva informato Mel, il direttore, di tenere gli occhi bene aperti e poi aveva affidato incarico a Jake di fare delle indagini ben più approfondite. Si vede che la soluzione era molto vicina. Prima una botta in testa e poi gli hanno sparato!“. “Tenente “ disse Ellery “ Domani mattina vorrei andare a visitare l’appartamento dove abita il detective . Può essere che qua, chi ha sparato, non abbia trovato quello che cercava. Mandi un suo agente a piantonare la sua casa !”. “Ottima idea “ rispose l’ufficiale “ Spero di trovare qualcuno. Accidenti, siamo di sabato sera … ho qualcuno in permesso. Ma penso che ce la faremo!”. La macchina si era messa in movimento: Ellery non si aspettava questa convocazione e in giro non aveva notato niente che lo avesse mai portato a pensare a un evento così terribile. Quando a Puka Beach succedeva un qualcosa di così brutto, tutto il paese piombava in un’atmosfera alla Tim Burton. Bisognava cercare di risolvere e presto, tutta la faccenda. L’appuntamento era al mattino … alle nove da Tody.  Una bella dormita ci voleva : si erano fatte le 2 di notte. Dormirono profondamente. Ma anche nella notte i rilevamenti, le indagini, il laboratorio fotografico ... lavorarono a pieno ritmo. Il segreto di Ellery per un ottimo risveglio era un american coffee e un muffin. Meglio se in compagnia di sua moglie. Era domenica ... quindi il tutto era fattibile. Una bella doccia tonificante e si era pronti per questa domenica alternativa. Il tempo non era il massimo: i venti di Santa Ana stavano portando un po’ di nuvole e questo avrebbe significato un parziale allentamento dell’afa e della calura dei gg immediatamente precedenti. Il 5 Stars sembrava aver passato una notte tranquilla. La maggior parte degli ospiti non si era accorta di niente. La festa si svolgeva dalla parte opposta di dove era successo l’attentato e sia Girato che Tody avevano cercato di creare come un cordone isolante intorno alla faccenda. Jake era piantonato a vista e non Vi erano novità sulle sue condizioni. Era in rianimazione…ma stabile. Janice era stata di parola e non aveva spifferato niente a nessuno, ma in hotel ovviamente, le voci cominciarono a circolare, almeno tra i dipendenti del resort. Jake era un personaggio amato: mai sopra le righe e aveva sempre un saluto per tutti. Ci si domandava come mai avessero potuto colpire una persona come lui. Poi pensandoci si arrivava alla conclusione che il suo mestiere era comunque un lavoro fatto anche di rischi e imprevisti.  Magari qualcosa del suo passato che era tornato a galla … oppure aveva veramente scoperto qualcosa e si stava avvicinando alla verità. Ellery buttò un occhio all’Hotel che si stagliava dietro le basse costruzioni del paese e ripensò all’intensa serata precedente. In cuor suo era amareggiato … per tante cose. La prima ovviamente era per Jake che anche se non conosceva personalmente, sapeva comunque essere una brava persona. Poi per il paese: perché una cittadina così tranquilla era ripiombata un’altra volta in una spirale violenta ? Ma era anche contento che la sua presenza fosse stata richiesta. In fondo lui era un semplice appassionato di piccole cose, in fatto di delinquenza. Ma già era stato utile lo scorso anno e in cuor suo sperava di poterlo essere anche in questa occasione. Non aveva molto in mano al momento … anzi ... quasi niente. Ma la sua carne al fuoco … era stata messa sulla griglia e in mattinata sarebbe sicuramente riuscito a cuocere qualcosa ... ne era sicuro. Lui puntava molto sulla deduzione: osservava ...  ascoltava e cercava di carpire l’essenza di tutto. Si gustò il suo adorato american coffee e si mangiò con gusto il suo muffin. Candy come sempre, andò sulla tradizionale brioche ed un caffè espresso.  Doveva prepararsi e con calma andare da Mario … perché oggi aveva il turno lavorativo anche di domenica. E le domeniche di agosto, al ristorante, non erano mai semplice routine. Erano impegnative, pregne di gente e questo significava tenere ritmi veloci e precisi. Non era un problema per lei: era un’esperta cameriera ... capace e solare nell’accogliere la clientela. Era una cosa molto importante. Ellery alle nove doveva trovarsi da Tody e fu puntuale: “ Buongiorno Tody ” esclamò entrando nel commissariato. “ Buongiorno a te Ellery . Tra un’oretta saranno pronte le foto e il resto dei rilevamenti. Andiamo intanto a dare un occhio all’appartamento di Jake ? “. “Molto ma molto volentieri “ rispose il diretto interessato. E si diressero al parcheggio, dove salirono sulla macchina della polizia: dovevano fare circa un miglio e mezzo per arrivare a destinazione. Jake viveva da solo in una piccola palazzina non lontana dalla spiaggia. La facciata era un po’ consunta dal salmastro e una volta….doveva essere di un bel rosso acceso. Ora mostrava l’erosione del tempo.  