Un Segreto Da Nascondere

 

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Capitolo 1: l’inspiegabile

Mentre tornai a casa dopo una lunga giornata di lavoro vidi in fondo alla via, un uomo con un cane. Non seppi riconoscere costui poiché era buio. Finché non mi si avvicinò. Sentivo ansimare il cane come se volesse saltarmi addosso. Con la luce del lampione più vicino iniziai a vedere il cane e subito dopo l’uomo.

Lo guardai; aveva  gli occhi lucidi, la bocca  secca e a taglio ma rossa. Mi fissavano entrambi... Nel preciso instante in cui il cane smise di ansimare l’uomo si girò e se ne andò. Non capii, ma lasciai perdere e mi diressi verso casa. Dayana, mia moglie mi salutò, ed anche Callie e Jo(le mie 2 figlie).

Mangiammo abbastanza rapidamente così, mandai a letto Callie e Jo.

Io dopo avere sparecchiato insieme a Dayana mi misi al computer. Erano all’incirca le undici quando qualcuno bussò alla porta.< Dayana non aprire!> le dissi. <Perché no, tranquillo caro, è solo il corriere> <si, il corriere alle undici?! Dayana ti prego, io so chi è, domani mattina ti spiegherò tutto!!>

<Va-va bene> sussurrò.

Passò molto tempo e quell’uomo non si fece più rivedere.

Una domenica di sole, Callie e Jo mi chiesero di andare a fare una passeggiata tutti e tre, dato che Dayana era a lavoro. Decisi che gli potevo concedere una giornata di relax insieme al loro papà

Passammo da un sentierino che loro non conoscevano ma, da piccolo, ci passavo sempre per andare a scuola. Sentimmo dei passi, pensammo che fosse un orso o un animale che passava, quindi ci nascondemmo dietro ad un tronco d’albero caduto. Cercando di non farmi vedere presi la macchina fotografica, mi affacciai... ed non era un animale, ben sì quell’ uomo con quel cane...

Aveva in mano qualcosa...una pistola...

Callie: <Papà!!!!!>

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Capitolo 2: Ad un passo dalla morte

 Dopo le urla di mia figlia Callie, io svenni. 

Chiamarono l’ambulanza e, per quello che mi hanno riferito, sono stato molto fortunato. Ma non capisco come, visto che quell’uomo mi sparò.

Arrivò il dottore<<Buongiorno, lei è?>> <<Michael, Michael Flannerty>>

<<Le devo annunciare 2 notizie, nessuna di queste due è negativa, stia tranquillo>>

Grazie al cielo! Pensai e subito dopo chiesi <<Ma posso chiedere dove mi hanno sparato?>>

<<Oh, giusto! La cosa più importante; le ha sfiorato il cuore, per questo è stato così fortunato.>>

<<C-cosa!? Dayana lo sa?>> <<Chi sarebbe Vayana?>> <<Dayana! Dayana! È mia moglie!>> Corressi il dottore, mentre scrutavo con gli occhi ogni persona. << Oh, giusto sono fuori, in sala d’attesa con le sue due figlie ehm... Callie e Jo? Giusto?>> <<Sì!! sono loro! posso vederle?  <<Ma certo!>>

Dalla porta cigolante entrarono Dayana,Callie e Jo. Le abbracciai con forza, Callie piangeva ed anche Jo, è normale, poichè hanno subito uno shock. Dayana:<< Callie, Jo andate un attimo con il dottore, io e papà dobbiamo parlare>> <<Allora? Cosa diamine è successo?!>> Disse infuriata, ma da un lato si vedeva dai suoi occhi che era anche preoccupata.

<<Un uomo mi ha sparato...>> << Oddio... stai bene? Chi è stato?!>> <<Non lo so...>>

<<... Michael... chi era quella sera?...>> Mi chiese.

<<Tutto iniziò 3 anni fa, quando dopo una giornata di lavoro, ero sull’autobus. Come sempre scesi e mi diressi nella via di casa, un’uomo con un cane ansimante mi fissava, non ho mai provato un presentimento così forte di pericolo. La luce di un lampione mi permeteva di vedere il suo sguardo. Dopo qualche minuto se ne andò, non ti ho mai detto nulla perché non ti volevo far preoccupare, sapevo già che avresti chiamato la polizia.

Quando poi io e le ragazze siamo andati a fare quella passeggiata... sentimmo dei passi ed...era lui, con quel cane. Provai di nuovo quella sensazione di pericolo, ed avevo paura facesse del male a Callie e Jo, ma per fortuna non l’ha fatto.>> <<... Non capisco perchè non mel’hai mai detto...>>Disse Dayana dispiaciuta.

Dopo aver spiegato l’accaduto anche alle mie due figlie, si fece sera e dormii in quel letto d’ospedale che mi spettava.

Il giorno dopo mi svegliai con un forte dolore all’addome, credetti che fosse per la ferita profonda, ma il dottore che si occupava del mio “caso” mi disse che il proiettile che avrebbe dovuto togliere oggi con un’operazione di 3 ore, aveva fatto infezione, e quindi l’operazione sarebbe dovuta diventare molto più lunga e rischiosa, ma non potevo tirarmi indietro, non potevo continuare a vivere con un proiettile vicino al mio cuore. Non riuscivo neanche a pensarci, era troppo brutto e troppo strano. Sarebbe stato un ricordo di quell’uomo enigmatico. Così inquitante...

Arrivò l’ora dell’operazione, salutai a malincuore la mia famiglia, ed entrai in sala operatoria.

Mi fecero bere uno sciroppo che mi anestetizzò. L’anestesia mi finì un po’ prima, e gli ultimi punti li sentii tutti, mi fecero più male di quando l’uomo misterioso mi sparò. Uscii sereno e anche un po’ dolorante, Dayana, sorrise e mi venne incontro, così anche Calie e Jo.

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Capitolo 3: Jo, tranquilla

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Capitolo 4:Ho un’altra vita?

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