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Una lavastoviglie (o lavastoviglie) è un apparecchio utilizzato per lavare (e spesso asciugare) ciotole, pentole, padelle, piatti e altri utensili.

Negli ultimi decenni le lavastoviglie sono diventate un elettrodomestico comune in molte case e sono insostituibili in cucina o nella zona pranzo (ristorante, mensa, ecc.).

L'invenzione della lavastoviglie risale a Josephine Cochrane, un'inventore americano, che nel 1886 inventò un dispositivo in grado di spruzzare acqua su un piatto e brevettò un sistema di pompa ad azionamento manuale.

Nel 1929 l'azienda tedesca Miele introdusse la prima lavastoviglie in Europa.

Nel 1924, William Howard Levins inventò una piccola lavastoviglie adatta alla casa, proprio quando le linee di rubinetti cominciavano a diventare popolari nelle case. Può essere considerata la prima lavastoviglie moderna perché incorpora la maggior parte degli elementi delle lavastoviglie di oggi[2]: una porta d'ingresso per le stoviglie, un ripiano per i piatti sporchi e uno spray rotante. un sistema di asciugatura è stato aggiunto nel 1940[3][4].

Nonostante ciò, il progetto Livens non fu un successo commerciale fino agli anni '50.

A partire dal 1970, le lavastoviglie cominciarono a diventare popolari nelle case del Nord America e dei paesi dell'Europa occidentale. Nel 2012, oltre il 75% delle famiglie negli Stati Uniti e in Germania aveva una lavastoviglie [5].

Ecco come funziona.

Lavastoviglie per la casa

Documento: Geschirrspuelertv.orgv

Video in azione: unità dimostrativa con parete trasparente

Nelle moderne lavastoviglie domestiche è presente un motore elettrico che aziona una pompa sul fondo del serbatoio, che spruzza acqua calda sulle stoviglie attraverso un sistema di tubi, attraverso una serie di ugelli opportunamente calibrati per forma, dimensioni e direzione, che sono montati su bracci ruotati dalla stessa pressione dell'acqua, e il sistema di filtraggio sul fondo del serbatoio è quasi interamente autopulente, lavando costantemente l'acqua utilizzata, che viene costantemente rimessa in circolazione fino a quando, dopo un tempo prestabilito, viene scaricata e sostituita da acqua nuova a diversi stadi di lavaggio.

Nella prima fase, dopo un eventuale prelavaggio (acqua fredda o calda, con o senza detersivo, a seconda dello schema scelto), il processo di lavaggio viene riscaldato da un elemento riscaldante, di solito a una temperatura compresa tra 45° e 75°, e un detersivo emulsionante viene introdotto in un apposito scomparto prima di iniziare, a seconda del detersivo scelto.

Durante la seconda fase di lavaggio, sciacquare più volte il detersivo rimasto sui piatti con acqua fredda. L'ultimo risciacquo viene effettuato ad una temperatura di circa 65° e l'utente può aggiungere a sua discrezione una piccola quantità di liquido (una quantità molto piccola o pochi millilitri o frazioni), che viene chiamato "agente di risciacquo" e riduce la tensione superficiale dell'acqua, che facilita il caricamento a secco e la rimozione dello sporco residuo e del detergente.

Di solito, c'è una fase finale, che consiste nell'asciugare le stoviglie aspirando il vapore generato nel lavandino. Questo può essere fatto in modo naturale, con l'aiuto della convezione generata dai condotti sul lato della vasca, o con l'aiuto di ventilatori speciali.

Per favorire l'azione e l'asciugatura dei detersivi e per evitare la formazione di residui opachi sul carico e il deposito di calcare sull'elemento riscaldante dell'acqua, le lavastoviglie sono generalmente dotate di sistemi di addolcimento dell'acqua che utilizzano resine a scambio ionico, che immobilizzano ("scambiano") il calcio nell'acqua di lavaggio con il sodio in soluzione. Alla fine del ciclo, la resina viene "rigenerata" dalla salamoia in un processo di scambio inverso: il sodio del sale viene fissato alla resina e il calcio viene rilasciato nella salamoia, che viene drenata. Il liquido di rigenerazione si ottiene sciogliendo uno speciale sale da cucina, che viene consumato e deve essere consumato regolarmente.

Allga gagab