L’agente Manuela era stata messa a piantonare l’appartamento : era una ragazza molto valida, precisa nel suo lavoro. Mora, magra e dal capello lungo legato in una treccia, che spuntava da sotto il berretto.  Il suo rapporto fu veramente preciso: il succo era che nessuno aveva tentato di entrare. In lontananza alle quattro di mattino aveva visto dalla finestra del corridoio che dava all’esterno … una macchina. A fari spenti, Ma dopo essersi avvicinata e aver visto il mezzo della polizia, aveva fatto retromarcia. Nessun numero di targa,  visto il buio notturno . La macchina era di grossa cilindrata di colore blu cobalto, da quello che era riuscita a capire nell’oscurità’.  Entrarono: l’appartamento era piccolo e chiamarlo ordinato, era un parolone. Jake viveva da solo e gli orari che faceva spesso non erano di quelli tradizionali..ma un po’ ortodossi. Cominciarono a perquisire l’appartamento alla ricerca di un qualcosa che potesse aiutarli. Arrivarono alla scrivania …. e al relativo cassetto, che risultò essere chiuso a chiave. “ Tenente “ disse Ellery “ Non abbiamo tempo di cercare le chiavi Possiamo forzarlo ? “.  “ Si…provvedo subito “ e si mise all’opera. Dopo neanche un minuto il cassetto era aperto. Conteneva dello scotch, delle clips, vari fogli, un paio di cartelline, un mini registratore portatile, un sacchetto con dentro varie cose e degli appunti in un block notes. “ Penso sia quello che cercavamo, tenente “ esclamò El “ A occhio sono le ultime cose sulle quali stava lavorando .. .o  almeno buona parte del contenuto del cassetto ! Dobbiamo esaminarle subito !". ” Certamente ! “ disse il tenente “ Finiamo ispezione e torniamo in ufficio. Ci mettiamo comodi ed esaminiamo i contenuti !”. “ Perfetto. Chiamo Candy per vedere se può portarci un boccone appena ha un attimo di tempo. Cucina Italiana le piace vero? “ . “ Ma certo , ogni tanto passo da Mario e sul piacermi … basta vedermi, no ? “ e rise , alludendo alla sua corporatura . Salirono in macchina e si avviarono in centrale. Entrarono e Tody chiese all’agente Rotten se era arrivato il materiale dal reparto fotografico e tutto il resto. Come risposta ottenne che l’arrivo era imminente. Si chiusero nell’ufficio di Tody e cominciarono a visionare il materiale che avevano trovato a casa di Jake. Tra gli oggetti c’erano: dei  cotillon  modello feste , una piccola  ruota di plastica di un carrello tipo quello delle pulizie , una fiche metallica da slot machine , dei piccoli biglietti dell’accoglienza un po’ stropicciati , campioncini di shampoo e sapone liquido , una vecchia pallina da golf , delle clips, un piccolo frammento di un panno forse da tavolo da gioco , un pezzo di plastica di una ciabatta, un tappo. Ellery li dispose sulla scrivania. Poi fece delle fotocopie degli appunti, tenendole per sè e dando gli originali a Tody. Si misero a leggere. C’era scritto, dove erano stati ritrovati i vari oggetti. Che so: il pezzo di plastica intorno alla piscina, lo shampoo in una scala interna e così via. “ Tenente , e’ possibile fare analizzare il pezzetto di panno nel minor tempo possibile ? Grazie. “. “Provvedo subito “ disse Tody. Nel piccolo registratore invece quando Jake si ricordava, incideva a parola quello che poi avrebbe scritto.  Lo ascoltarono e lo riascoltarono. Le descrizioni audio erano abbastanza precise , come quella manuali. Spesso non veniva spento ma lasciato acceso nel passaggio da una stanza all’altra. La voce era abbastanza chiara anche se sussurrata per non dare nell’occhio : “ Mi trovo nelle scale interne ... le 4B . Ho trovato un piccolo campioncino di shampoo. Le pulizie sono fatte il mattino … potrebbe essere stato perso non da molto. Adesso mi dirigo in corridoio: ecco … ho visto qualcosa “ E seguirono venti secondi di silenzio “ E’ un cartoncino … un biglietto da visita dell’Hotel. Accidenti … qua ci passa il mondo , ed è impossibile dare una certa logica!”. Seguì ancora mezzo minuto di silenzio , poi : “ Ecco, adesso entro in lavanderia ... non è un locale molto illuminato. Ora, raccolgo un pezzo di un qualcosa che sembra un panno ... una cosa da due centimetri quadrati. Perfetto. Metto via.” . Poi il silenzio, intervallato da vari rumori di sottofondo…e dopo un minuto si sentiva il rumore della botta data a Jake e il tonfo del suo corpo. Il nastro continuò ad andare per un po’… e si sentirono solo dei rumori confusi. Il registratore era stato appoggiato in un anfratto e aveva continuato a funzionare sino al risveglio del malcapitato. “ Tenente “ disse Ellery “ Torniamo indietro col nastro sino a quando Balsam entra in lavanderia . Ecco … da qui … sì. Senta questo rumore … eccolo! E andando avanti … senta questi altri dopo il colpo in testa. Sembrano gli stessi. Non riesco a capire bene cosa sia … ma sono uguali. Il primo l’ha provocato Jake … il secondo chi lo ha colpito, il che mi fa pensare che sia stato spostato o occultato qualcosa, e quel qualcosa potrebbe essere quello che il detective, senza riuscire a scoprire cosa era, voleva esaminare. !”. “ Mando subito il nastro al nostro laboratorio per vedere se sia possibile isolare , pulire ed amplificare quel suono. Si trova a Zuma, qua siamo una piccola realtà; ma mando subito una pattuglia e a sirene spiegate. Massima urgenza. Intanto chiamo il mio collega a Zuma e gli spiego cosa deve fare. Si chiama Joe ed è un ottimo tecnico del suono, tra le altre cose. “ e così fece. Nel frattempo era arrivata la cartella dei rilevamenti: l’impronta della scarpa trovata era un quarantatré. Qualche traccia di polvere da sparo era stata trovata e si stava comparando con qualche tampone che era stato fatto sui vestiti che erano stati trovati nei vari armadietti del personale, a loro insaputa … ovviamente. In caso di bisogno sarebbero stati fatti altri tamponi. La porta era stata aperta facilmente e non erano presenti segni di scasso: ipotesi probabile … una carta di credito. Non c’era molto altro d’interessante. Ellery chiese se potevano fare analizzare anche il pezzettino di panno trovato da Jake. Erano in attesa delle foto quando arrivò Candy con un po’ di improvvisato catering : “ Ciao ragazzi “ esclamò “ Come vanno le cose ? “ . “Buongiorno e grazie” rispose l’ufficiale “ Ci stiamo lavorando. Secondo me Ellery sospetta di qualcosa o di qualcuno ... e anch’io … ma al momento lasciamoci le nostre idee a noi stessi e aspettiamo le foto della scena del delitto e qualche altro responso “ e rise .  “ A proposito “ riprese la ragazza “ Questa bottiglia ve la manda J.Luke. Sono passata davanti al Surfers e mi ha chiesto, dove ero diretta. Mi ha dato questo Chardonnay per voi !” . “ Grande J.Luke “ esclamò Ellery , che come sappiamo amava il buon vino. Stapparono la bottiglia e cominciarono a mangiare qualcosa. Candy torno di corsa al lavoro: la sua giornata lavorativa era ben lontana dall’essere finita. Mangiando si confrontarono: “ Davvero tenente pensa che abbia in mente qualcosa ?”.  “ Secondo me c’è un qualcosa che ti ha colpito, se no non mi avresti chiesto quegli approfondimenti che stiamo facendo. Io sono arrivato a una conclusione logica, ma non ho prove. Ragionando tu pensi che l’unico modo veloce per fare soldi sia uno solo … ma sono solo pensieri … che si perdono nella brezza oceanica !”. “ Lei giustamente guarda il movente, che è sempre importante; o almeno..quello che può portare al movente. Io la penso come lei, ma stiamo cercando delle prove a supportare i nostri ragionamenti. Il tampone sicuramente ci potrà dire qualcosa, ammesso e non concesso che gli abiti esaminati siano gli stessi usati per l’attentato. Ma ci potrà dire qualcosa anche quel nastro ... assollutamente! “. Continuarono a mangiare e a scambiarsi opinioni. Erano da poco passate le quattordici che arrivò il fascicolo delle foto: la scena del delitto … in due cartellette zeppe di foto. Tody consegnò una delle due cartellette a Ellery e si misero a esaminare il tutto…in silenzio. “Tenente. Non avrebbe un elenco del personale del 5 Stars? “ .  “ Ma certo” e si alzò cercando in uno schedario “ Eccolo “ . “Grazie mille” rispose , cominciando a spulciare i nomi ed i cognomi. Conosceva qualcuno, ma o solo col nome o solo con il cognome. Si soffermò su due righe e sorrise.  “ Hai trovato quello che cercavi ? “ chiese Tody . “Forse! Attendo esami audio e la prego….faccia il possibile per fare un tampone a queste due persone , senza insospettirle…mi raccomando. Solo uno dei due sarà positivo ... ne sono sicuro! “ e gli scrisse i due nomi.  “ Per non dare adito a sospetti possiamo fare così” disse Ellery “ Esaminiamo le telecamere del circuito interno e vediamo come erano vestite queste persone ante e post attentato. E dopo vediamo se gli abiti già esaminati negli spogliatoi … corrispondono. “ . “ Mi sembra una buona intuizione. Chiamo subito Girato e gli chiedo di poter visionare l’archivio delle registrazioni !”. Si diressero quindi verso l’hotel dove furono accolti da Neil in persona : “ Buongiorno ragazzi. Venite. La sala registrazioni è a vostra disposizione. Ho già fatto caricare il materiale che riguarda il periodo che va dalle 18 di sabato sino alle ore sei di domenica mattina…come da sua precisa richiesta !”. Vi faccio portare qualcosa da bere e due stuzzichini !” e uscì dalla stanza. Si divisero la visione del materiale e iniziarono ad esaminarlo. Ci volle un’oretta circa per arrivare a quello che cercavano e per esserne sicuri. La maggior parte dei rilevamenti era stata fatta la sera stessa dell’attentato … cercando di bruciare i tempi per evitare inquinamento o sparizione di prove. I due, chiamiamoli indiziati, erano stati individuati.  Ellery tirò un grosso sospiro di sollievo nel vedere che l’abito era lo stesso sia ante ... che post attentato. Una delle due persone invece era solo presente nelle immagini antecedenti all’attentato . “ Adesso “ disse Ellery “ Bisogna solo accertarsi che l’agente Travis sia riuscito a fare gli esami di rito su quel vestito in particolare !”.  “Dunque : la sala per cambiarsi contava circa una quindicina  di armadietti , almeno quella per i responsabili di qualche settore . Vengono … si mettono la divisa adatta alla mansione e lasciano il proprio abbigliamento borghese nell’armadietto. Travis dovrebbe essere riuscito a farli tutti…da quello che so io. Il giorno seguente si è dedicato a qualche esame sul personale che teoricamente non avrebbe avuto niente a che fare … ma nel dubbio … lo ha fatto !”. Dovremmo esserci. Vediamo nelle riprese del giorno seguente se questa persona ha cambiato capo di abbigliamento! “ disse l’ufficiale. Chiamarono Girato e fecero caricare anche le registrazioni di domenica…sino alle ore dodici. “ Bingo” disse Ellery “ Una persona non ha cambiato…perché non ne aveva di bisogno..ma una…sì , e scommetto che cercando nella lavanderia di Puka Beach…troveremo il capo di abbigliamento in attesa di essere lavato o già lavato, ma non penso , essendo domenica ;  oppure e’ stato gettato in qualche bidone dell’immondizia poco distante. Di domenica non passano a ritirare immondizia. Mandi qualcuno a dare un occhio qua intorno se vede qualcosa!” . “ Sì, avverto subito qualcuno e a scanso di equivoci chiamo anche la Wash Machine di Terry per sapere se qualcuno ha portato qualche capo, mentre era a riordinare il negozio, che comunque la domenica mattina dovrebbe essere stato chiuso. “ . “ Sì … stringiamo il cerchio Tenente, che siamo sulla highway migliore !”. Tornarono in ufficio. Si ributtarono sulle foto e le analizzarono attentamente. Erano le 16.30. Alle diciassette arrivò da Zuma, l’agente incaricato di portare e riportare il piccolo registratore portatile sul quale l’agente Joe aveva fatto a tempo di record le analisi sonore che avevano chiesto Tody ed Ellery. Lessero brevemente il foglio che aveva scritto e inserirono il cd accluso, dove Joe aveva isolato e pulito i due momenti richiesti. “ E’ quello che volevo sentire “ disse Ellery “ due tintinnii distinti. Il primo più piccolo e il secondo più corposo. E’ stato esaminato anche il pezzo di panno? “ “ Ora sento “ rispose il tenente che per tutta risposta impugnò il telefono “ Tra mezz’ora abbiamo anche quello!”. Ellery andò a spulciare ancora i luoghi dei vari ritrovamenti degli oggetti maniacalmente raccolti dal detective. Arrivò tramite un foglietto anche il risultato del panno: entrambi annuirono. Ore 17.30: entrò l’agente incaricato di cercare nei vari bidoni dell’immondizia intorno al 5 Stars e consegnò loro un capo di abbigliamento che corrispondeva a quello visto nelle riprese di archivio che avevano visionato poco fa . Per aver la totale certezza , bisognava solo attendere l’esame del tampone . “ Tenente : chieda qualche straordinario al suo laboratorio e faccia il tampone su questo capo…ma lo faccia fare subito. In due ore ce la possono fare? Che si concentrino solo su questo capo “ . “Va bene Ellery..ci provo “ . Chiamò il laboratorio e in cinque minuti erano già al lavoro. “Tenente “ disse Ellery “ Due cose. Chiami Girato e gli dica che probabilmente il caso è risolto. Per le 20,30 faccia convocare il gruppetto delle persone coinvolte e non coinvolte: gli dica che si tratta di una riunione di emergenza, per non dare nell’occhio.  Seconda cosa :  chiami J.Luke e gli dica di portarci qualcosa da mangiare . “ e rise “ Così  ci mangiamo un boccone al volo prima del serrate finale  “. Nel frattempo Candy aveva finito il suo turno lavorativo ed era passata in centrale: velocemente fu indottrinata su come le indagini erano proseguite e fu molto contenta sul sembrare che la soluzione fosse stata raggiunta. Tody chiamò Giratò e gli diede disposizioni, chiedendo anche di far preparare un piccolo buffet, per rendere piu’  informale l’incontro. Ovviamente ottenne anche la stanza a disposizione ove svolgere il meeting. Il buon J. Luke avrebbe portato un veloce spuntino per le 19.30 alla centrale. Avevano giusto il tempo di andare velocemente a casa e riassettarsi un po’. Il tempo aveva portato pioggia … quella che Ellery amava tanto … mista a quella brezza dell’oceano che portava profumo di salsedine, di palme e di tanto altro ancora . Uscì a piedi e si fece un centinaio di metri sotto l’acqua: era contento. Rideva sotto la pioggia: chi non lo conosceva … poteva pensare di essere davanti ad un pazzo. Dopo cento metri sentì suonare un clacson : era Candy : “ Forza Ellery….Sali che bisogna che ti prepari per la serata “ e rise anche lei , conoscendo il marito. Era una delle poche persone al mondo in grado di analizzarlo ai raggi X e capire i suoi momenti di sana pazzia che tanto lo divertivano e lo facevano tornare un po’ bambino, cosa che lui adorava. Aveva il suo carattere, come tutti, e alcune volte era difficile capire il perché di certi comportamenti, ma chi lo conosceva sapeva che in fondo era innocuo…innocente. Se lo si lasciava fare … non combinava mai guai e questo Candy lo sapeva. Arrivarono a casa ed Ellery si disfò degli abiti bagnati. Una bella doccia e una cosa che amava molto … uno shampoo alle mele (vintage anche in questo). Non aveva sta grande capigliatura ma per la sua eta’….se la cavava ancora bene. Candy invece aveva tanti capelli …rossicci, che Ellery adorava.  Anche lei si stava preparando e visto che non lavorava, sarebbe stata della partita anche lei. Di lì a poco sarebbero usciti per andare alla centrale. A Ellery piaceva riunire tutti i sospettati (e non) per un confronto finale. Avere davanti a uno a uno tutte le persone e analizzare le loro personali reazioni … era importante. Tody era già pronto. J.Luke arrivò puntuale : “Ci siamo, sta succedendo … come la scorsa volta  ? “ domandò.  “ Sì boss “ disse Ellery “Solo che questa volta avevamo bisogno di più spazio e andiamo al 5 Stars e vediamo cosa esce di buono !” .  “ In bocca al lupo ragazzi . Questo lo offro io e … che vinca la giustizia !” . “ Sempre! “ rispose il massiccio tenente “ E grazie per lo spuntino !”.  Mangiarono ciò che di buono aveva portato J.Luke e dopo aver radunato tutto il materiale possibile che poteva essere utile … andarono al 5 Stars , entrando da dietro per non dare nell’occhio. Girato li accolse e raccontò che aveva detto alle persone interessate che la riunione che aveva organizzato era ufficialmente per analizzare la sicurezza dell’Hotel e per cercare una soluzione possibile per evitare il ripetersi di simili episodi. C’erano tutti: Mel Romero, Betty Ford, Bruno Brichetti, Janice Keihana, Jenny Bishop, Bernie Wilde, Fred Houston e qualche altro personaggio del personale. Poco prima di entrare, Tody si appartò un minuto, perché ricevette una telefonata: si avvicinò poi a Ellery e gli disse che Jake aveva ripreso conoscenza e che probabilmente se la sarebbe cavata. Era sicuramente un’ottima notizia. Ma adesso si doveva entrare nell’arena…per matare l’attentatore..o l’attentatrice. Fu Girato che prese la parola e introdusse la riunione in maniera informale e veloce …concludendo con :  “ Sul tavolo c’è un buffet, come vedete. Potete tranquillamente servivi e rendere quindi più piacevole questa riunione. Abbiamo un ospite esterno oltre al tenente Tody, il signor Ellery che se vi ricordate, lo scorso anno aveva collaborato con la polizia in un paio di occasioni. Tody ... a lei la parola !”.  “ Grazie mille Girato “ e gli strinse la mano. “Come molti di voi sapranno, nella notte tra sabato e domenica c’è stato un attentato a Jake Balsam.  Non scendo in particolari, ma al 5 Stars c’erano stati dei problemi per i quali erano  stati informati sia  Mel Romero che Jake Balsam.  Il detective ci ha messo tanta passione e gli anni del suo mestiere, e si deve essere avvicinato alla soluzione del caso, quando prima è stato bloccato con una botta in testa, e poi come molti di voi sapranno … con un colpo di pistola … ieri sera. Questa riunione è stata fatta come saprete, per vedere se sia possibile implementare un cordone di sicurezza per evitare che si possano ripetere episodi simili … ed è per questo che siete qui . Ma … anche per cercare di capire cosa sia successo esattamente e cercare di assicurare il colpevole Alla giustizia !” . E qui ci fu un grande mormorio . “ Con me ho portato Ellery. Molti di voi lo conosceranno perché lo ascoltate alla radio, o anche perché lo scorso anno mi ha dato una mano con il fatto Norabesco e Buck. Abbiamo cercato di dipanare qualche nodo e abbiamo lavorato duramente. Io ringrazio Girato per la fiducia che ci ha accordato e penso che abbiamo anche ricompensato, lavorando veramente sodo in questa giornata! E pensiamo che qualcosa di buono siamo riusciti a fare. Puka Beach è una bella cittadina: ci conosciamo tutti o quasi. Quando succedono queste cose, per noi è una sconfitta. Ma le sconfitte insegnano che bisogna rialzarsi subito e cercare di reagire. E noi questo abbiamo fatto…cercando di dare il massimo per incastrare tutti i pezzi del puzzle e cercare di arrivare ad una soluzione che fosse la più efficace e la più veloce possibile . Qua non esistono i primi attori o le primi attrici  : abbiamo cercato di darci una mano uno con l’altro e questo per me e’ stato veramente importante, anche e specialmente a livello umano. Vi chiedo di pazientare un po’ e di non lasciare la sala: vi assicuro che quello che sentirete sarà molto interessante. Ora passo la parola ad Ellery che vi illustrerà qualche passo interessante di questa vicenda !”. “ Grazie Tenente e grazie a Girato per l’ospitalità’ “ rispose l’interpellato “ Molti di Voi mi conosceranno per i miei programmi radiofonici o per le mie serate al Surfers … ma anche no. Poiché me la cavo con le parole, eccomi qua a riepilogare quanto successo qua, in questo Hotel, e che ha portato una persona in ospedale, fortunatamente ancora viva e piantonata a vista. Lo dico giusto per scoraggiare eventuali persone che volessero completare l’opera iniziata e non finita. Era da qualche tempo che al 5 Stars si stavano verificando degli ammanchi di denaro. Niente di stratosferico…ma costanti. Era come una piccola falla in una grossa tubatura. Il 99,5 % del liquido passava … ma una piccola parte ... prendeva, diciamo, altre strade. Ne era stato informato Mel il direttore ed era stato incaricato Jake Balsam di investigare. Di questo era a conoscenza solo Girato, che aveva commissionato in prima persona, l’incarico. Per buona parte della settimana avrete visto Jake aggirarsi in Hotel apparentemente senza motivo….in tutti i posti possibili e immaginabili. Forse anche dove non lo vedevate abitualmente, portato dalla quotidianità del suo lavoro. Tutto questo potrebbe avere insospettito qualcuno che stava tramando dietro le economie di Girato e che si stava accorgendo che la pacchia stava finendo. Jake ha fatto un ottimo lavoro: ha raccolto tanti oggetti, annotando scrupolosamente dove gli aveva trovati e lasciando anche delle tracce vocali su di un piccolo registratore portatile . Non ha lasciato niente di tutto ciò nel suo ufficio ma aveva portato tutto nel suo appartamento, chiuso nel cassetto della sua scrivania, nascondendo la chiave, chissà dove. Abbiamo, infatti, avuto la necessità di forzare la serratura per trovare il tutto. La prima mossa è stata quella di far piantonare sia il povero Jake in ospedale, che il suo appartamento. L’attentatore non trovando niente in ufficio, avrebbe potuto tentare una visita dove abitava la vittima.  Poi a tempo di record , just in time , ci siamo adoperati , e in questo Tody e i suoi uomini hanno fatto un lavoro fantastico come sempre , per fare i primi rilevamenti dell’uopo ed anche qualcosa in più … che vi sveleremo dopo. Ci hanno insospettito da subito diverse cose, che prese a se stanti erano assolutamente insignificanti e allora abbiamo deciso di cercare di unire tutti i tasselli del puzzle affinché la figura disegnata … fosse comprensibile. Indubbiamente sono stati molto più che utili gli oggetti e gli appunti di Jake. Il resto è stato un aggiungere un qualcosa al già esistente e tutto a tempo di record. Ricordiamo che sono passate appena ventiquattro ore dal tentato delitto. Cerchiamo di ricostruire il tutto. Jake aveva trovato dei piccoli oggetti che aveva catalogato. Non mi aveva insospettito che avesse trovato delle bustine di shampoo e doccia nelle scale: potevano essere cadute dal carello degli inservienti. Idem un paio di biglietti promo dell’Hotel in corridoio … o una vecchia pallina da golf appena fuori il green. Mi hanno insospettito due oggetti trovati in posti dove mai e poi mai avrebbero dovuto essere. Il che mi ha portato a pensare che l’uscita dei fondi ... transitasse in quelle zone e che i fondi non erano denaro contante ma di oggetti che avevano un loro valore proprio, ma non in banconote. Per esempio … erano arrivate delle costosissime mazze da golf ... proprio nei giorni scorsi: e rivenderle sarebbe stato facile.  Alcuni oggetti di scena per le feste … sono molto costosi. Venderli a qualche banco dei pegni … sarebbe stata una facile fonte di guadagno. E così via. Ma secondo me , la via più facile era quella di concentrarsi su di un qualcosa di meno tracciabile….e facilmente esportabile all’esterno..o almeno quasi facilmente. La merce veniva portata ad una bocca di carico ... in attesa che qualche fornitore di servizi compiacente, venisse a ritirarla , mescolandola ad altra merce. E proprio a una delle due bocche di carico, Jake è stato colpito alla testa.  “  . “ Ecco cosa aveva di strano  “ esclamò Betty Ford “ Lo avevo incrociato in corridoio e mi aveva detto che era caduto dalle scale “.  “ Invece “ riprese El “ Era stato colpito da chi poi aveva fatto sparire la merce incriminata. Ma non si e’ arreso … anzi … ha continuato nelle sue ispezioni e aveva appuntamento con Girato ieri sera alle ore 21 per fare il punto della situazione. Sono convinto che i suoi sospetti si fossero concentrati su una persona. Mentre si stava preparando per andare dal boss, qualcuno è entrato nel suo ufficio mentre era in bagno, rimpiattandosi dietro ad una poltrona. Quando è uscito dal bagno, gli ha sparato. L’attentatore si è messo a rivoltare l’ufficio ma a vedere a posteriori, non dovrebbe aver trovato niente e tornò sui propri passi in tutta fretta. Gli uffici a quell’ora erano praticamente deserti : tutti si stavano concentrando verso la festa organizzata da Janice.  Jake, una volta uscito l’attentatore, ha avuto la forza di alzarsi e di stringere tra le mani un indizio. Voleva indicare chi lo aveva assalito, che lui aveva avuto modo di vedere anche se solo per una minima frazione di secondo. Afferrò qualcosa e cadde a terra … venendo ritrovato da Girato in persona … preoccupato che non era andato da lui e che non rispondeva al telefono. Poi … è arrivata ambulanza e Tody.  Dopo non molto sono arrivato anche io e ci siamo messi subito al lavoro. E questo era il prequel. Torniamo al presente. Ma datemi un secondo e torno immediatamente! ” . Aveva visto che Tody lo stava chiamando a sè e gli bisbigliò nell’orecchio il risultato del tampone sul capo di abbigliamento ritrovato, facendo col pollice alto, un gesto di positività!  Ellery riprese : “ Cominciamo dal luogo dove avveniva l’uscita del simil denaro. Era la lavanderia. E’ stato trovato un piccolo frammento di due centimetri quadrati di un panno. Era consunto dal tempo, ma per la sua tipologia, non doveva stare, dove è stato trovato. Probabilmente era rimasto impigliato in un sacco e rimasto in lavanderia per mesi. Lo abbiamo fatto analizzare: è dello stesso materiale usato per i tavoli da gioco. Secondo: ho trovato un gettone da slot machine appena fuori il bocchettone di scarico. Un gettone non deve trovarsi lì … ma può esserci arrivato cadendo da un sacco.  Terzo: si sentono nelle registrazioni di Jake due rumori distinti. Il primo è un tintinnio più greve: probabilmente era inciampato in un angolo del sacco, prima di essere colpito. Il secondo, sempre ascoltabile avendo Balsam appoggiato il registratore acceso in un anfratto di uno scaffale, era ben più potente: un bel tintinnio globale. Probabilmente il sacco è stato preso ... alzato e portato via in tutta fretta. Durante il gg di sabato Jake volutamente ha parlato con moltissimi di voi, gettando l’amo che la sera doveva parlare con Girato. Questo ha insospettito l’orchestratore della truffa che si è trovato obbligato ad agire ... subito. Si è appostato nell’ufficio di Jake e alla prima occasione gli ha sparato … !  E quindi tornato alla sua mansione … cambiandosi la giacca e depositandola nel guardaroba dello spogliatoio riservato al personale.  La sera tardi l’ha ripresa e poi buttata in un bidone della spazzatura due isolati più avanti.  Sulle giacche negli armadietti sono state fatte fare apposite analisi per vedere i depositi della polvere da sparo. E questo… la sera stessa. Dopo aver visionato le riprese delle telecamere interne, abbiamo appurato che chi sospettavamo, è entrato e uscito con la stessa giacca ... quindi l’esame fatto è attendibile. Ultima cosa è stata l’indizio che ci ha voluto lasciare Jake, tenendo in mano la statuetta dei Blues Brothers … di cui era un grande appassionato e che in questo caso gli ha dato una considerevole mano. Nomi e cognomi alla mano … avrebbe potuto incolpare Jenny Bishop … JB … come Jake Blues … oppure più semplicemente ... ”. “Mani in alto “ sentirono urlare sguaiatamente nella stanza “ Fate tutti silenzio !” .  Oppure…Bruno Brichetti … BB…come i Blues Brothers (pensò tra sè e sè Ellery).  Il responsabile del casinò aveva una pistola in mano e non pareva disposto a nessuna trattativa. Sparò un colpo in aria, a scopo intimidatorio . “ Adesso state tutti fermi “ e indietreggiava verso la porta di uscita ....che rimaneva alle sue spalle “ Me ne vado. Vi chiudo dentro e non muovetevi prima di  5  minuti. Maledetti…mi avete scoperto. Ho bisogno di un ostaggio . Tu Janice..vieni qua!”. La afferrò e la trascinò con lui verso la presunta salvezza,  puntandogli la pistola allo stomaco . La ragazza era spaventatissima. Stava piangendo. Gli agenti che erano a guardia non potevano intervenire per non far correre rischi a nessuno. Era arrivato a livello dell’uscita del salone: una volta sgusciato fuori , avrebbe sicuramente chiuso la porta e mollato l’ostaggio per fuggire a gambe levate. Aveva appena con la nuca…oltrepassato la porta, quando si senti un forte rumore e Brichetti piombò a terra, liberando Janice e … senza alcun colpo ferire (come si dice). Due secondi dopo spuntò J.Luke. Ellery rideva come un dannato : “ Boss…cosa ci fai qui ? “.  “ Mi sono detto “ Perché non andare a vedere cosa stava combinando Ellery? Ma non potevo presentarmi a mani vuote : gli porto una buona bottiglia di vino italiano…che adora. Che dire…mi spiace che quella bottiglia non esista più. “ E rise … dopo che la aveva appena fracassata in testa a Bruno “ Ho visto la scena da una finestra. Mi sono appostato dietro la porta  …  e ho aspettato di averlo a tiro ! Sono alto: è stato facile colpirlo senza problemi “ . “ Bravo Anders “ disse Tody “ Ci ha evitato qualche problema suppletivo che proprio non ci voleva. Non immaginavo che Brichetti avesse potuto avere quella reazione e fosse armato. Ma fuori avevo appostato un paio di uomini pronti ad intervenire:  molto meglio così. Agenti ... portate via Brichetti e assicuratelo a tripla mandata! Noi torniamo dentro !”.  “ Come vede Girato “ disse Ellery “ La cosa si è risolta nel migliore dei modi. Era abbastanza facile per Bruno, che usciva per ultimo dal casinò, portare fuori dei piccoli sacchi di juta e disporli in uscita della sala lavanderia. Probabilmente attaccato a un sacco, era rimasto un frammento di panno da gioco stivato in magazzino e un gettone sarà uscito da un sacco, cascando appena sotto la bocca di carico e scarico. Una volta ritirati da un complice esterno….o dalla lavanderia che ci offre servizi … o anche da un semplice camion taroccato da lavanderia, i gettoni erano poi scambiati alla cassa del casinò e trasformati in comodo contante. L’Hotel contiene decine di slot … impossibile controllarle tutte. Era un sistema comodo…con pochi rischi e che permetteva alla lunga di avere dei discreti guadagni. Brichetti la aveva studiata bene!”.  “ A proposito” disse Tody “ La sua giacca, era stata ritrovata e fatta analizzare e conteneva tracce di polvere da sparo. Non occorreva aggiungerlo ma era doveroso da parte mia dire tutto. A prescindere dal suo ultimo colpo di testa qui in sala…era lui il colpevole !”. Candy si era appena ripresa dallo spavento: aveva temuto per la sua vita…per quella di Ellery…di Janice. Non era abituata a simili situazioni. Abbracciò il marito : “ E’ andata bene ...  sono contenta!” . “Anche io , cara moglie. Il finale non era previsto. Sia l’estro di Bruno ... e neanche l’arrivo di J.Luke. Tutto è bene quel che finisce bene. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro anche questa volta! ”.  “ Si “ disse Tody “ Anche i miei uomini hanno dato il massimo cercando di essere veloci..efficaci e sostanziosi. “.  “Come sempre sono stati importanti “ disse Ellery “ Hanno trovato la giacca … fatto analisi a tempo di record … piantonato efficacemente . Tody … ha dei ragazzi di cui essere orgoglioso !”. “Lo so “ rispose l’ufficiale “ E come sempre è la squadra che vince “.  “Scusi Girato “ domandò Ellery “ E’ una cosa che mi era sfuggita di mente e che comunque non era essenziale . Ma ... che macchina ha Brichetti ? “.  “ Una vecchia Station Wagon Chevrolet color blu cobalto . Grazie a tutti voi: non speravo davvero in una soluzione così veloce ed efficace. Non avrei mai immaginato che Bruno fosse così disonesto. Le sue referenze erano buone quando l’ho assunto. Non mi piace avere gente disonesta che lavora per me. La aveva pensata bene comunque, come avete detto . Son contento lo abbiate scoperto. M’impegnerò’ maggiormente per verificare le referenze, specie per posti simili. Ma vi assicuro … erano veramente buone !”.  “ Si sa Girato “ disse Ellery “ Che l’occasione fa l’uomo ladro. Adesso Brichetti avrà tempo per riflettere su queste parole . Adesso … godiamoci questi ultimi giorni di estate !”. “ Sì, rispose il boss del 5 Stars “ Abbiamo ancora una manciata di settimane per fare un po’ di soldi e far divertire un po’ la gente grazie alle feste di Janice. Mi è dispiaciuto molto per lei quando Brichetti l’ha presa come ostaggio. Non penso le avrebbe mai fatto del male, ma in queste situazioni non si può mai sapere. Io torno in ufficio, i ragazzi del personale sistemeranno tutto. Ellery : trovero’ il modo di sdebitarmi. Tody … lei è un ufficiale e so che non può accettare niente !”. “ Ha ragione Girato ma direi che una bella cena la accetto volentieri … ma nient’altro !”, disse l’ufficiale .  “Perfetto ... siete tutti invitati per una fantastica cena allora. E per Ellery e Candida … ingresso lifetime alla nostra piscina e centro benessere. Va bene? “ . “ Benissimo !” rispose Candida “ E’ un bellissimo posto. Grazie di cuore !”.  “Sono io che ringrazio Voi. Adesso devo proprio salutarvi. A presto !” .  “ Proprio gentile “ disse Ellery “ Ma caro Tody, il piacere maggiore e’ stato quello di unire le nostre teste e le nostre forze ancora una volta e questo è importante !”.  Si avviarono all’uscita.   “ Ellery, passate da me … che vi preparo qualcosa di veloce e … apro un’altra bottiglia !” intervenne J.Luke ridendo.   “ Grazie mille di cuore “ rispose lo speaker radiofonico part time “ Un certo appetito e cosa importante … una certa sete a forza di parlare … mi sono venuti! Tra una mezz’ora siamo da te. Molte grazie! ”. Il tempo odierno era stato saltellante: ora aveva ricominciato a piovere. Una pioggia leggera … di quelle che ti spruzzano il viso … senza bagnarti troppo … soffice come una doccia estiva. Disse solo a Candy: “ Ciao amore, ci vediamo a casa … !”.  E usci dalla porta … lentamente. Sentì solo la moglie che in una grossa risata tra il serio e il disperato gli urlò dietro: “Elleryyyyyyyyyyyyyy !”

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